SAN BENEDETTO – Ringrazio sentitamente il gruppo sanità del Partito Democratico che, con i fatti ha confermato l’incapacità dei politici sambenedettesi, anche quelli del Pd in consiglio comunale. Penso a Di Francesco per esempio che queste cose avrebbe dovute dirle lui invece di nascondersi per paura che l’approvazione di un nuovo ospedale unico al posto del Mazzoni lo avrebbe messo in cattiva luce verso sambenedettesi che altri, per ragioni elettorali, stavano imbrogliando

Bastava chiedere ad un medico e queste cose oggi scritte dal Pd sanità le avrebbe dette lui. Paura che ha investito anche i sambenedettesi del Pd candidati alla regione, i quali con il loro colpevole silenzio, o addirittura appoggiando il no al nuovo ospedale, hanno ricevuto solo briciole invece di prendere una posizione forte contro quelli di Ascoli. I quali avevano fatto credere che veramente volevano aiutare la costa dicendo no ad un ospedale che fosse in grado di sostituire il Mazzoni, il loro ospedale. Assurdo.

Questa lunga nota è esplicativa come poche altre che ho avuto modo di leggere, più delle mie continue e disperate proteste nel vedere la politica sambenedettese soggiogata da quella ascolana, la cui intenzione era soltanto quella di perdere tempo per poi dare il colpo di grazia arrivato in questi giorni.

Se anche di fronte a spiegazioni così dettagliate, che non sono soltanto del gruppo firmatario e di un esperto come il dottor Claudio Maria Maffei, San Benedetto in primis continuerà a dare spazio, quindi voti a chi ha affossato la sanità della costa con una così chiara evidenza, significherà che ce lo meritiamo e il futuro non potrà che essere peggiore di quanto lo è stato nell’ultimo quarto di secolo.
Mi piace altresì conoscere le risposte chieste educatamente nella nota, mi piace così tanto che anticipo in rosso quella che ritengo più importante perché merita una grande attenzione (REPETITA IUVANT):

Il Pd sanità chiede: “…a San Benedetto negli ultimi due anni si è sostenuta la soluzione secondo cui la legge Balduzzi consentirebbe la realizzazione di un ospedale di primo livello sulla costa, e la permanenza del Mazzoni come ospedale di base. Questa soluzione è stata sostenuta dal consigliere comunale De Vecchis, fatta propria dal Sindaco Piunti e dal comitato presieduto dal Dott. Baiocchi.
Chiediamo pertanto al Sindaco, al consigliere De Vecchis e al Comitato, di portare questa soluzione all’attenzione del Consiglio Regionale attraverso il consigliere neo eletto Assenti e farla votare al consiglio stesso”

Ecco la nota integrale:

