SAN BENEDETTO – Dopo un attento e minuzioso lavoro, il Comitato “Città Grande del Piceno” ha elaborato un documento con dettagli importantissimi che consiglio di leggere con attenzione. È rivolto a tutti i cittadini della costa e a quelli della collina antistante: da Monsampolo a Monteprandone, a Ripatransone, a Cossignano, a Massignano, a Montefiore, a Acquaviva.

Fa seguito all’impegno di dieci cittadini che nel 2016 sotto la presidenza di Massimo Romani (sindaco di Massignano), su sollecitazione del nostro giornale, riuscirono dopo due anni di intenso lavoro a diventare promotori del Comitato Nazionale per le Fusioni dei Comuni che nacque a Grottammare presso le sale del Parco dei Principi. Fu eletto presidente Antonello Barbieri della Liguria che sta portando avanti il progetto con grande impegno e capacità leggi qui

Fa parte del comitato nazionale il ‘nostro’ Massimo Romani mentre il segretario è Carlo Clementoni, altro componente del comitato “Città Grande”.

Sul testo che segue noto però un particolare che va chiarito su questo punto: il ruolo preponderante dei sindaci e loro delegati fissando  i principali equilibri del funzionamento dell’area  metropolitana e la eventuale fusione dei comuni dove esistono le condizioni“, se significa che le varie località fuse nella Città Grande debbano mantenere un sindaco cadauno, vuol dire che si è capito poco del significato della parola FUSIONE. Il nuovo territorio deve avere una sola amministrazione quindi un solo sindaco e un nome diverso da quelli attuali. Soltanto così avrebbe un senso e maggiori possibilità di realizzazione. Non rispettare questa semplice regola equivale ad una soluzione all’italiana (purtroppo) che non porterebbe frutti perché irrealizzabile con… più galli a cantare: i cambiamenti a metà non hanno mai risolto i problemi. O ci si crede o non ci si crede.

Prima del documento mi fa piacere trasmettere ai nostri lettori le reazioni al documento che potete leggere di seguito:

GIANLUCA SCATTU: “Sono d’accordo. Ho letto il documento, é ben fatto e le idee sono ambiziose ma più che condivisibili”

BENIGNI GUIDO: “Letto, programma coraggioso e pregno di visione. Ho perplessità sulla questione della bretella… A parte quello tutto condivisibile. Manca la parte che riguarda i finanziamenti europei: sarebbe bene proporre un ufficio nutrito di addetti alla progettazione europea (vedere l’esperienza di Modena)

NAZZARENO TORQUATI: “Sfondi una porta aperta, se leggi si prevede anche questo. L’ attuale ufficio del comune lo creai io nel 1997 ma non è stato mai potenziato

GIANLUCA SCATTU: “L’ufficio Europa é fondamentale, dovrebbe essere il cuore del lavoro comunale”

NAZZARENO TORQUATI: “C’è una persona sola, assurdo

CALIBANO “Provarci con decisione come dice Nazzareno significa che questo Comitato si riunisce (magari in presenza appena sarà possibile) per discuterne (la bretella va discussa come dice Guido) e approvarlo, costituire un gruppo di coordinamento che lo faccia conoscere alla cittadinanza e sia in grado di affermarlo come tema della imminente campagna elettorale!

GIANLUCA SCATTU: “Per la bretella, ho parlato con l’ingegner Donato Pescatore. Abbiamo parlato dei costi e dell’impatto sulla città: sono perplesso, é un discorso complesso che andrebbe discusso a fondo (magari in un tavolo online?)”

