RIPATRANSONE – Riportiamo e pubblichiamo una nota stampa, giunta in redazione nei giorni scorsi, del gruppo consiliare d’opposizione di Ripatransone, Progetto Paese.

Ancora una volta ci vediamo costretti a lamentare la drammatica situazione del deposito degli atti e del diritto di consultazione da parte di noi consiglieri comunali di opposizione, avvenuto non in tempo utile per la corretta valutazione della documentazione correlata alla discussione e alla approvazione delle questioni sottoposte al Consiglio comunale. Si chiama “diritto del consigliere al voto informato”, se non lo sapete.

In particolare, lamentiamo la mancata consegna nei termini stabiliti dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale di Ripatransone che all’art. 18 testualmente sancisce che “tutte le proposte di deliberazione relative agli argomenti iscritti all’ordine del giorno, completate dei pareri (…) corredate da tutti i documenti necessari, sono depositate nell’ufficio di segreteria o in altro ufficio indicato nell’avviso di convocazione, nelle 48 ore feriali precedenti la seduta consiliare”. Tra l’altro l’art. 10, comma 9, dello Statuto comunale prevede che “la documentazione relativa alle pratiche trattate deve essere messa a disposizione dei consiglieri comunali almeno 4 giorni prima della seduta nel caso di sessioni ordinarie”.

Tale antinomia potrebbe essere risolta con il criterio gerarchico, poiché i regolamenti debbono essere coerenti con lo Statuto comunale essendo quest’ultimo una fonte di rango primario: hoc modo “almeno 4 giorni prima della riunione”. Le disposizioni che stabiliscono il termine di consegna sono poste a tutela del ruolo dei consiglieri che, per poter esprimere liberamente, consapevolmente e compiutamente il proprio voto, devono avere il tempo di consultare e valutare i documenti. La norma è di fondamentale importanza per l’operatività del Consiglio, tanto che il mancato rispetto dei suddetti termini consente di adire il Giudice amministrativo per la nullità delle deliberazioni. In parole semplici e chiare, così lo capite bene, il Consigliere è legittimato ad impugnare le deliberazioni emanate dal Consiglio comunale quando esse ledano un suo interesse personale diretto, relativo alla sua carica, a votare in Consiglio informato sulle questioni da discutere.

Che peccato sentirci rispondere che se il termine cade di domenica si proroga al lunedì successivo o di andare a consultare il sito web come se fosse l’isola del tesoro. Le vostre risposte dimostrano che non conoscete neanche le più basilari regole e neanche ve ne preoccupate. La messa a disposizione della documentazione necessaria per la corretta valutazione dei correlati argomenti all’Ordine del giorno del Consiglio comunale costituisce una formalità d’adempiere d’ufficio da parte dell’apparato municipale. D’ufficio e non su nostra richiesta! E la tempestività nella consegna assolve a quel fondamentale diritto di adeguata e utile informazione sugli argomenti da discutere che connota il funzionamento di tutti gli organi collegiali.

Nella convocazione di questo Consiglio, notificataci il 9 dicembre 2020 ore 15:32, testualmente si legge “I fascicoli degli atti inerenti ad ognuna delle proposte all’Ordine del giorno, saranno tempestivamente trasmessi alle S.V.”: non ci rimane altro che cercare di comprendere cosa significhi “tempestivamente trasmessi” per voi Signori! Venerdì 11 dicembre ore 18:35, via filo, si sollecitava il Segretario comunale per la consegna della documentazione, ricevendo in risposta di rivolgersi alla Ragioneria. Puntualmente i documenti necessari non vengono consegnati nei termini neanche a seguito di diversi e ripetuti solleciti e, in materia di bilancio, il parere del Revisore dei Conti viene consegnato alcune ore o, addirittura, un minuto prima dell’inizio dell’Adunanza.

Risulta, quindi, evidente una palese volontà, sia di voi Amministratori che nulla fate in termini di solerzia sia degli Uffici preposti, di ostacolare il corretto svolgimento del mandato elettorale di noi consiglieri di opposizione. Rimaniamo, però, esterrefatti dalla Presidenza del Consiglio che rappresenta l’intero Consiglio comunale, quindi anche noi dell’opposizione. La Presidenza del Consiglio che ha il compito di provvedere al proficuo funzionamento dell’assemblea, che deve ispirarsi a criteri di imparzialità, che deve intervenire a difesa delle prerogative del consiglio comunale e dei singoli consiglieri, che deve convocare la conferenza dei capi-gruppo e con loro decidere dei punti all’Ordine del giorno, non si domanda mai com’è che non riceviamo la documentazione?

L’odierno Consiglio era stato inizialmente convocato per martedì 15 dicembre alle ore 19:30 e, pertanto, la documentazione andava consegnata entro venerdì 11 dicembre alle ore 19:30, e ciò sia considerando l’art. 10, comma 9, dello Statuto che l’art. 18 del Regolamento, perché nel calcolare i termini a ritroso, quando la scadenza cade in un giorno festivo, occorre tornare “indietro” nel calendario al primo giorno non festivo, cioè al venerdì. Nello scegliere di convocare il Consiglio di martedì, vi siete chiesti se eravate in grado di predisporre la documentazione tempestivamente e in tempo utile?

