NOBILE 6,5 Dopo trenta secondi fa vedere che è sempre pronto con un grande intervento su Rolfini. Poi, al di là del rigore, non viene praticamente mai più chiamato in causa se non per qualche rinvio o uscita.

CRISTINI 5,5 Pesa la sua ingenuità in avvio su Luppi, anche se va detto che appoggiare la mano sulla schiena di un avversario non è un fallo da rigore, neanche se l’avversario cade giù. Per il resto conduce una partita gagliarda nella fase difensiva, magari, vista la situazione, avrebbe potuto appoggiare un po’ più l’azione offensiva.

D’AMBROSIO 6 Qualche sbavatura ma dietro praticamente non si passa.

DI PASQUALE 6 A differenza di Cristini si prende la responsabilità di attaccare la profondità anche grazia ad una discreta padronanza tecnica, aiutando il centrocampo e anche l’attacco a creare superiorità numerica.

ANGIULLI 6 Meno appariscente del solito forse anche perché è molto rapido nel giro palla e perché Botta, arretrando, gli toglie le incombenze più “creative”. Anche stavolta va al tiro dalla distanza, sempre insidioso ma meno preciso.

D’ANGELO 6 Passo svelto e senso della posizione, gli manca quella brillantezza che gli dovrebbe consentire la conclusione a rete, considerando che il gioco era impostato proprio per gli inserimenti delle due mezzali e che nel secondo tempo ha giocato praticamente a ridosso di Maxi Lopez.

SHAKA MAWULI 6,5 Ad inizio primo tempo è pericolosissimo tre volte: sulla prima, forse viene leggermente trattenuto mentre va ad impattare di testa da distanza ravvicinata (pochi minuti dopo su un contatto ancor più fiacco l’arbitro assegna rigore contro la Samb), poi di testa impegna severamente Pizzignacco, infine colpisce il palo. Non va più alla conclusione e anche gli inserimenti di inizio gara diventano meno pungenti, ma la sua è una gara di grande quantità, un muro a centrocampo invalicabile.

LAVILLA 4 C’è un voto per la prestazione e uno per i due errori sotto porta, dei quali uno davvero pazzesco. Cominciamo dalla prima: ci è parso in difficoltà fin dai primi minuti, incapace di saltare l’uomo e arrivare sul fondo; di buono ha avuto il senso della posizione largo sulla destra per dettare il passaggio. La difesa veneta arroccata dietro non l’ha certo aiutato. Prestazione voto 5. Il problema è che ha indovinato due inserimenti: sul primo, dopo l’atterramento di Shaka, ha calciato dal limite dell’area di rigore spedendo la palla fuori, sul palo opposto; sul secondo, dopo la respinta di Pizzignacco su Lopez, ha calciato fuori da due metri dalla porta senza nessuno che lo ostacolasse. Un errore che rischia di segnare la sua esperienza a San Benedetto. Zironelli però doveva capire che era il punto dolente della squadra e doveva sostituirlo prima, nell’intervallo o poco dopo (invece resterà fino al 25′ della ripresa).

MALOTTI 6,5 La sua miglior gara in rossoblu, anche se con alcune pecche. Ha inziato la partita molto contratto, riproponendo quanto (non) visto a Ravenna con alcuni errori difensivi. Dal 40′ del primo tempo forse gli è cambiato qualcosa dentro, forse ha azzeccato un paio di giocate e si è sbloccato. Probabilmente aiutato dal fatto di dover eseguire quasi solo la fase offensiva, per la quale è più portato. Nella ripresa ha sgroppato a lungo sulla corsia sinistra, interagendo molto bene con Botta, D’Angelo e Angiulli. Finalmente sul fondo per tre volte, ma soltanto in una occasione va al retropassaggio per Lopez (e arriva il clamoroso errore di Lavilla). Meriterebbe mezzo voto in meno per due tiracci da buona posizione, quando invece doveva mettere il pallone dentro: specialmente nell’ultima occasione, era così vicino alla porta che Nocciolini e Lescano, pronti, non chiedevano altro che spingere la palla dentro…

BOTTA 6,5 E’ troppo generoso e torna indietro per prendere palla e impostare l’azione. Siccome lo fa spesso portando palla, e costringendo a stringere su di lui due o anche tre avversari, in modo da lasciare gli spazi per gli inserimenti dei compagni, si è sfiancato e negli ultimi 20 minuti le forze lo hanno abbandonato, proprio quando un Botta lucido sarebbe stato decisivo. Colleziona comunque una lunga serie di traversoni, assist, dribbling, punizioni. Suo il cross pennellato per Masini (ah, se Botta giocasse più sull’esterno per stancarsi di meno!), sue diverse conclusioni che mancano la rete per poco.

MAXI LOPEZ 6,5 Per tre volte alla conclusione, non coglie la marcatura per un nonnulla o per la bravura di Pizzignacco. Ma quando non conclude agisce da regista avanzato, apre gli spazi per i compagni, funge da punto di riferimento. Se riuscirà a giocare a questi livelli almeno tre o quattro partite recuperando la giusta forma potrebbe essere determinante.

NOCCIOLINI 6,5 Coglie un palo su punizione, su ennesimo miracolo di Pizzignacco. Gli vengono concessi appena 20 minuti, dopo che nelle precedenti due partite si era distinto con un gol, un rigore procurato e un gol annullato parso regolare. Davvero uno spreco tenerlo in panchina tanto a lungo.

