SAN BENEDETTO – Si è svolta sabato scorso, 5 settembre, presso i locali dell’Associazione Pescatori, un incontro fortemente voluto da Nazzareno Torquati.

Ha riguardato un argomento al quale l’ex assessore comunale tiene moltissimo: la riorganizzazione del comitato “Città Grande” nato nel 2016 e portato avanti da una decina di volenterosi che hanno abbandonato il progetto, dopo aver però contribuito fortemente alla creazione del Comitato Nazionale (CNFC) per le fusioni dei comuni italiani.

Sono stati trattati  temi di vario genere, finalizzati a nuove adesioni e quindi alla ripartenza del Comitato. La risposta è stata più che soddisfacente. Ci siamo lasciati con l’intenzione di creare un manifesto chiaro che verrà elaborato nel prossimo incontro e che avrà come ordine del giorno la distribuzione delle responsabilità, il programma di nuove iniziative e altro. Oltre naturalmente alla presenza sui social, grazie ad un sito internet attualmente in costruzione.

L’adesione è stata numerosa e, direi, importante. Hanno partecipato: Antonio Savino, Fernando Spinozzi, Nazzareno Torquati, Marco Montecchiari, Lino Rosetti, Carlo Clementoni, Nazzareno Perotti, Serafino Angelini, Andrea Manfroni, Giampietro Gaetani, Fabrizio Marcozzi, Giuseppe Buscemi, Giorgio Mancini. Assenti ma giustificati il sindaco di Massignano, Massimo Romani, Giancarlo Fratini, Guido Benigni, Giuliano Petrelli, Gigi Tomassini. Ha assistito volontariamente Fabio Urbinati perché interessato all’iniziativa.

L’incontro di sabato è stato conoscitivo anche se sono venute fuori proposte interessanti che verranno discusse ed elaborate prossimamente ma una decisione è stata già presa all’unanimità, quella di confermare Massimo Romani, sindaco di Massignano, alla presidenza del comitato. In qualità di vice Nazzareno Torquati che aveva informato i presenti con una sua lunga lettera che è stata alla base della discussione. Ve la riproponiamo integralmente. Ha inserito anche una tabella nella quale fa notare che il numero complessivo di abitanti sarebbe di 108.213.

“Il futuro è nella città metropolitana costiera collinare”
“San Benedetto va messa in grado di assolvere la sua funzione in un comprensorio fortemente penalizzato da una visione arcaica e medioevalista del capoluogo di provincia ascolano.
I ritardi di programmazione e di rappresentatività politica e la diversità del tessuto economico sociale oggi rappresentano una palla al piede che non permette alle comunità costiero-collinare uno sviluppo armonioso e sostenibile e soprattutto la creazione di uno scenario di bellezza, attrazione e di incanto per le future generazioni.
Diretta conseguenza di questo stato di cose è la necessità di far nascere un’area metropolitana di cooperazione intercomunale per l’attuazione di progetti di pianificazione e sviluppo nei settori dell’economia , dell’ecologia ,dell’istruzione, dell’abitazione, della solidarietà e inclusione sociale diventando un nuovo strumento di governance.
Lo sviluppo di San Benedetto prosegue dal punto di vista demografico con nuovi stili di vita e di mobilità, sempre più dipendenti dall’automobile che stanno determinando uno stress crescente sull’ambiente urbano, in termini di rumore, congestione, inquinamento, tempi di pendolarismo, occupazione degli spazi pubblici per la sosta selvaggia, pressione crescente sugli spazi verdi urbani che ne riduce la quantità, l’accessibilità e la funzione di equilibrio ambientale.
La città corre il rischio di fallire come motore di sviluppo e di cambiamento accumulando ulteriori elementi di malessere: i processi di inurbamento sono ancora più veloci, per effetto della crisi delle aree rurali, non toccate dall’industrializzazione creando densità eccessive e carenza di verde, di infrastrutture e servizi efficienti.
È necessaria l’adozioni di scenari per previsioni di lungo/lunghissimo termine in cui l’aspetto del cambiamento di modello prevale sulla continuità costruendo alternative con diffusione sul territorio costiero-collinare di residenze e attività produttive e caduta del ruolo della città centrale avendo come riferimento le attuali tendenze insediative e la domanda di un ambiente insieme urbano e naturale che assume la rivoluzione telematica come motore fondamentale di cambiamento, e giunge ad assetti insediativi diffusi in uno scenario di ‘città globale’.
Il perimetro dell’area metropolitana o area funzionale urbana.
Le città che possono unirsi in questo progetto sono in gran parte collaudate negli anni come facenti parte dell’Ambito Territoriale 21 e sono : Acquaviva Picena, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montalto delle Marche, Montefiore dell’Aso, Monteprandone, Ripatransone, San Benedetto del T., Spinetoli.
Città con molti tratti comuni così da rappresentare un legame molto forte tra mare e collina in un contesto di continua contaminazione economico e culturale ed anche antropologico in quanto gran parte degli attuali abitanti sambenedettesi provengono dai paesi vicini.
Le attività principali dei territori riguardano il commercio, l’agro-ittico alimentare, le costruzioni, il turismo, l’industria elettronica e l’artigianato di qualità.
Una prospettiva così importante dovrà prevedere, con la costituzione di una carta associativa, il rispetto fondamentale delle identità comunali e il ruolo preponderante dei sindaci e loro delegati fissando i principali equilibri del funzionamento dell’area metropolitana.

