TERAMO – “C’è la disponibilità del Governo a riconoscere la fine del periodo di zona rossa nelle tre settimane che sono necessarie e sono obbligatorie, quindi se l’Abruzzo tornasse in zona arancione da mercoledì avrebbe l’intesa del ministero della Salute. Se la regione Abruzzo decide autonomamente di andare in zona arancione sarà diffidata“.

Lo ha detto il ministro alle Autonomie Regionali Francesco Boccia alla trasmissione televisiva “Non è la D’Urso” nella serata del 6 dicembre.

Si sta valutando in queste ore, secondo quanto apprende l’Ansa da fonti di Governo, una lettera di diffida indirizzata al governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, in cui si chiede al presidente della Regione di ritirare l’ordinanza che anticipa di due giorni l’entrata della Regione in zona arancione. Secondo la messa in mora, se la richiesta non sarà eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilità della Regione Abruzzo.

“La regione Abruzzo aveva anticipato l’ingresso in zona rossa rispetto all’ordinanza del governo. La cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì – affermano fonti dal Governo – La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c’è avallo su questa ulteriore anticipazione”.