“Quando la propaganda, la demagogia e il populismo, va contro ogni logica clinica, scientifica ed organizzativa, e (cosa ancora più grave) danneggia i cittadini di tutto il Piceno.
La nuova giunta regionale ha annullato la delibera che istituiva il nuovo ospedale del Piceno pertanto questa struttura non si realizzerà, gli esponenti politici del Piceno hanno annunciato la notizia come una vittoria dei cittadini. Nulla di più falso
E’ ovvio che questa decisione va nella direzione auspicata dal Sindaco di Ascoli e ribadita dallo stesso qualche giorno fa sulla stampa. L’ospedale di Ascoli deve essere la struttura di riferimento di tutto il territorio (quindi di primo livello) eventualmente rafforzato, il resto si vedrà.
Stupisce il silenzio di chi (comitato ed altri) a San Benedetto sostiene ed ha sostenuto che la soluzione sarebbe quella di ospedale di primo livello sulla costa, e uno di base ad Ascoli,nessuna risposta al Sindaco di Ascoli?
Stranamente è stata annullata solo la delibera del’AV5, i percorsi degli altri nuovi ospedali della regione sono rimasti tutti inalterati.
E’ inutile ribadire che le patologie da trattare in ambito ospedaliero, necessitano di un approccio multidisciplinare, multi professionale e multi tecnologico, che può essere garantito solo concentrando specialità, professionalità e tecnologie in un unico presidio.
Attualmente si assiste al pendolarismo giornaliero di pazienti (anche in condizioni gravi) che vengono spostati da un ospedale all’altro per indagini diagnostiche o procedure terapeutiche specialistiche che non potranno mai essere presenti in entrambi i presidi, con grave rischio per i pazienti, spreco di risorse economiche e soprattutto di personale sanitario altamente qualificato.
Senza il nuovo ospedale questo problema persisterà e si aggraverà nel tempo inevitabilmente. In questi mesi di campagna elettorale abbiamo assistito a dichiarazioni degni della peggiore propaganda. Purtroppo sfruttando un tema sensibile come la sanità quindi la salute di tutti noi cittadini.
Naturalmente il dibattito si è concentrato sul nuovo ospedale e sulla permanenza o meno degli attuali presidi.
E’ necessario ribadire che nessuno dei sostenitori del nuovo ospedale ha mai parlato della chiusura degli attuali presidi. Questi avranno una funzione territoriale di primaria importanza che per brevità non possiamo affrontare in questo documento.
La proposta che più si è propagandata (ovviamente per acquisire consenso) è quella del mantenimento dei due ospedali eventualmente facendone uno nuovo sulla costa.
Nessuno ha detto che caratteristiche dovranno avere i due ospedali e cosa dovranno contenere. Le dichiarazioni più frequenti sono: dovranno essere entrambi potenziati senza dire cosa vuol dire “potenziati”.
Ora per evitare che i cittadini vengano presi in giro una riflessione è doverosa.
Attualmente abbiamo due ospedali di cui uno (Mazzoni di Ascoli) con un numero elevato di specialistiche e servizi in più rispetto al Madonna del Soccorso di San Benedetto.
Proviamo ad elencare le unità Operative e/o i Sevizi presenti ad Ascoli e non a San Benedetto: Unità Operative: Cardiologia con emodinamica, Urologia, Pneumologia, Nefrologia, Ematologia, Neonatologia
Servizi: Anatomia patologica, Medicina Nucleare, PET, Radioterapia, Radiologia Interventistica con medicina Vascolare (di recente istituzione).
Sevizi presenti a San Benedetto e non ad Ascoli: Neurologia, Endoscopia digestiva, Psichiatria. L’ospedale di Ascoli allo stato attuale ha un numero di specialità superiore ad un ospedale di primo livello, e secondo alcuni andrebbe potenziato.
Chi ritiene che l’ospedale di San Benedetto debba essere di primo livello per il proprio bacino di utenza superiore a quello di Ascoli (vero), pensa che quantomeno dovrà avere i reparti e servizi presenti ad Ascoli.
Pertanto all’ospedale di San Benedetto (attuale o eventuale nuovo presidio) dovrebbero essere
aggiunte tutte quelle specialità e sevizi che ho elencato sopra. Ovviamente senza sottrarle ad Ascoli
che comunque dovrebbe essere potenziato.
Questo scenario non solo non è possibile ma non è nemmeno auspicabile perché i cittadini avrebbero dei pessimi servizi anche per mancanza di utenza. Pertanto si tratta di solo propaganda che nasconde altri scopi.
E’ ovvio che in assenza di un nuova struttura, l’Ospedale unico sarà il Mazzoni di Ascoli. Il
processo avrà tempi più lunghi fino a quando si capirà che è la soluzione migliore, più giusta e comunque l’unica possibile. A chi propaganda la permanenza di due ospedali, i cittadini dovrebbero porre le seguenti domande:
Perché se vai alPronto Soccorso di San Benedetto con un problema urologico, un sospetto infarto, ti mettono in ambulanza e ti portano ad Ascoli?
Perché se sei ricoverato a San Benedetto ed hai bisogno di una broncoscopia ti mettono in ambulanza e ti portano ad Asco? Lo stesso se devi fare una PET, lo stesso se devi fare una ERCP (questa volta a Fermo) se devi essere operata alla mammella il giorno prima ti portano ad Ascoli a fare il linfonodo sentinella, altre cose in Ancona e potrei continuare.
Viceversa i cittadini di Ascoli devono chiedere: perché se vai al Pronto Soccorso con un’emorragia gastrica la notte vieni messi in ambulanza e portato a San Benedetto per un’endoscopia d’urgenza? Perché se hai un problema neurologico acuto vieni messo in ambulanza e portato a San Benedetto e magari nei giorni successivi riportato ad Ascoli per eventuali indagini che non possono essere eseguite a San Benedetto e potrei continuare.
Senza la realizzazione del nuovo ospedale, queste criticità rimarranno e si aggraveranno nel tempo fino a diventare insostenibili dal punto di vista clinico.
Quando la situazione diventerà palesemente insostenibile si procederà al progressivo spostamento delle attività più importanti in un unico plesso (ad esempio la chirurgia). Naturalmente l’unico plesso in grado di accogliere altri servizi è quello di Ascoli.
Forse il cittadino paziente che sia della riviera o dell’entroterra non sarebbe più sicuro in una nuova struttura dotata di tutti questi servizi senza dover fare il pendolare?
Siamo sicuri che il problema del paziente sia quello della collocazione (10 Km in più o in meno) piuttosto che la qualità e sicurezza delle cure?
Inoltre siamo sicuri che professionisti preparati vogliono venire a lavorare nei nostri ospedali non avendo la certezza di poter operare con quella multi disciplinarità e non avendo a disposizione quei servizi di cui abbiamo parlato?
A questi quesiti dovrebbero rispondere gli attuali amministratori del nostro territorio.
Tuttavia se è comprensibile l’entusiasmo degli eletti ascolani del centro destra che hanno visto
premiata la loro propaganda (anche se questa scelta danneggerà di meno ma anche i propri cittadini), è del tutto incomprensibile il silenzio dei sindaci della riviera ed in particolare l’accondiscendenza del Sindaco di San Benedetto del Tronto, sapendo che questa città ha tutto da perdere e verrebbe comunque penalizzata.
La posizione del gruppo sanità e nota da tempo, tuttavia a San Benedetto negli ultimi due anni si è sostenuta la soluzione secondo cui la legge Balduzzi consentirebbe la realizzazione di un ospedale di primo livello sulla costa, e la permanenza del Mazzoni come ospedale di base. Questa soluzione è stata sostenuta dal consigliere comunale De Vecchis, fatta propria dal Sindaco Piunti e dal comitato presieduto dal Dott. Baiocchi.
Chiediamo pertanto al Sindaco, al consigliere De Vecchis e al Comitato, di portare questa soluzione all’attenzione del Consiglio Regionale attraverso il consigliere neo eletto Assenti e farla votare al consiglio stesso.
Quale migliore occasione nel momento in cui l’amministrazione Regionale e le amministrazioni dei due comuni principali del Piceno hanno lo stesso colore politico?
Se ciò non dovesse avvenire, sarebbe la prova che si è fatto solo propaganda sulla pelle dei cittadini
sanbenedettesi

Mario Neroni, Gruppo Sanità del Partito Democratico