‘Nge stà ppió! Così di buon mattino mi ha annunciato al telefono un’anziana sambenedettese che era passata da lì all’alba per andare a vendere pesce al mercato. Più tardi altri amici in voce e via social hanno confermato – anche con le due foto che pubblichiamo – l’inglorioso (per i geniali autori) esito della ridicola vicenda.

Dapprima appariva un pezzo di scotch biadesivo penzolante. Poi, poco dopo, un’altra targa tappabuchi recante stavolta solo un ringraziamento di maniera agli otto sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera.

Non siamo a conoscenza – né ce ne potrebbe fregà ddè meno – dei concitati retroscena serali e notturni che saranno stati dietro all’imbarazzata decisione di staccare in fretta (con raschietti e diluenti) la targa contenente l’elenco dei Magnifici Sette (il sindaco, un assessore e cinque consiglieri comunali di maggioranza) che appariva sulla targa scomparsa.

Oddio, ch’è successo?

È ipotesi che a poco più di due mesi dal 50° anniversario (quello davvero sì) del doloroso e tragico naufragio del Rodi; e dal 14° anniversario, altrettanto doloroso e tragico, del Rita Evelin, qualche testa pensante fra i Magnifici Sette abbia pensato bene di evitare di auto-infliggere, per sé e per gli altri sodali, gratuita e deleteria sfiga comparendo in un elenco di presunti “naufraghi”.

Certo, dispiace però che – assieme ai nomi dei Magnifici Sette – sia sparita anche la suggestiva e positiva epigrafe che precedeva e che qui si vuole ricordare a perenne futura memoria: “Ai forti uomini di mare che da San Benedetto del Tronto hanno unito l’Adriatico agli oceani / A chi è tornato ed a chi ha baciato le onde / Alle famiglie dei marinai di ogni generazione che hanno reso grande la città”.

Un’epigrafe che l’attuale amministrazione farebbe sempre in tempo a riposizionare, magari ad esempio a destra della nuova targhetta di ringraziamenti.