RIPATRANSONE – L’emergenza Covid-19 sembra travolgere il sistema sanitario e così l’Area Vasta 5 ha deciso di trasformare i posti letto della Rsa di Ripatransone, che si trova in Piazza Madre Teresa di Calcutta, in posti letto per malati Covid-19.

La decisione, spiega il sindaco di Ripatransone, Alessandro Lucciarini De Vincenzi, “ci è stata comunicata giovedì scorso, 29 ottobre, senza che né noi rappresentanti dell’Amministrazione Comunale né i medici di base fossero stati preventivamente informati. L’Asur di fatto ha deciso senza cercare accordi“. I pazienti covid-19 che saranno ospitati a Ripatransone saranno pazienti che riceveranno una terapia post-intensiva: dunque dopo la fase più grave della malattia e per avviarli al pieno recupero fisico.

Nella Rsa i posti letto sono 32, anche se ne erano occupati 27: “Questa mattina ho incontrato il direttore dell’Area Vasta 5 Cesare Milani, la dottoressa Teresa Nespeca e l’assistente sociale Antonella Camaioni. C’è stato un confronto anche aspro, tuttavia la Asur ha così deciso principalmente perché la Rsa di Ripatransone è dotata di testate dei letti che hanno la possibilità di dispensare ossigeno al paziente, mentre nelle altre Rsa ci sono i carrellini con le bombole di ossigeno” spiega il sindaco.

Ad ogni modo l’accordo raggiunto prevede la permanenza, nel piano terra, del poliambulatorio e del punto prelievi, mentre le migliorie che saranno apportate, come letti e armadi, saranno mantenute anche dopo la fine dell’emergenza. Intanto si sta provvedendo a reclutare il personale.

Aggiunge Lucciarini De Vincenzi: “Tre ospiti sono già stati trasferiti, uno a Montefiore, uno in una Rsa di San Benedetto e uno all’hospice dell’ospedale, quindi quest’ultimo ad un livello di attenzione superiore. Ci tengo a precisare che gli attuali ospiti della Rsa ripana non sono tutti ripani e la maggior parte di loro troverà alloggio dove aveva già richiesto, quindi San Benedetto, Montefiore dell’Aso o Montalto“.

La situazione che si è verificata a Ripatransone ha creato però anche forti malumori tra le famiglie coinvolte: “Mia nonna ha 96 anni ed è ospite da due anni e mezzo all’Rsa – ci ha scritto la nipote della donna – Credo sia un fatto gravissimo le spese di queste scelte debbano pagarle sempre i più fragili come gli anziani. Sballottare un anziano da una parte all’altra, dopo tanti mesi nei quali non ha potuto vedere nessuno dei suoi cari, e portarlo in una struttura già piena di altri degenti potrebbe andare a minare una psiche già così fragile e sola”.

“Inoltre mi preoccupa molto il fatto che spostandola, possa eventualmente venire in contatto con il virus e rimetterci le penne. Tra l’altro non credo che l’Rsa sia la struttura più adatta ad accogliere i malati di Covid-19, perché non attrezzata come un ospedale vero e proprio, e mancante della terapia intensiva”.