CALIBANO: “Queste questioni saranno poi l’approfondimento del documento in sedi opportune attraverso il coinvolgimento di esperti delle varie tematiche del documento

FABIO URBINATI: “Il documento è molto ben fatto. Poi aprirlo con una frase di un uomo come John Maynard Keynes non può che avere la mia approvazione. Nell’obiettivo ci leggo il senso e le difficoltà di quella frase . È un vero documento di cambiamento. Purtroppo questo progetto partì, nel 2006 ma non fu perseguito come si sarebbe dovuto. Proprio perché ci furono quelle resistere che Keynes racchiude in una frase.  Ora occorre un impegno formale di tutte quelle forze politiche che ci credono. Le elezioni sono alle porte, non bastano chiacchiere, ci vorranno impegni seri.  Ottimo lavoro”. “La bretella ora va discussa nell’imminente (spero) progetto dell’allargamento della A14. Ora è sul piano infrastrutturale di ASPI. Troppo tempo perso per la bretella. Abbiamo stralci di altre strade provinciali finanziati e fermi da anni. Io, d’accordo con Ceriscioli, proposi uno spostamento di risorse per finanziare almeno il progetto di un tracciato della bretella, quello di pescatore poteva essere un punto di partenza, anche se secondo me ha molte cose da rivedere soprattutto nel tracciato Nord. Purtroppo si oppose il mio Partito di allora e fui trattato anche male!  Ora spero che nel Recovery found ci siano definitivamente queste risorse per la dorsale Adriatica nel sud Marche”

NAZZARENO STRACCIA: “I fondi Europei sono senza nessun dubbio una risorsa. Ma per accedervi (Non penso alla Regione ma direttamente alle “Calls” indette direttamente dalla CE ci vuole una organizzazione VERA imprenditoriale, accademica, associativa che dalle parti nostre non è facile mettere su

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Questo il resoconto dello studio (lungo perché necessario) fatto dal comitato “Cittò Grande del Piceno”. Inizia con una massima molto importante e veritiera: “La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie” John Maynard Keynes

«San Benedetto va messa in grado di assolvere la sua funzione di città guida di un comprensorio fortemente penalizzato da ritardi di programmazione socio-economica e di rappresentatività politico-amministrativa che non hanno permesso e non permettono alle comunità costiero-collinare uno sviluppo armonioso e sostenibile  e soprattutto la creazione di uno scenario di bellezza, attrazione e di incanto per le future generazioni.

Diretta conseguenza di questo stato di cose è una decadenza socio-economica che ha  creato la  necessità di far  nascere un’ area metropolitana di cooperazione intercomunale per l’ attuazione di progetti di pianificazione e sviluppo nei settori dell’economia , dell’ecologia , della Sanità, della mobilità, dell’istruzione, dell’abitazione, della solidarietà e inclusione sociale  diventando un nuovo strumento di governance.

La città corre il rischio di fallire come motore di sviluppo e di cambiamento accumulando ulteriori elementi di malessere: i processi di inurbamento sono  ancora più veloci, per effetto della crisi delle aree rurali, non toccate dall’industrializzazione creando densità eccessive e carenza di verde, di infrastrutture e servizi  efficienti.

È necessario  esprimere il terzo polo metropolitano mancante lungo la costa da Ancona a Pescara.

In questa Area Metropolitana anche il più piccolo comune avrebbe la forza e la capacità del più grande ed il più grande avrebbe una complessità di argomenti economici e produttivi oggi negati e mi riferisco alla piccola industria, all’ artigianato di qualità, all’ agricoltura, al florovivaismo, alle energie rinnovabili, alla gestione razionale della fascia costiera.

Un esempio: San Benedetto non è mai entrato in merito alla gestione delle zone industriali limitrofe nonostante che almeno tremila suoi cittadini trovino in esse impiego e reddito e che buona parte dei titolari vi risiede. In una prospettiva di Area Metropolitana ne avrebbe pieno titolo e potrebbe dotarsi di un Piano Strategico di sviluppo insieme ai Comuni limitrofi con la forza e l’autorità ad essi precluse.

Questo esempio poi potrebbe essere esteso a tutte le forme amministrative ed in primo luogo a quello urbanistico e alla viabilità considerando che il territorio necessita di nuovi insediamenti ospedalieri, scolastici superiori, caserma dei vigili del fuoco, centri sportivi e turistici, oggi impossibili da realizzare nel coatto territorio sambenedettese e che possono essere dislocati altrove.

Un Piano Regolatore di Area è il sogno che ci portiamo dietro da decenni ed in questo contesto si possono anche azzardare insediamenti alternativi  tenendo in debita considerazione la prossima problematica legata al cambiamento climatico e chiamato “isola di calore”.

