di Elvira Apone

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La cultura e l’arte siano riconosciuti come beni primari per la formazione dell’individuo e per il rafforzamento e la coesione della società” ha affermato Elio Giobbi di AssoArtisti martedì 27 ottobre in audizione alle Commissioni congiunte Cultura e Lavoro della Camera dei Deputati.

“La musica, la cultura, gli artisti, la bellezza della nostra arte italiana, in questa epocale pandemia mondiale, si stanno estinguendo” ha sottolineato Giobbi con rammarico “c’è stato l’annullamento in questi mesi di quasi il 90% di tour, eventi, spettacoli, fiere, congressi e convegni, con la quasi totalità di artisti e tecnici che hanno perso il lavoro e numerose imprese che hanno chiuso”.

AssoArtisti, associazione di categoria emanazione di Confesercenti, che rappresenta e tutela tutti gli artisti del settore spettacolo, ha chiesto al governo incoraggiamento e fiducia nei confronti delle imprese e dei lavoratori dello spettacolo, perché, oltre al diritto alla salute, vanno tutelati anche il diritto al lavoro e alla bellezza dell’arte e della cultura.

Da qui la richiesta di estendere la cassa integrazione in deroga e i bonus non solo fino alla fine dello stato di emergenza, ma per almeno altri 3-6 mesi dopo, di fornire un reddito di continuità per i mesi in cui non si lavora, di permettere a tutti i lavoratori autonomi dello spettacolo di versarsi autonomamente i contributi, di ridurre i requisiti minimi per la maturazione di un anno di anzianità assicurativa e di permettere a tutte le imprese di spettacolo ed eventi di attuare una serie di misure di defiscalizzazione, oltre all’abbassamento al 4% dell’Iva sui prodotti video-fonografici e sulle scuole di musica, teatro, danza e di tutte le arti in genere.

Giobbi ha, infine, suggerito ulteriori regolamentazioni nel settore come, per esempio, l’istituzione di una piattaforma degli eventi, già attiva in Francia e in altri paesi, una mappatura dei luoghi di spettacolo, compresi quelli per l’arte di strada, un “buono occasionale dello spettacolo” per tutte le discipline artistiche, creative, di didattica o tecniche, degli incentivi alle piccole compagnie teatrali e di danza e il rilascio di una certificazione di qualità per uniformare le scuole di teatro e di danza private agli standard europei. Non ha dimenticato di sottolineare la necessità di un “equo compenso” per gli streaming, poiché saranno questi per ora gli unici “spettacoli” che sostituiranno i live.

Ha, infine, invitato il governo a incentivare la messa in onda di spettacoli e concerti live “così da dare più luce ad artisti, autori, musica, danza, teatro, cultura tutta”, pur sottolineando, però, “quanto sia fondamentale tornare al nostro pubblico quanto prima, necessario non solo per gli artisti, ma anche per la gente, che ha bisogno di qualche momento di svago e soprattutto di emozioni ed arricchimenti di mente e anima, che solo l’arte e la cultura possono dare”.