SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Praticamente ogni giorno – e non è difficile considerando la diffusione del Covid-19 – riceviamo segnalazioni circa problemi relativi ai tempi di risposta dopo l’analisi dei tamponi, per accertare la positività o meno. Trascorrono troppi giorni dal momento del test a quello della risposta, e questo intervallo crea una falla nel sistema di prevenzione e gestione dell’epidemia coronavirus.

Ne avevamo già parlato con un commento (clicca qui) e con una testimonianza (clicca qui); adesso ne proponiamo un’altra, di un cittadino sambenedettese, che ci sembra molto appropriata al tema.

“Ho eseguito il tampone mercoledì 21 ottobre, di mattina, nella tensostruttura che si trova davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Benedetto – ci spiega – Ma oggi, martedì 27, sono ancora in attesa del risultato. Nel frattempo resto in isolamento, ma ovviamente questo non accade a tutte le persone con le quali sono entrato in contatto: devono campare, non possono e non hanno neanche una giustificazione legalmente valida per abbandonare il lavoro se non sanno che sono state in contatto con un soggetto Covid-19 positivo”.

“Vedo e sento che in molti fanno la morale per i comportamenti individuali, ma io ad esempio mi sono comportato come richiesto, i sintomi sono scomparsi da almeno cinque giorni: però sono in isolamento e non so niente sul mio stato di salute” termina.

Un “baco“, questo della dilazione dei tempi, che va a far saltare tutta la rete di prevenzione faticosamente pensata e applicata con i protocolli governativi: il distanziamento, le mascherine, l’igiene delle mani sono tutte soluzioni che rendono più difficile la circolazione rapida del virus; più difficile ma non impossibile.

Se nel frattempo non vi è un sistema di rilevamento e tracciamento rapido, allora possiamo adoperare almeno per il Piceno – ma non solo! – le parole adoperate da Fauci per gli Stati Uniti: “Il virus è fuori controllo“.

Il sistema di prevenzione, piaccia o no, è saltato.

Di recente il nuovo assessore alla Sanità delle Marche, Filippo Saltamartini, ha annunciato una serie di misure tra cui il potenziamento del personale sanitario anche tramite medici e infermieri militari, pensionati e neolaureati e il raddoppio delle forniture di tamponi rapidi antigenici e dei vaccini anti-influenzali.

E’ lampante infatti che almeno in questa zona delle Marche vi sia una carenza combinata di scarsità di tamponi processabili giornalmente e limiti al personale addetto a questa pratica.

Sarebbe il caso di sapere da una parte perché non si è provveduto già dalla scorsa primavera a questo genere di interventi, forse troppo affannati ad inaugurare Astronavi a favore di fotografi, e dall’altra quali sono i tempi attuali per trasformare l’annuncio in fatti.

Altrimenti, i sacrifici che stanno affrontando i piceni e i marchigiani, come tutti gli altri italiani, rischiano di essere vani o comunque sminuiti da questa inefficienza.