Ma per farlo occorre che i cittadini acquisiscano una nuova cultura della partecipazione e della appartenenza, fattori indispensabili per uscire fuori da una società arretrata ed entrare nella società della conoscenza.

Da qui una assoluta necessità di avere due nuovi strumenti di analisi della situazione vista l’assoluta ignoranza in materia delle varie aggregazioni politiche che si affacciano alla competizione elettorale: una banca dati disaggregata del livello socio economico e un approfondito report antropologico esistente nella nostra area per capire chi eravamo, chi siamo e cosa possiamo diventare.

Dai dati economici  emerge poi un’economia quasi in stato confusionale e lasciata all’ improvvisazione degli operatori, senza una logica. Tipica di una città cresciuta vorticosamente e non coesa, disunita negli intenti. Ferma e pigra all’ innovazione, incapace a creare lavoro e benessere. Ne riscontra l’altissimo numero di disoccupati diplomati e laureati, circa 6500, la metà del totale.

Il commercio, la pesca, il turismo balneare, la ristorazione, l’industria alimentare e le costruzioni edili vivono ancora dei successi del passato, eppure si potrebbero  attivare progetti, inizialmente sperimentali per poi farli diventare continui in tutti i settori seguendo una logica di nuova professionalità.

La salute, la gastronomia di qualità, la nutriceutica, il fitness, l’artigianato di qualità, il commercio digitale, il franchising, il marketing urbano, la gestione sostenibile della risorsa Mare, l’ agricoltura biologica, le costruzioni eco-sostenibili, la cooperazione internazionale, una città aperta tutto l’anno e accessibile a tutti, questi possono essere gli argomenti per dare il via ad un circuito virtuoso di attività atte alla rinascita della nostra economia.

Per queste cose non servono Centri di ricerca costosi e autoreferenziali, sono sufficienti i nostri Istituti di scuola superiore e le due sedi universitarie, dove i giovani possono costituire con i loro professori dei gruppi di ricerca, anche prototipali, finanziati da spin-off, start-up, crediti d’onore e borse di studio, e tirar fuori nuovi prodotti e tecniche all’ avanguardia .

Tutto accompagnato da una azione di crescita culturale motivazionale delle città per renderle partecipe e protagoniste al cambiamento. Il non capire questo il non rendersi conto che il nostro futuro passa su questi argomenti significa il perpetuarsi di una politica dozzinale con l’arroganza degli incompetenti.

È necessario l’ adozione di scenari  per previsioni di lungo / lunghissimo termine in cui l’aspetto del cambiamento di modello prevale sulla continuità, costruendo alternative con diffusione sul territorio costiero-collinare di residenze e attività produttive e caduta del ruolo della città centrale, avendo come riferimento le attuali tendenze insediative e la domanda di un ambiente insieme urbano e naturale che assume la rivoluzione telematica come motore fondamentale di cambiamento sempre più accelerato, e giunge ad assetti insediativi diffusi in   uno scenario di ‘città globale’.

Perimetro dell’area metropolitana o area funzionale urbana

Le città che possono unirsi in questo progetto sono in gran parte collaudate negli anni come facenti parte dell’ Ambito Territoriale 21.

Sono San Benedetto T., Acquaviva Picena, Grottammare e Monteprandone che ormai non hanno soluzioni di continuità territoriale, poi Monsampolo, Cupra Marittima, Massignano, Cossignano, Ripatransone e Montefiore. Città con molti tratti comuni così da rappresentare un legame molto forte tra mare e collina in un contesto di continua contaminazione economico e culturale ed anche antropologico in quanto gran parte degli attuali abitanti sambenedettesi provengono dai paesi vicini.

Le attività principali dei terrritori riguardano il commercio, l’agro-ittico alimentare e vivaistico, le costruzioni, il turismo e la ristorazione , l’industria elettronica e l’artigianato di qualità.

Una  prospettiva così importante dovrà prevedere, con la  costituzione di  una carta associativa,  il rispetto fondamentale delle identità comunali e il ruolo preponderante dei sindaci e loro delegati fissando  i principali equilibri del funzionamento dell’area  metropolitana e la eventuale fusione dei comuni dove esistono le condizioni.

