SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo una segnalazione che ci giunge da un nostro lettore sambenedettese.

Gentilissima Redazione Riviera Oggi,
desidero rendere noto un evento a mio parere anormale, dal sapore di truffa, quasi assurdo visto che si tratta di igiene e di un diritto del cittadino quello di avere la propria città e abitazione libera da ratti, topi, pantegane.
Vi racconto la mia storia: resi noto con mail all’Urp del Comune di San Benedetto la presenza di topi nel mio quartiere e soprattutto, purtroppo, nella mia abitazione
Non ricevendo risposta mi sono recata personalmente presso lo stesso ufficio per sollevare il problema ed ottenere ascolto esauriente sia per la mancanza di riscontri alle mail, sia per la totale assenza di trappole con esche, sia per l’inesistente vigilanza da parte dell’ufficio di igiene.
La dipendente comunale ha preso nota su un foglio dicendo che avrebbero provveduto.
Dopo una settimana circa, senza preavviso, mi ha telefonato un signore per dirmi che era nei pressi della mia abitazione per il sopralluogo servizio derattizzazione ma non essendo in casa, ho memorizzato il suo numero di cellulare raccomandandomi di chiamarlo appena avessi avuto il modo di riceverlo.
Così ieri 4 novembre l’ho chiamato e con gentilezza e premura mi ha fissato appuntamento subito dopo pranzo. Mi sono complimentata per la celerità del servizio e soprattutto sollevata per il fatto che a breve avrei risolto il problema.
Appena arrivato gli ho raccontato come nel frattempo ho cercato di risolverlo con esche comprate in un consorzio e gli ho chiesto dei quesiti che esaurientemente mi sono stati risposti.
“La soluzione è questa signora: deve piazzare delle trappole con delle esche nel giardino, controllare periodicamente che vengano prelevate e riposizionarle. Le trappole costano 10 euro cadauna, almeno qui ce ne vogliono 5, il sopralluogo mensile per ricaricarle costa 35 euro“.
A quel punto la domanda mi è sorta spontanea: scusi, ma se io ho fatto richiesta al Comune che deve provvedere all’igiene e al controllo delle colonie eliminandole o allontanando i ratti, perché io devo pagare questo servizio? Inoltre, il problema va risolto a monte: fogne pulite, trappole lunghe le vie.
La risposta è stata: “Mica il comune può mettere le trappole dappertutto, le posiziona solo in centro, dove c’è gente, passeggio“.
Insomma, che dire: se abiti in centro hai il diritto di trappole ed esche lungo le vie altrimenti devi pagarti da solo il servizio. Sta di fatto che la zona in cui vivo è ampiamente abitata da ratti di dimensioni notevoli e il Comune se ne lava le mani.
Sono varie le malattie trasmesse da questo tipo di roditore e, sinceramente, visto i tempi che corrono, il servizio ottenuto è davvero inadatto.
Riporto alcune malattie trasmesse dai topi e chiedo al Comune di San Benedetto di provvedere immediatamente. Grazie

Salmonella: vive nel tratto intestinale degli animali (uomo compreso) e può essere trasmessa attraverso cibi contaminati da feci animali, che però non presentano alcuna alterazione alla vista o all’olfatto. I cibi pericolosi sono quelli consumati crudi, in quanto la cottura degli alimenti abbatte totalmente il rischio di infezione.

Peste: è causata dal batterio Yersinia pestis, che ha come ospite le pulci parassite dei roditori (principalmente Xenopsylla cheopis).

Leptospirosi: è la malattia europea più pericolosa originata dai roditori; più frequente tra gli agricoltori o coloro che lavorano in ambienti umidi. Alcuni dati evidenziano che circa il 26-30% dei topi di fogna sono portatori di Leptospirosi e le possibilità di infettare gli esseri umani aumentano, quando in una determinata zona la popolazione di ratti è molto elevata.

Tifo murino: malattia causata da Rickettsia mooseri, trasmessa all’uomo dalla pulce di ratto (Xenopsylla cheopis). Causa febbre, cefalea, dolori ossei, eruzioni cutanee (esantema).

Colera: malattia infettiva causata dal virus Vibrio Cholerae. Si manifesta con diarrea, perdita di liquidi, vomito e conseguentemente forte disidratazione. Trasmessa con cibi infettati da feci di Rattus e Mus. Cuocendo gli alimenti il battere muore.