SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”: chi non conosce l’incipit di una delle liriche più famose d’Italia. Magari c’è chi se la immagina con la timbrica di Gassman o Bene, o chi ricorda le interpretazioni dei vari cantanti italiani avvenute nel 2019 in occasione del bicentenario dalla sua stesura. Magari c’è chi se la legge da solo restituendo così il ruolo di lettura intima o chi sente la voce leopardiana stormire “fra queste piante” passeggiando chissà, forse, proprio nel suo colle, Il Monte Tabor ora detto Colle dell’Infinito a Recanati.

Il pensiero di Leopardi è un magma in continuo movimento, inesauribile ed infinito come l’idillio numero XII dei Canti. 15 gli endecasillabi sciolti che hanno trovato la loro versione definitiva nel 1819 ma che ancora oggi continuano a interrogare tanti esperti e tanti studiosi anche oltre i confini di Recanati.

Giacomo Leopardi non poteva non fare tappa anche a San Benedetto del Tronto, città in cui il mare tanto amato e tanto ammirato “da lungi” dal poeta recanatese, è simbolo. Ci arriva grazie alla Casa Editrice Mauna Loa Edizioni che pubblica il nuovo saggio dell’appassionato pesarese Paolo MontanariGiacomo Leopardi Filosofo o Poeta”.

Dice Montanari: “Leopardi è l’unico grande autore e poeta italiano che unisca la fantasia stupefacente del poeta alla profondità speculativa del filosofo. Nel mio saggio sottolineo le due fasi di Leopardi : la prima in cui si contraddice l’immaginazione alla ragione, e la seconda, in cui l’ormai maturo Leopardi opera in cantiere aperto , dove il pensiero è in movimento”.

Quello di Leopardi è davvero un pensiero dinamico e in continua evoluzione, caratteristica riscontrabile anche proprio attraverso lo studio dei suoi manoscritti, in particolare dell’Infinito che ha diverse stesure, una delle quali conservata a Visso ed esposta nella città natale del poeta sempre lo scorso anno per le celebrazioni del bicentenario.

Il saggio antologico di Montanari contiene citazioni critiche e bibliografiche e l’antologia percorre passi tratti dal corpus leopardiano partendo dai Canti, passando per Operette Morali e Zibaldone fino ad arrivare ai Paralipomeni. Raffella Milandri fondatrice della casa editrice a cui si deve questa nuova pubblicazione: “è una grande soddisfazione poter dedicare questa opera alla nostra Regione, partendo dalla nostra realtà sambenedettese”.

Quale altro poeta, infatti , ha un legame così intenso con la propria città, con la propria regione, con i propri “interminati spazi” eppur riesce a varcare ogni sorta di confine? E dopo Il Giovane Favoloso, le innumerevoli manifestazioni regionali, nazionali e internazionali del 2019,  con Mauna Loa Edizioni che pubblica la penna di Paolo Montanari, anche quest’anno ci viene offerta una nuova chiave di lettura leopardiana. C’è poco da fare: di Leopardi si parla, e si continuerà a parlare per sempre.