Riaffermare così  l’identità comunale e  partecipare ad uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio , orientato come prioritario al servizio dei nostri concittadini.

Il livello comunale rimane il crogiolo della cittadinanza e dell’identità locale, il luogo in cui la partecipazione e il controllo dei cittadini vengono esercitati in modo più ampio e semplice , lo spazio dove si esprime direttamente e immediatamente la volontà della popolazione.

I comuni portano la memoria collettiva degli abitanti e il loro senso di appartenenza a un territorio, a una storia, a una cultura.

Tuttavia, tutti i comuni costituiscono un’area abitativa unica in cui devono essere prese in considerazione le esigenze dei residenti in termini di spostamenti, attività professionale, sanità, consumi e tempo libero, alimentazione di qualità, istruzione e formazione.

A livello territoriale, l’intercomunalità sarà una realtà inevitabile.

Gli obiettivi

L’area metropolitana soddisfa un duplice obiettivo.

Il primo obiettivo  mira a rafforzare l’azione coordinata dei 10 comuni per una gestione più efficiente al fine di migliorare la qualità della vita dei loro concittadini.

L’ unità di intenti consente di organizzare il territorio in modo più coerente, di gestire in modo ottimale le risorse del personale pubblico e di liberare nuove risorse attraverso una maggiore sinergia interna e promuovere lo sviluppo di investimenti a costi contenuti con una costante attenzione allo sviluppo sostenibile e ad affrontare il cambiamento climatico in atto.

È una potente leva per il cambiamento grazie a sinergie  politiche, a mettere in comune le energie e le risorse e le economie di scala realizzate.

Il secondo obiettivo è far sì che si diventi un territorio di eccellenza che rivaleggia con gli altri grandi agglomerati europei e con l’arco  mediterraneo .

Dobbiamo unirci, senza confonderci, per definire un progetto condiviso e ambizioso nell’ambito di un futuro comune lasciando in eredità alle generazioni future un territorio dove trovare lavoro e abitazione, il tutto nell’ambito di un alta qualità della vita.

Il programma che poniamo all’attenzione vertono su questi argomenti :

Sviluppo e pianificazione economica.

Creazione, sviluppo e gestione di zone di attività industriali, commerciali, terziarie, artigianali, turistiche. Promozione del territorio e delle sue attività economiche in ambito nazionale ed all’estero, riqualificazione del commercio, promozione e de-stagionalizzazione del turismo; porti metropolitani; insediamenti universitari e centri di ricerca con sviluppo di start up innovative.

Pianificazione dello spazio metropolitano

Piano urbanistico territoriale , creazione e realizzazione di zone di sviluppo concertato, operazioni di sviluppo di interesse metropolitano; organizzazione del trasporto urbano e scolastico, partecipazione alla governance e sviluppo delle stazioni per una metropolitana di superficie.

Creazione, sviluppo e manutenzione di strade

Strade ex dipartimentali, segnaletica, parcheggi, piano di percorsi ciclabili e pedonali urbani ed extraurbani; programma di sviluppo e manutenzione viabilità complessivo ai sensi del codice urbanistico.

Politica abitativa locale

Programma di sostegno di accesso agli alloggi locali; miglioramento del patrimonio abitativo costruito, riabilitazione e riduzione degli alloggi antigienici; ripopolamento centri collinari, ripristino e gestione di strutture a valenza storiche ed architettoniche.

Politica cittadina

Accordi contrattuali per lo sviluppo urbano, lo sviluppo locale e l’integrazione economica e sociale; meccanismi locali per la prevenzione della delinquenza; fondo di solidarietà per l’alloggio; aiuto ai giovani in difficoltà; prevenzione specializzata, diffusione tecnologica e copertura con il 5G per una smart city e la realizzazione di App comunali.

Gestione di servizi di interesse collettivo

Servizi igienico-sanitari e acqua; gestione ufficio politiche comunitarie per l’ accesso ai finanziamenti europei, nazionali e regionali.

Cimiteri e siti cinerari

Creazione, gestione, ampliamento e trasferimento di cimiteri e siti cinerari di interesse metropolitano, nonché creazione, gestione e ampliamento di crematori.