Riaffermare così l’identità comunale e partecipare ad uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio, orientato come prioritario al servizio dei nostri concittadini. Il livello comunale rimane il crogiolo della cittadinanza e dell’identità locale, il luogo in cui la partecipazione e il controllo dei cittadini vengono esercitati in modo più ampio e semplice , lo spazio dove si esprime direttamente e immediatamente la volontà della popolazione.
I comuni portano la memoria collettiva degli abitanti e il loro senso di appartenenza a un territorio, a una storia, a una cultura.
Sono anche il luogo privilegiato per il mantenimento e lo sviluppo dei servizi pubblici locali a beneficio delle popolazioni. Ci si adopererà quindi per consolidare le identità dei comuni che continueranno ad esercitare tutti i numerosi poteri non trasferiti.
Tuttavia, tutti i comuni costituiscono un’area abitativa unica in cui devono essere prese in considerazione le esigenze dei residenti in termini di spostamenti, attività professionale, consumi e tempo libero, alimentazione di qualità, istruzione e formazione.
A livello territoriale, l’intercomunalità sarà una realtà inevitabile.
Gli obiettivi
L’area metropolitana soddisfa un duplice obiettivo.

Il primo obiettivo  mira a rafforzare l’azione coordinata dei 12 comuni per una gestione più efficiente al fine di migliorare la qualità della vita dei loro concittadini.
Il secondo obiettivo è far sì che si diventi un territorio di eccellenza che rivaleggia con gli altri grandi agglomerati europei e con l’arco  mediterraneo .
Lo scopo di questa politica attiva e unitaria è garantire al nostro territorio una posizione di leadership duratura che, da sola, gli consentirà ai propri concittadini di beneficiare di un autentico sviluppo sostenibile, sia dal punto di vista economico che sociale e ambientale.
Dobbiamo unirci, senza confonderci, per definire un progetto condiviso e ambizioso nell’ambito di un futuro comune lasciando in eredità alle generazioni future un territorio dove trovare lavoro e abitazione, il tutto nell’ambito di un alta qualità della vita Competenze
Strade, parcheggi, pulizia, raccolta e smistamento rifiuti, Servizi igienico-sanitari e acqua, Urbanistica Occupazione e politica del lavoro, Trasporti, Sviluppo economico nella più ampia accezione, Promozione del territorio, Conservazione e Gestione delle risorse marine e terrestri, Turismo, Sicurezza, Energia rinnovabile.
Azioni
Creazione, sviluppo e gestione di zone di attività industriali, commerciali, terziarie, artigianali, turistiche, portuali o aeroportuali; azioni di sviluppo economico innovativo , competitività;  promozione del turismo; porti metropolitani; insediamenti universitari e centri di ricerca con sviluppo di start up innovative Pianificazione dello spazio metropolitano
Piano urbanistico locale e documenti urbanistici, creazione e realizzazione di zone di sviluppo concertato, operazioni di sviluppo di interesse metropolitano, costituzione di riserve fondiarie; organizzazione del trasporto urbano e scolastico,migliore integrazione del trasporto ferroviario con quello urbano-metropolitano.