MASINI 7,5 Il gol di testa, su stacco imperioso e perfetto coordinamento, è un piccolo capolavoro di questo diciannovenne arrivato dalla Primavera del Genoa e del quale tanto bene si è detto al momento dell’acquisto. Ha sbagliato l’esordio da titolare a Carpi, come gran parte della squadra, ma poi ha disputato spezzoni di gara sempre gagliardi. Scomparso invece all’arrivo di Zironelli. Che oggi lo ha dovuto inserire come esterno destro, al posto di Lavilla (ma, come Nocciolini, solo al 25′). Si vede che ha il passo della mezzala, ma si vede anche che ha i numeri basilari di un giocatore: corsa, tiro, capacità di dribbling, senso della posizione, recupero. E poi quel gol… Ha giocato troppo poco per capire se può essere impiegato stabilmente sulla destra di centrocampo, perché c’è una fase difensiva alla quale dedicarsi e della quale non ha dovuto preoccuparsi col Legnago (idem per Malotti). Ma la differenza tecnica tra lui e Lavilla ci è sembrata notevole.

ENRICI 6 Buono il suo quarto d’ora finale, con grande determinazione anche in fase offensiva.

LESCANO 6 Una sufficienza di stima, nel quarto d’ora giocato non ha avuto modo di mettersi in mostra.

 

ZIRONELLI 5,5 Importante sentire le parole del mister nel dopo gara. Importante perché temiamo che si sia un po’ innamorato dell’idea di gioco che aveva pensato per questa gara e che – risultato a parte… – lo stava soddisfacendo sul piano dell’intensità e delle occasioni. Va detto che questa partita, giocata altre 100 volte, avrebbe portato alla vittoria della Samb (e il Legnago ha collezionato il sesto pareggio in trasferta su sei partite).

Zironelli ha pensato, e abbastanza bene: Lopez crea gli spazi offensivi, Botta gioca a tutto campo, quindi mi servono gli inserimenti centrali di D’Angelo e Shaka. Ed eventualmente degli esterni. Il sistema ha funzionato abbastanza: Shaka lo ha fatto tre volte, sempre vicinissimo al gol; Malotti è cresciuto alla distanza come esterno classico; Lavilla è arrivato due volte davanti alla porta, alla Rapisarda oseremmo dire, sbagliando però tocchi che non vedi neanche in Promozione.

Ziro si è così innamorato di questa macchina quasi perfetta, da averla riproposta tale e quale nella ripresa, e tenuta tutto il tempo possibile e oltre. Nonostante un Lavilla inguardabile (gli errori sono una conseguenza della prestazione) che andava rimosso, nonostante D’Angelo e Shaka trasformati in seconde punte, Nocciolini è rimasto in panchina, sullo 0-1, fino al 25′ minuto della ripresa. L’avremmo voluto in campo dal 1′ minuto del secondo tempo, o al massimo poco dopo. E soprattutto si è tenuto Lavilla sempre fino al 25′. Troppo, esagerato. Forse eccessiva anche la sostituzione di Lopez: poteva far molto male, anche con Lescano, Nocciolini e Botta in campo, si poteva rischiare nel finale.

Veniamo agli aspetti positivi.

1) quando gioca Botta (o almeno Bacio Terracino), la Samb gioca sempre bene. Quando non c’è, la squadra diventa modesta. Lo si è visto al suo ingresso a Bolzano, lo si è visto nella gara casalinga col Perugia, lo si è visto nella mezz’ora di Ravenna e oggi.

2) Maxi Lopez può fare la differenza. Dovrà però giocare il più possibile senza interruzioni.

3) Malotti e Masini. Malotti ha giocato la sua miglior prestazione nella ripresa, pur con delle lacune evidenziate nella pagella. Per ora il ruolo di esterno sinistro non glielo toglie nessuno; ma restano dubbi sulla sua compatibilità con le due fasi. Masini va sicuramente rivisto in altri contesti, ma siamo un po’ stupiti come le sue doti tecniche non siano piaciute a Zironelli in queste giornate. Crediamo che il gol da grande calciatore e il gioco di buona qualità lo imporranno titolare, anche per assenza di concorrenti. Resta anche per lui il dubbio su come si districherà nella fase difensiva. Se saranno bravi e Ziro fortunato, potremmo aver risolto un grande problema di questa squadra.

4) Ziro, senza paura! Non è il numero degli attaccanti che fa la differenza, certo. Il 3-5-2 odierno, valutabile meglio come un 3-5-1-1, ci poteva pure stare se non ci si fidava di Lavilla e Malotti sugli esterni. Ma perché attendere tanto nel cambiare nella ripresa? Tenere questo Lavilla in campo è stato un errore troppo grande così come far entrare il secondo attaccante a venti minuti dalla fine “perché stavamo creando molte occasioni”. E ci sta anche passare ad uno schema a 4 punte negli ultimi cinque minuti, persa per persa (o pareggiata per pareggiata).

Purtroppo gli errori con Ravenna e Legnago rischiano di segnare questo campionato e il recupero di mercoledì ad Arezzo diventa quasi fondamentale. Sarebbero bastati due punti in più per avere una Samb già adesso nelle posizioni di vertice, invece ora la sfida in Toscana è di quelle che non possono essere sbagliate. Dopo cinque partite sia Ziro che noi riusciamo a valutare forze e debolezze di questa Samb, esporre le debolezze ai colpi avversari adesso non è più tollerabile. Il coraggio è come il bel gioco, alla fine paga quando si hanno i giocatori che non si nascondono. Forza! Non bisogna aver paura di perdere e per questo rinunciare al rischio della vittoria.