Tutela e valorizzazione dell’ambiente e politica dell’ambiente di vita

Raccolta, eliminazione e recupero dei rifiuti domestici e simili; lotta contro l’inquinamento atmosferico, acustico, visivo; concessione della distribuzione pubblica di energia elettrica e gas; piantumazione e realizzazione di parchi.

Natura e biodiversità terrestre e marina

Pianificare il recupero della natura e della biodiversità

Costruire un’economia a basso impatto per la biodiversità

Proteggere e ripristinare la natura in tutte le sue componenti

Sviluppo dell’agricoltura biologica e messa al bando delle sostanze chimiche.

Sostegno alla riconversione agricola di qualità.

Sviluppo e valorizzazione del floro vivaismo

Creazione di parchi tematici

Piano del mare

Rafforzare la protezione e il ripristino dell’ambiente marino.

Sviluppare la conoscenza della costa e del mare.

Realizzazione del Parco Marino del Piceno.

Accedere a finanziamenti per una ripresa della formazione e aggiornamento professionale nella pesca e per l’indotto quali la cantieristica, le officine e il commercio, anche aprendo Licei e Accademia; Attivare campagne pubblicitarie per l’avvicinamento delle nuove generazioni al lavoro marittimo; rafforzare le organizzazioni dei pescatori e dell’ indotto per garantire loro l’unità di intenti e la necessaria autorevolezza per affermare i piani di gestione sostenibile delle zone di pesca, la ricerca per nuove propulsioni e lo sviluppo portuale ; attivare forme di cooperazione internazionale sia con i paesi della Macroregione Adriatico Ionica che con quelli di maggiore interesse per le industrie di trasformazione agro ittica .

Riorganizzazione del Distretto Agro-Ittico Industriale come entità di programmazione e ricerca delle eccellenze alimentari.

Realizzazione del terzo braccio del porto in senso di  sostenibilità ambientale e proiettato al futuro.

Migliore qualità della vita

Investire nel sociale . La politica deve partire dai bisogni delle persone, deve ragionare su questi problemi e ne deve trovare la soluzione: la politica non deve soltanto aiutare le persone ma anche mettere  ogni cittadino nella condizione di potersi liberamente esprimere e realizzare.

Coesione sociale e lotta alla  povertà, oggi in forte in crescita

Famiglia e Infanzia. La famiglia deve essere protagonista nella progettazione, nell’erogazione e nella gestione dei servizi e rappresenta l’elemento fondamentale nella garanzia dei diritti e l’attore principale del benessere.

Adolescenti e immigrazione. Dare rilevanza prioritaria alle azioni di Prevenzione di situazioni di devianza e di dipendenza al fine di ridurre il disagio che rappresenta una condizione in continua crescita nell’ambito giovanile.

Senza barriere. Necessita la crescita di una aspirazione di città senza barriere dove tutti siano essi normodotati che con difficoltà motorie e sensoriali possano vivere e socializzare in totale libertà. Realizzare il PEBA- Programma Eliminazione Barriere Architettoniche comunali. Realizzare su base territoriale in accordo con le associazioni di categoria una campagna di sensibilizzazione per l’ abbattimento delle barriere nei negozi e nei pubblici esercizi e ogni luogo aperto al pubblico. Nell’ ambito di un turismo accessibile sensibilizzare i titolari delle attività ricettive verso una ospitalità per tutti mettendo a norma i loro esercizi sia nell’ accessibilità che nel soggiorno e nell’ accesso alla spiaggia.

Politiche di genere. L’Area metropolitana sarà uno di quei soggetti istituzionali che in primis dovrà garantire il rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne.

Anziani Gli anziani sono i custodi della memoria storica, una risorsa umana, economica, intellettuale, affettiva per il territorio, che va valorizzata e preservata attraverso politiche sociali che consentano loro di affrontare serenamente gli anni che hanno davanti mantenendo un tenore di vita qualitativamente soddisfacente in termini di servizi, di tutele e di relazioni umane.

