
TERAMO – Norme anti-Coronavirus, nuove misure dai nostri “vicini”.
In Abruzzo, dal 18 novembre, sarà zona “Rossa” fino al 3 dicembre.
Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha diffuso una lista dei negozi che resteranno comunque aperti. Chiusi, invece, ristoranti e bar (apertura solo per asporto e consegne a domicilio). Anche le scuole, ad eccezione delle Superiori, delle Università e della terza e seconda media, resteranno aperte.
Marsilio aggiunge: “Le attività commerciali chiuse da domani riceveranno i ‘ristori’ previsti dalla legge, senza alcuna differenza di trattamento, non appena il Ministro Roberto Speranza firmerà la propria ordinanza. Oggi la Conferenza delle Regioni ha accolto e fatto propria la mia sollecitazione a richiedere nuovamente al Governo di estendere il diritto ai ‘ristori’ anche alle attività colpite da restrizioni adottate in virtù di Ordinanze regionali. Le attività commerciali che da domani dovranno chiudere dovranno semplicemente attendere che venerdì (o al più tardi sabato) il Ministro Speranza ratifichi con propria Ordinanza la classificazione come ‘zona rossa’, e automaticamente rientreranno nel novero delle attività aventi diritto al ristoro. Peraltro, trattandosi di ristoro ‘forfettario’, la diversa decorrenza del provvedimento non modifica in nulla l’entità dello stesso”.
La lista
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Da qualche tempo quando osservo il logo della più famosa azienda di commercio elettronico statunitense invece di vedere in quel segno stilizzato un sorriso, cosa che mi accadeva in passato, ora intravedo un DILDO, la cui estremità, graficamente rappresentata da una freccia, un glande, che è in procinto di… penetrarci. Ma sempre sorridendo però :-)
PS: questo piacere infinito avviene sette giorni su sette, fine settimana compresi !
Abbiamo avuto 20 anni per adeguarci a fare qualcosa di simile.
Se la gente la smettesse di lamentarsi di chiunque faccia qualcosa fuori e cominciasse a fare qualcosa di questo secolo in Italia non avremmo questi problemi.
Siamo tutti liberi di aprire aziende simili, bisogna accettare il fatto che 30 anni di “lu sole lu mare che ne sanno quelli” ci hanno reso totalmente inutilizzabili nel mercato di oggi.
Prima lo si capisce, prima ci si impegna ad andare in quella direzione e prima se ne esce.
Lamentarsi che chi ha fatto qualcosa adesso raccolga i frutti non ha senso.
Il mio non è un lamento ma una considerazione. E’ possibile aprire società “di questo tipo” come è possibile delocalizzare la propria azienda in altra sede. Sarà possibile, lo è di già, anche attraverso il tanto decantato smart working, scegliere i propri collaboratori in altri Paesi come accade per i servizi telefonici e la quasi totalità dei servizi di fornitura energetica.Questo è solo l’inizio. Se riduci un Paese alla fame poi è facile trovare cittadini disposti a lavorare anche il fine settimana, con salari sufficienti alla mera sopravvivenza, come probamente avviene con i corrieri “prime” (da leggere in inglese) che… Leggi il resto »