MARTINSICURO – “Era stanca dei reiterati comportamenti pervicaci posti in essere nei suoi confronti dal compagno violento e si era convinta a troncare la relazione amorosa e prendere finalmente la decisone di allontanarsi da lui, poiché quelle condotte stavano segnando negativamente la sua esistenza, ma l’uomo, un quarantenne di Martinsicuro, aveva manifestato un’insofferenza, in quanto non si era rassegnato all’idea di essere stato lasciato ed aveva dato luogo a comportamenti di controllo e di pressione psicologica al limite della morbosità, ritenendola esclusivamente sua, per cui non perdeva occasione per insultare la donna con la quale aveva convissuto, minacciandola di morte impugnando un cacciavite e molestandola di continuo”.

Così i carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica e Martinsicuro in una nota diffusa il 29 settembre: “Tali comportamenti prevaricatori, avevano ingenerato nella vittima un forte e grave stato d’ansia, nonché il timore per la propria incolumità ed alla fine aveva deciso di raccontare tutto quanto subìto nell’ultimo periodo di convivenza ai Carabinieri della Stazione di Martinsicuro che hanno raccolto dettagliatamente la denuncia”.

Dall’Arma abruzzese aggiungono: “Dal racconto fiume, infatti, era emerso che in una circostanza a fine agosto scorso, incontrandola sotto casa non aveva esitato a minacciarla apertamente di morte, ingiuriandola e colpendola prima con una manata sulla testa e poi con sonori schiaffi al viso ed una testata al volto che le cagionava politraumi ed ecchimosi varie sugli arti superiori ed in corrispondenza del naso ed un trauma cranico minore”.

I carabinieri dichiarano: “Le lesioni erano state giudicate guaribile dai sanitari del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di San Benedetto del Tronto in 10 giorni. Sovente la ricopriva di insulti, apostrofandola con i peggiori epiteti, inviandole messaggi con il cellulare, contornati da vere e proprie minacce”.

“Una volta raccolta la denuncia e le testimonianze, i militari truentini avevano inviato un dettagliato rapporto al Sostituto Procuratore del Tribunale di TeramoGreta Aloisi che aveva inoltrata la richiesta al locale Gip Roberto Veneziano esaminata la richiesta e gli atti raccolti dai Carabinieri di Martinsicuro, in applicazione del Codice Rosso previsto per il reato di atti persecutori, emetteva così il provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari, poiché ricorreva l’aggravante di aver commesso i fatti nei confronti di una persona con la quale era stato legato sentimentalmente e in un periodo infra quinquennale” proseguono i militari.

Dalla Compagnia concludono: “L’uomo, nel pomeriggio del 28 settembre è stato quindi rintracciato e, dopo la notifica del provvedimento stesso, è stato messo agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico”.