Nello scegliere di convocare il Consiglio di martedì vi siete resi conto che la chiusura prefestiva e festiva degli Uffici inficia e lede l’esercizio del nostro diritto? O non vi importa di ledere un diritto altrui? In un secondo momento, con notifica pec del 14/12/2020 ore 13:56, avete rinviato il Consiglio ad oggi, mercoledì 16 dicembre, integrando l’OdG di due punti molto importanti relativi al Dup (Dup 2020-2022 Piano triennale Opere pubbliche integrazione e Dup 2021 – 2023 Piano biennale forniture e servizi 2021-22 Integrazione). Sia lo Statuto comunale che il Regolamento permettono la possibilità di aggiungere dei punti all’OdG entro le 24 ore precedenti al giorno in cui è convocata la seduta, ma va da sé che la documentazione dovrebbe essere contestualmente consegnata! Anche in questo vostro “rinviare e aggiungere” dimostrate di non avere neanche quel “buonsenso”, quella capacità naturale, quella saggezza, quella coscienza sociale che fa comprendere cosa va fatto da un punto di vista pratico.

Con pec del 15/12/2020, ore 17:50, trasmettevate – molto tempestivamente – la documentazione relativa ai punti aggiunti all’OdG relativi al Dup (proposte n. 42 e 43) ma non quella relativa all’assestamento generale del bilancio di previsione 2020 e salvaguardia degli equilibri con conseguente variazione al bilancio di previsione 2020/2022, che perveniva dall’Ufficio Ragioneria soltanto alle ore 20:31. Constatavamo che questo invio era mancante dell’attestazione sui debiti fuori bilancio, dello stato di attuazione dei programmi e controllo della salvaguardia degli equilibri di biilancio, del parere del Revisore dei conti sulla verifica degli equilibri di bilancio, del parere del revisore dei conti sulla proposta di assestamento generale al bilancio di previsione 2020.

Con pec del 16/12/2020 ore 17:18 l’Ufficio Ragioneria inviava ulteriore documentazione consistente in proposta n. 44 “Assestamento generale del bilancio di previsione 2020 e salvaguardia degli equilibri con conseguente variazione al bilancio di previsione 2020/2022” con i medesimi allegati ricevuti alle ore 20:31 di martedì 15/12/2020. Con pec del 16/12/2020 ore 18:02 è pervenuta dall’Ufficio Ragioneria una mail contenente la mail del Revisore dei Conti senza tuttavia allegati. Il revisore chiedeva di farci avere la sua documentazione nei tempi previsti per legge. Il parere del Revisore è obbligatorio per legge ma a noi consiglieri di opposizione non ci è dato di sapere, se ne può far bene a meno!

Ebbene ricapitoliamo: la convocazione al Consiglio comunale del 15/12 è pervenuta il 9/12/2020, il rinvio del Consiglio al 16/12 con aggiunta di due punti all’Ordine del giorno è pervenuto il 14/12, la documentazione è stata inviata il 15/12 alle ore 17:50 e alle ore 20:31, mancante dell’attestazione sui debiti fuori bilancio, dello stato di attuazione dei programmi e controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio, del parere del Revisore dei conti sulla verifica degli equilibri di bilancio, del parere della proposta di assestamento generale al bilancio di previsione 2020. Alle ore 17:18 del 15/12 è pervenuta la proposta n. 44 mancante di qualsiasi altra documentazione necessaria e imprescindibile.

Alle ore 18:02 del 15/12 è pervenuta una mail contenente la mail del revisore dei conti senza allegati. Chiaramente, per noi, il vostro comportamento non sfugge alla regola dell’opacità! Anche e soprattutto perché non è la prima volta, ma l’ennesima di una lunga serie, addirittura fin dal nostro insediamento! L’ultima volta che ve lo abbiamo sottolineato è stato con l’intervento al punto n. 3 dell’Ordine del Consiglio del 28 ottobre scorso! E del nostro diritto di presentare emendamenti sulle proposte di deliberazioni iscritte all’Ordine? Ne vogliamo parlare?

L’omessa o la ritardata consegna della documentazione non ci permette di presentare neanche un emendamento che deve essere correlato del parere di regolarità tecnica rilasciato dal responsabile del servizio interessato, dal responsabile del servizio finanziario, dal revisore dei conti: e spiegatecelo voi Signori come si fa a presentare un emendamento correlato del parere tecnico se si riceve solo parte della documentazione contabile alle 20:31 della sera precedente il Consiglio?

