
DIRITTI AL PUNTO – Una rubrica dell’avvocato Andrea Broglia
Revenge porn: cos’è e cosa prevede la legge
In questi giorni è balzato alle cronache nazionali la vicenda di una giovane maestra costretta alle dimissioni dopo che il suo ex fidanzato aveva diffuso immagini e video privati a sfondo sessuale senza il suo consenso.
COS’ E’ IL REVENGE PORN ?
Il revenge porn consiste nella diffusione di immagini o video privati a sfondo sessuale a scopi vendicativi e senza il consenso della persona.
Molto spesso vittime del revenge porn sono donne perseguitate dai loro ex mariti e fidanzati che pubblicano e condividono foto, video e conversazioni di carattere sessuale allo scopo di distruggere la reputazione e la dignità della vittima.
COSA PREVEDE LA LEGGE?
Nel nostro ordinamento il revenge porn è punito dall’articolo 612 ter del Codice penale il quale prevede che chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000.”
COSA RISCHIA CHI RICEVE E DIFFONDE LE IMMAGINI O I VIDEO ?
La legge italiana punisce con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a 15.000 euro anche chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro nocumento.
COME DIFENDERSI DAL REVENGE PORN ?
Chi è vittima di revenge porn può denunciare il fatto ai Carabinieri o alla Polizia e lo deve fare entro 6 mesi di tempo dalla commissione/scoperta della diffusione delle immagini pornografiche.
Se, invece, il fatto è commesso ai danni di una persona disabile o in stato di gravidanza non ci sono termini da rispettare.
Se avete domande, curiosità o quesiti di natura giuridica commentate l’articolo, qui o sui social o scrivete a info@rivieraoggi.it, specificando nell’oggetto della mail “Diritti al Punto” e la redazione vi risponderà.
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Mi stupisce che l’onnipresente Direttore non sia intervenuto nella moderazione di questo commento.
Ha ragione. Mi scusi per l’ìntrusione.