OSPEDALE FANTASMA. Ho letto con attenzione il resoconto dell’incontro con i candidati alla Regione, organizzato dal Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”.

Secondo me non è scaturito nulla di concreto se non il solito opportunismo senza un vero nesso o una soluzione concreta. “Sì al potenziamento degli ospedali di Ascoli e San Benedetto” non significa nulla.

Silenzio assoluto su come, quanto e quale. Per far sì che le due città capofila abbiamo più vicino possibile i reparti e i servizi più importanti, oltre a camere operatorie all’avanguardia. Cosa che gli stessi hanno urlato a squarciagola fino a tre mesi fa.

Guarda caso, nessuno ha più parlato di un ospedale di primo livello nei dintorni di San Benedetto o di Ascoli. Chiarissimo il motivo. Siamo alle soglie di elezioni regionali, non comunali, e i candidati presenti puntano a prendere voti sia vicino al mare che vicino ai monti. Chiarissimo.

Qualche mese fa il sindaco Piunti lo voleva a San Benedetto, il primo cittadino di Ascoli diceva che il “Mazzoni” era già un grande ospedale, quasi di primo livello, e non andava toccato. Vedasi tutti i nostri servizi sull’argomento: la battaglia elettorale ha zittito tutti in maniera clamorosa. L’aspetto elettorale prevale su tutto e tutti, anche a costo di rendersi ridicoli e contraddirsi.

Si può andare avanti così? Io dico di no. Vi prego di ragionare su quanto avete appena letto.

Aggiungo un particolare che può semplificare il tutto: il sindaco ascolano Fioravanti è stato nei giorni scorsi  ricoverato presso la neurologia di San Benedetto. Oltre i miei auguri di pronta guarigione, una considerazione devo farla: per quale motivo un cittadino ascolano (in questo caso “il primo”) deve farsi curare a 30 km dalla sua città o, al contrario, un cittadino di San Benedetto per un’altra necessità, diciamo cardiologica, deve farsi curare a 30 km dalla propria abitazione?

Qualcuno me lo spieghi considerato che entrambe le località più importanti del Piceno e il loro circondario potrebbero fare la metà dei chilometri ove trovare tutti i reparti utili per la salute dei residenti. Paradossalmente sono più avvantaggiati gli abitanti della vallata del Tronto.

Due ospedali di uguale livello sono infatti impossibili. Non è una mia opinione ma quella di tutti i medici (i contrari si contano sulle dita di una mano) della nostra provincia, della nostra regione, della nostra nazione. I motivi li ho spiegati più volte sulla scia di  un autorevole ‘scienziato’ della sanità, di quella  marchigiana in particolare, come Claudio Maria Maffei.