GIULIANOVA – Grave episodio nel Teramano il 21 ottobre.

Un uomo ha devastato il centro di salute mentale di Giulianova.

Dalla Compagnia dei carabinieri raccontano un una nota stampa: “E’ avvenuto tutto nella giornata di ieri: l’uomo, un venezuelano di 55 anni senza fissa dimora, si è prima presentato presso l’ufficio anagrafe comunale, pretendendo l’assegnazione di una casa e del denaro contante. L’impiegata cercava di fargli capire che quello non era l’ufficio competente, così l’uomo reagiva in modo surreale, urinando nella sala d’attesa. Sul posto interveniva subito una pattuglia della Stazione Carabinieri di Giulianova, che riportava alla calma l’uomo e chiedeva l’intervento di un’autoambulanza del 118 poiché era in evidente stato di agitazione”.

“Accompagnato al pronto soccorso, il venezuelano dava in escandescenza ed inveiva verso i sanitari danneggiando un computer. Subito dopo fuggiva a piedi – proseguono dall’Arma abruzzese – La centrale operativa dei carabinieri inviava in zona, alla ricerca dell’uomo, due pattuglie del Nucleo Radiomobile, che lo rintracciavano presso il Centro di Salute Mentale dove, questa volta, armato di un mattone, poco prima aveva letteralmente devastato tutte le vetrate e le porte dei locali e il veicolo di uno degli infermieri che si trovava nel parcheggio antistante la struttura sanitaria”.

Dalla Compagnia aggiungono: “I Carabinieri lo immobilizzavano e lo arrestavano per danneggiamento aggravato di edificio pubblico. Il venezuelano ha così passato la notte in camera di sicurezza e stamattina ha affrontato l’udienza di convalida dell’arresto, al termine della quale il giudice ne ha disposto, vista la sua elevata pericolosità sociale, il trasferimento in carcere, in attesa di giudizio”.

“I Carabinieri di Giulianova, comunque, non si sono limitati ad arrestare il venezuelano, ma lo hanno anche sottoposto al Daspo urbano, grazie al nuovo regolamento di Polizia Municipale attuato dall’attuale amministrazione comunale. E’ questa la prima volta in cui è stata adottata tale misura, la quale permette alle Forze di Polizia di allontanare da particolari zone sensibili della città, cosiddette zone rosse, individuate dal sindaco, le persone che si rendono responsabili di reati che destano particolare allarme sociale” concludono dall’Arma.