Creazione, sviluppo e manutenzione di strade
Strade ex dipartimentali, segnaletica, parcheggi, piano di viaggio urbano; considerazione di un programma di sviluppo complessivo e determinazione dei settori di sviluppo ai sensi del codice urbanistico Politica abitativa locale, Programma di alloggi locali anche tramite accordi di programma con costruttori privati; miglioramento del patrimonio abitativo costruito, riabilitazione e riduzione degli alloggi antigienici; pianificazione, manutenzione e gestione delle aree di accoglienza per i turisti, ripopolamento centri collinari

Politica cittadina
Accordi contrattuali per lo sviluppo urbano, lo sviluppo locale e l’integrazione economica e sociale; meccanismi locali per la prevenzione della delinquenza; fondo di solidarietà per l’alloggio; aiuto ai giovani in difficoltà; prevenzione specializzata
Gestione di servizi di interesse collettivo
Servizi igienico-sanitari e acqua; gestione ufficio politiche comunitarie per l’accesso ai finanziamenti europei, nazionali e regionali.
Cimiteri e siti cinerari
Creazione, gestione, ampliamento e trasferimento di cimiteri e siti cinerari di interesse metropolitano, nonché creazione, gestione e ampliamento di crematori;
Tutela e valorizzazione dell’ambiente e politica dell’ambiente di vita
Raccolta, eliminazione e recupero dei rifiuti domestici e simili; lotta contro l’inquinamento atmosferico, delle acque ,dei piccoli corsi d’ acqua al mare; lotta all’inquinamento acustico e luminoso; sostegno ad azioni di controllo della domanda energetica; contributo alla transizione energetica; concessione della distribuzione pubblica di energia elettrica e gas; Ente concessionario statale per le spiagge; piantumazione e realizzazione di parchi urbani e periurbani finalizzati a migliorare la qualità della vita e mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici attraversouna gestione coerente e comune dei siti Natura 2000 terrestri e marini.
Migliore qualità della vita
Investire nel sociale, lotta alla povertà, sostegno alla Famiglia, ai minori adolescenti e Infanzia, integrazione sociale degli immigrati, abbattimento totale delle barriere architettoniche, Politiche di genere, rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne, valorizzazione degli anziani, costruzione del nuovo Ospedale del Piceno nell’area costiera, maggiore coinvolgimento dei giovani, Cultura e scuola e promozione dell’arte quale funzione trainante della civilta’ e del progresso, sostegno al volontariato e alle libere associazioni.
La Costa e la Collina Picena necessitano di una rivisitazione generale nelle attività produttive e commerciali, vantiamo ancora posizioni di spicco nell’agroalimentare, nell’elettronica, nella nautica, nel turismo, ma da decenni non realizziamo grandi opere se si escludono quelle di make-up cittadino.
Sistemazione delle piazze e soprattutto un grande progetto di riforestazione e creazione di parchi in ogni area oggi  ancora disponibile e sottratta alla speculazione edilizia.
Investimenti importanti che però necessitano di tanto territorio e sostenibilità ambientale e quindi unità di intenti e fusione delle municipalità interessate ove ne esistono i presupposti, così da diventare una città metropolitana e nuovo capoluogo di provincia con tutte le prerogative annesse e connesse. Soprattutto necessita di un nuovo modo di intendere la politica e di affrontare il futuro con passione civile e onestà con un ricambio generazionale di grande sostanza e qualità” (Nazzareno Torquati)

All’interno della discussione, oltre a darsi appuntamento per il prossimo incontro, è venuta fuori la riluttanza degli attuali sindaci delle varie località citate ad una fusione tra i comuni che ormai formano un corpo unico. Un ostacolo grande ad un’idea che molti ritengono affascinante.  Come superarlo. Con liste comunali denominate “Città Grande”? Una soluzione al momento non condivisa dai partecipanti che a me ha però fatto venire in mente una provocazione che riporto con un esempio: un calciatore molto bravo (nel nostro caso la Città Grande, almeno per i presenti), appurato che non gli viene mai data la possibilità di giocare, decide di diventare contemporaneamente allenatore e presidente per poter scendere in campo e mettere in mostra le sue doti per far vincere la propria squadra (il comitato).