SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presentata la maglia casalinga della Samb Calcio, stagione 2020-21. Il lancio, in epoca Covid, non è avvenuto con una sfilata o con una presentazione alla stampa, ma con un lancio via social (e la maglia è già acquistabile dai tifosi).

Lo stile ricalca quello della maglia indossata a partire dallo spareggio play off a Padova, anche se forse questa è ancor più stilosa: la riga centrale rossa è stata sostituita da un tratteggio rosso via via più sottile salendo verso il colletto. Lo sponsor è sempre SudAires (l’impresa di proprietà del presidente Serafino), mentre lo sponsor tecnico è sempre la Nike.

Scelta però che ha visto divisa la tifoseria sulla pagina Facebook della Samb, tra chi era entusiasta e chi, invece, preferirebbe una maglia classica a quadri rosso e blu.

Noi siamo tra chi apprezza questa maglia, per una serie di ragioni. Innanzitutto la maglia a quadri rosso e blu è diventata tradizionale nell’ultimo trentennio (non proprio fortunato per i colori sociali, anzi). Certo anche in precedenza questo tipo di maglia è stata la più adoperata, ma con molte e anche gloriose variazioni.

Basta andare nelle foto della pagina dedicate alla Samb su Wikipedia per vederne alcune.

Ad esempio, la prima divisa della Samb al Riviera delle Palme, nel 1985-86, prevedeva spalle e collo in rosso e quadro blu sul busto, con sponsor l’indimenticabile Blooming del compianto Alberto Panichi (che sponsorizzò anche un mega-striscione che copriva tutta la curva). Capitano Gigi Cagni, al suo fianco un giovane Guido Di Fabio e poi il grande Tiziano Manfrin.

Stile per altro confermato l’anno successivo, con Clagluna in panchina (1986-87).

Torniamo su Gigi Cagni, capitano degli anni d’oro, alla stagione precedente, 1984-85, l’ultima disputata allo stadio Ballarin (con il giovane Borgonovo autore di 13 gol). Sponsor Pellicce Canali. Spalle blu, centro della maglia rosso.

E invece la Samb che esordì in campionato pareggiando 2-2 a San Siro contro il Milan nel 1981-82? Maglia ancor più estroversa – in questo caso dovrebbe essere la seconda divisa, certo. Tra i titolari anche Italo Schiavi, attualmente in forza nella società rossoblu.

Oppure tornare agli anni della C, con Tacconi in porta, e scoprire una divisa “comunista” (si dice per ridere) tutta rossa coi bordini e colletto blu (1978-79).

Divisa simile negli accostamenti per la SamBergamasco del 1974-75.

E anche nel 1977-78.

Finiamo questa nostra ricerca, che potrebbe continuare, con la maglia del 1991-92, adoperata con in bella mostra la Coppa Italia di Serie C vinta battendo il Siena nella doppia finale. Divisa che risentiva della moda dell’epoca, con colori rossoblu a rombi diagonali su sfondo bianco (ricordava vagamente la maglia della Germania campione del mondo ad Italia ’90).

Concludiamo come abbiamo iniziato: la maglia casalinga 2020-21 è una gran bella divisa, innovativa, con grande ricerca stilistica. Il predominio del blu sul rosso non deve far storcere troppo il naso ai puristi. Evidente è stato anche il tentativo di rinnovare lo stile della Samb rispetto al trentennio precedente, per dare un’idea di innovazione e quindi di nuovi traguardi. Una differenza netta col passato per ora rimasta ai buoni propositi e ai primi importanti investimenti, ma che necessita, nel 2020, anche di un look corrispondente.