SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Covid-19 ha imposto uno stop forzato a tutto il mondo dello sport, con le conseguenze che ne sono derivate: allenamenti da casa, interruzione della preparazione fisica così come viene svolta in palestra, posticipazione delle competizioni. A risentire della situazione di emergenza è stata anche World Sporting Academy, società di ginnastica artistica sambenedettese che partecipa al Campionato di Serie A1 con la squadra composta da Joelle Elisabeth Mattoni, Jessica Hélène Mattoni, Maria Vittoria Cocciolo, Rebecca Morè, Laura Addazii, Lai Filippini e Alessia Federici (in prestito da Milano), allenate da Jean-Carlo Mattoni ed Elena Konyukhova.

L’unica atleta dell’associazione rivierasca che ha goduto di un permesso speciale per allenarsi alla Tensostruttura di Porto d’Ascoli durante gran parte della quarantena è stata Maria Vittoria Cocciolo, classe 2002, ormai in pianta stabile nel giro della Nazionale italiana. In occasione della sua convocazione a Riccione per un ritiro con le azzurre da parte del Commissario Tecnico della Nazionale italiana Enrico Casella, la WSA ha effettuato la prima uscita a seguito del periodo di fermo. Con lei la sua allenatrice Elena Konyukhova.

“È stato il primo incontro dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia – ha esordito la tecnica della WSA – Le ragazze sono state contente di ritrovarsi, perché sentivano la mancanza degli allenamenti e della preparazione per le gare. C’eravamo noi tecnici e tutta la rosa della Nazionale, tranne Lara Mori. La speranza è di poter piano piano tornare alla normalità. L’ultima tappa di Serie A1 l’abbiamo fatta il 22 febbraio, mentre le prossime gare sono state tutte rimandate. Tra ottobre e novembre si terranno le ultime due battute di Campionato e gli Assoluti, a dicembre ci saranno gli Europei, per i quali Maria Vittoria è in lizza. Questi mesi serviranno a scegliere le atlete che parteciperanno alla rassegna continentale, il cui svolgimento verrà confermato il 30 settembre in base alla situazione delle varie nazioni”.

La Konyukhova ha poi parlato più nel dettaglio del collegiale a Riccione: “Le ragazze hanno fatto allenamento, ma si sono concesse anche un po’ di divertimento. La mattina lavoravano in palestra, il pomeriggio sono state alle terme, al parco avventura, in centro città. Quindi preparazione e vacanze. Per me è stata una bellissima esperienza. Il clima era sereno, gioioso, c’era una grande voglia di riprendere le gare e una vita normale”.

Quanto ha inciso il Covid-19 sulla preparazione delle ginnaste? “Con Maria Vittoria siamo state ferme, ma non tanto quanto altre atlete, perché essendo in Nazionale ha avuto un’autorizzazione speciale fino al 3 aprile – ha proseguito Elena Konyukhova – Il 4 maggio siamo stati tra i primi a riprendere, quindi da casa si è allenata solo un mese. Le ho fatto fare dieci giorni di stop totale, poi ha ricominciato piano piano con la preparazione fisica. In palestra ha recuperato velocemente, sta andando bene. Peccato per due piccoli infortuni subito dopo il rientro, tra cui la rottura di una falange della mano. Abbiamo ripreso a fare le parallele da una settimana”.

La parola a Maria Vittoria, tra le protagoniste della settimana romagnola: “Dal punto di vista tecnico abbiamo fatto con calma, soprattutto il primo giorno, perché la palestra era nuova e dovevamo sentire gli attrezzi. Il nostro obiettivo era più che altro recuperare la forma, dato che due settimane prima avevamo fatto cinque giorni di vacanza. Il pomeriggio e la sera eravamo libere, ne abbiamo approfittato per stare tutte insieme, dato che non ci vediamo mai. Ci siamo divertite, siamo state al mare, abbiamo fatto giri in centro, più altre attività che avevano organizzato per noi. Con le ragazze della squadra mi trovo proprio bene. Ora in palestra sto lavorando per preparare le prossime gare. Ovviamente spero di essere scelta per far parte della squadra degli Europei. Mi sento carica, ma per il momento mi concentrerò sulle competizioni più vicine. Già tornare in pedana sarà bellissimo”.

Il periodo di lockdown non è stato facile per lei: “All’inizio mi sono allenata da sola in palestra, poi anche io sono dovuta stare a casa. È stato pesante, perché non siamo per niente abituate a staccare. Abbiamo cercato di mantenere la forma, ma non è stato semplice”.

“Chiaramente ci sono aspetti che da casa non possono essere allenati – ha continuato Jean-Carlo Mattoni, l’altro tecnico di Maria Vittoria Cocciolo – Per esempio l’abitudine a ripetere gli elementi tecnici in combinazione. Abbiamo portato avanti delle piccole preparazioni fisiche con l’obiettivo di mantenere la forma o quantomeno di non perderla totalmente, soprattutto per le atlete di livello nazionale. Quando siamo rientrati in palestra, abbiamo ritrovato delle ragazze con una fisicità diversa. Non è il caso di Maria Vittoria, che ha già superato il periodo di cambiamento tipico dell’inizio dell’adolescenza, ma le altre ragazze sono tornate più alte, con leve più lunghe, quindi abbiamo dovuto riadattare i lavori ai loro cambiamenti. Quando si effettuano degli stop lunghi nella fase di sviluppo, in uno sport come la ginnastica sono cose che possono succedere”.

Prossimi obiettivi? “A breve termine abbiamo le gare di Napoli, ma noi puntiamo sul lungo periodo – ha concluso Mattoni – Accettiamo questa nuova realtà del Covid-19 e manteniamo alta l’attenzione rispettando tutti i protocolli. Aspettiamo anche di poter ripartire con l’attività di base, che è l’inizio di tutto. Svolgiamo un lavoro minuzioso sui bambini, dedichiamo loro tante ore al giorno per farli crescere in maniera sana e prevenire problematiche che possono nascere nel corso degli anni. È un lavoro serio e difficile, che portiamo avanti anche nelle discipline più giocose, perché l’attenzione alla persona per noi è al primo posto. Siamo inoltre in attesa che si possa tornare nelle palestre scolastiche. Insomma, siamo ancora lontani dalla ripresa a pieno regime, ma speriamo che avvenga presto. Noi, come tante altre società nelle Marche e in Italia, possiamo fare affidamento solo sulle quote associative, dunque è fondamentale che la situazione si sblocchi completamente nel minor tempo possibile”.

Per il futuro c’è il progetto ambizioso di un centro medico-sportivo dotato di una foresteria: “Sarà destinato agli atleti, ma non solo – ha spiegato Jean-Carlo Mattoni – Dovrà essere al servizio della cittadinanza, aperto a tutti, in modo che ognuno possa godere di un’assistenza a 360°. È inoltre un progetto rivolto ai ragazzi autistici e down. Si tratterà di mettere insieme le diverse abilità, capacità ed esperienze e vorremmo dedicare questo centro in particolare a loro. Educare attraverso il movimento, aiutare i bambini a diventare cittadini rispettosi delle regole per una convivenza sana e benefica. Non ci interessa la performance per la performance, al centro c’è sempre la persona. Se i ragazzini hanno dei sogni, noi li mettiamo in condizione di realizzarli attraverso competenza, ricerca e passione”.