Sanità . La costruzione del nuovo Ospedale del Piceno sarà un obiettivo da perseguire concretamente adottando gli atti amministrativi necessari per definire il progetto di fattibilità, individuandone la collocazione nell’ area costiera . Incentivare la medicina territoriale e la telemedicina.

Senza il contributo dei giovani la cultura è vecchia. Inutile immaginare qualunque nuovo orizzonte culturale senza il ruolo chiave delle nuove generazioni.

Cultura e scuola Tutte le iniziative dovranno avere il carattere di autentica produttivita’ culturale, nel senso della formazione e della crescita di consapevolezza dei cittadini sui temi dell’ambiente, della salute, della solidarieta’, della storia e della tradizione. Promuovere la cultura e l’arte in tutte le sue manifestazioni.

Volontariato e libere associazioni

Il Volontariato e l’Associazionismo occupano un posto di rilievo nel nostro contesto sociale e vanno seguite e sostenute costantemente.

La Costa e la Collina Picena necessitano di una rivisitazione generale nelle attività produttive e commerciali, vantiamo ancora posizioni di spicco nel commercio, nell’agroalimentare, nell’elettronica, nella nautica, nel turismo, ma da decenni non realizziamo grandi opere se si escludono quelle di make-up cittadino.

Occorre portare avanti interventi distribuiti in tutte il territorio quali :

  • progetti  cantierabili tipo terzo braccio del porto con spostamento dei cantieri e totale rivisitazione dell’area del molo sud. Dragaggio del porto.
  • Protezione della costa dalle mareggiate e ripascimento naturale delle spiagge.
  • variante collinare per una viabilità meno congestionata.
  • nuove stazioni ferroviarie per lo scalo della metropolitana di superficie.
  • stazione per i vigili del fuoco per agevolare gli interventi di urgenza.
  • nuove scuole per il decentramento dell’istruzione e didattiche volte al futuro.
  • nuovo tribunale per eliminare il continuo spostamento in Ascoli o Fermo.
  • Realizzazione del parco della solidarietà e inclusione area Ballarin.
  • aumento dei  centri di aggregazione per anziani e di realizzazione della sopraelevazione del centro diurno ‘Arcobaleno’ per l’attivazione del “Dopo di Noi”.
  • parco Marino del Piceno per una gestione razionale della fascia costiera.
  • Piano straordinario di forestazione per la zona naturalistica della Sentina per trasformarla in un grande polmone  verde del centro Adriatico.
  • Revisione delle società partecipate, CAAP, MULTISERVIZI, PICENA AMBIENTE, per la gestione di progetti strategici di sviluppo del territorio.
  • diversificazione agricola in senso biologico
  • cooperazione internazionale e gemellaggio con città che permettono una valida contaminazione e affinità culturale ed economica.
  • nuove sedi universitarie e centri di ricerca per adeguare le economie territoriali al futuro tecnologico.
  • grande valorizzazione del commercio e dell’artigianato con esperimenti diffusi di centri commerciali all’ aperto e azioni performanti di marketing urbano.
  • costruzione di impianti sportivi territoriali.
  • sviluppo e promozione del vivaismo
  • sviluppo del turismo culturale, congressuale, fieristico e naturalistico, nonche’ il miglioramento dell’accoglienza.
  • Valorizzazioni delle eccellenze comunali quali centri storici, musei, teatri.

Poi sistemazione delle piazze e creazione di fontane e soprattutto un grande progetto di riforestazione e creazione di parchi in ogni area oggi  ancora disponibile e sottratta alla speculazione edilizia.

Investimenti importanti che però necessitano di tanto territorio e sostenibilità ambientale e quindi unità di intenti e fusione delle municipalità interessate ove ne esistono i presupposti, così da diventare una città metropolitana e nuovo capoluogo di provincia con tutte le prerogative annesse e connesse. Soprattutto necessita di un nuovo modo di intendere la politica e di affrontare il futuro con passione civile e onestà con un ricambio generazionale di grande sostanza e qualità.

Su questi argomenti siamo pronti a confrontarci con le forze politiche che si affronteranno nelle prossime elezioni amministrative di primavera, non escludendo la possibilità di presentarci direttamente con una nostra lista.