Magari la risposta ce l’avete! La prassi invalsa presso il nostro Comune di depositare la documentazione sempre con notevole ritardo sembra non tener conto del fatto che per la Giurisprudenza amministrativa nessuna proposta può essere sottoposta a deliberazione definitiva se non viene messa a disposizione almeno 48 ore libere prima dell’adunanza con tutti i documenti necessari per poter essere esaminata: ciò vuol dire che ogni volta che avete deliberato, o che andrete a deliberare, in spregio ai nostri diritti, avete nullamente deliberato. Non essendovi alcuna possibilità di ottenere l’osservanza delle normative e, comunque, l’instaurazione di un dialogo istituzionale improntato al rispetto del nostro jus ad officium, del dovere di non ledere gli interessi altrui, abbiamo ritenuto opportuno stigmatizzare questa incomprensibile violazione della norma sostanziale e regolamentare (art 10 Statuto, artt. 16, 17 e 18 Regolamento comunale) che, di fatto, limita, se non addirittura impedisce, l’esercizio delle nostre funzioni. Perché se non ve ne siete accorti, noi consiglieri comunali svolgiamo la nostra funzione a tutela della collettività, verificando e controllando il vostro comportamento quali organi istituzionali e decisionali del Comune.

A cosa è dovuta la vostra condotta meramente limitativa che fa nettamente a pugni con la trasparenza e con la democrazia? Si tratta di una scelta politica o di un dispetto? Di sciatteria o di pressapochismo? O la motivazione risiede nella Convenzione dell’ufficio di segreteria che, a nostro avviso, non permette di svolgere la funzione di segretariato in maniera adeguata? Per tutto questo abbiamo deciso di rivolgerci nuovamente al Prefetto, per sollecitarlo ad intervenire onde sbloccare la situazione e per garantire la massima trasparenza in ottemperanza delle norme di legge, statutarie e regolamentari nonché, contestualmente, al Ministero degli Affari Interni, alla Procura della Repubblica di Fermo per omissione di atti d’ufficio. Per questo motivo, questa sera lasceremo questo consesso, ritenendo che il rispetto verso il ruolo che ci compete si dimostri con i fatti e non riempiendosi la bocca di parole.

Di seguito la lettera

Signor Prefetto,

nella nostra qualità di Consiglieri comunali, ci troviamo nuovamente costretti a richiedere il Suo autorevole intervento sul “modus operandi” dell’Amministrazione comunale di Ripatransone.

Avevamo lamentato la scarsa collaborazione sia dei Consiglieri di maggioranza che degli uffici nel rispettare il nostro diritto di informazione ed accesso agli atti, come previsto dall’art. 43 del D. Lgs 267/2000. 

Dopo il Suo pregiatissimo intervento con il quale spiegava all’Amministrazione comunale e al Segretario avv. Grelli che, secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale, “i consiglieri  comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all’espletamento delle loro funzioni, ciò anche al fine di permettere di valutare – con piena cognizione – la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’Amministrazione, nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio e per promuovere, anche nell’ambito del Consiglio stesso, le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale”, le cose non sono affatto migliorate, anzi.

Ora non ci mettono a disposizione, in forma cartacea o telematica, neanche la documentazione nel termine utile per affrontare il Consiglio comunale.

La documentazione arriva con notevole ritardo, a pezzi e bocconi, dietro il sollecito di pec minaccianti un intervento della forza pubblica. Gli impavidi, poiché solo così possono essere definiti, non paghi, ci presentano i pareri del Revisore dei conti all’OdG alcune ore prima dell’inizio del consesso consiliare o al Consiglio stesso. All’ultimo consiglio comunale del 15 dicembre, fissato per l’assestamento di bilancio e le integrazioni Dup, hanno raggiunto l’apoteosi: non ci hanno presentato l’attestazione relativa ai debiti fuori bilancio, lo stato di attuazione dei programmi e controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio, il parere del Revisore dei conti sulla verifica degli equilibri di bilancio, il parere del Revisore dei conti sulla proposta di assestamento generale al bilancio di previsione 2020.

Oltretutto la scarna documentazione che ci fanno pervenire è sempre in forma sintetica e, quindi, di difficile lettura.

Lamentiamo anche la modalità di convocazione del Consiglio comunale che non ci permette di convocare la conferenza dei capigruppo e neanche di poter presentare degli emendamenti. Nonostante più volte li abbiamo avvisati del fatto che una deliberazione presa in dispregio dei nostri diritti è una deliberazione nulla, perseverano nel loro atteggiamento, forse, e diciamo forse, in un delirio di onnipotenza che li convince dello loro intoccabilità!

Per quanto esposto, certi del Suo interessamento, confidiamo nel Suo prezioso ed insostituibile intervento per ripristinare lo spirito e la lettera della normativa posta a tutela delle nostre prerogative e di quelle del corretto svolgimento del Consiglio comunale.

Approfittiamo per chiederLe un incontro, al fine di esporle nel dettaglio e con documentazione alla mano quanto da noi denunciato.

Con osservanza La ringraziamo.