SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’emergenza Covid ha fatto emergere nel Piceno l’impegno dei volontari e la voglia del territorio di stringersi attorno ai nuovi poveri ed a tutti coloro i quali sono stati messi in difficoltà della pandemia.

“Ad inizio marzo, nel magazzino sambenedettese del Banco Alimentare – ricorda il responsabile Francesco Galieni – si è registrata un’iniziale, netta diminuzione di quasi il 40% delle strutture caritative che si sono presentate per il carico mensile, perché era troppo complesso, per alcune associazioni, rispettare le stringenti normative di quel periodo. Però, contemporaneamente, registrammo un aumento esponenziale delle donazioni. Da marzo ad oggi, possiamo dire di aver consegnato il 30% in più di derrate alimentari rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: il momento drammatico ha mostrato il volto migliore della solidarietà”.

Nel mese di aprile, grazie ai volontari, ai benefattori, alle aziende private e agli enti del terzo settore tra cui il magazzino sambenedettese del Banco Alimentare, la Parrocchia “Sacra Famiglia”, in quel periodo presidio territoriale per la raccolta e la distribuzione di generi di prima necessità per la zona sud del Comune di San Benedetto del Tronto, ha distribuito con una sua iniziativa straordinaria 770 litri di latte, 550 pacchi di biscotti, 200 litri d’olio, 400 kili d farina, 1100 kili tra pasta e riso, 300 kili di carne fresca, 350 kili di frutta e verdura, 150 kili di omogeneizzati per bambini ed anziani.

Anna Bernardini, volontaria della Parrocchia “Sacra Famiglia” di San Benedetto del Tronto ha ricordato come “ in quel periodo fossimo aperti tutti i giorni, per otto ore al giorno, con più volontari possibili insieme a don Francesco Ciabattoni, spinti dal desiderio di stare vicino a tante persone, tante famiglie disperate che non avevano solo bisogno di cibo, ma anche di essere ascoltate, di sfogarsi. Una volta al mese carichiamo beni al Banco Alimentare, in quel particolare periodo abbiamo aiutato fino a 40 famiglie al giorno”.

“Il Banco Alimentare ci ha davvero sostenuto – a parlare è la responsabile dell’Associazione “Ora et Labora”, Ilenia Illuminati – nei momenti drammatici della pandemia: nel solo mese di aprile abbiamo consegnato 300 pacchi, spesso due volte al mese allo stesso nucleo, dunque abbiamo assistito perlomeno 150 famiglie. Poiché oltre a ritirare pacchi avevamo anche la possibilità di cucinare al ristorante “La Torretta”, abbiamo trasformato le derrate alimentari in piatti pronti. È stata un’esperienza impegnativa che speriamo di non ripetere: spesso abbiamo dovuto consegnare i pacchi fingendo di essere commessi dei supermercati, per non creare imbarazzo in famiglie che stavano sperimentando la povertà per la prima volta, a causa del Covid e della conseguente perdita del lavoro. Mi piacerebbe dire il contrario, ma oggi assistiamo più famiglie di quelle che richiedevano assistenza prima della pandemia, segno che qualcuno non è riuscito a ripartire”.

“La Parrocchia “Sacra Famiglia” e l’Associazione “Ora et Labora” – conclude Massimo Capriotti, responsabile del magazzino di San Benedetto del Tronto del Banco Alimentare – sono solo due delle realtà assistite dal nostro magazzino: nel periodo critico della pandemia abbiamo recuperato e redistribuito circa 1080 tonnellate di alimenti a 100 strutture caritative, che a loro volta hanno sostenuto circa 14.352 persone in stato di bisogno”.

Nelle Marche, le strutture caritative convenzionate con il Banco Alimentare sono 290, 37.118 gli assistiti ed ogni anno si distribuiscono gratuitamente oltre 2 mila tonnellate di alimenti, per un valore stimato di circa 6 milioni di euro, attraverso i due magazzini di Pesaro e San Benedetto del Tronto, in cui lavorano stabilmente 60 volontari e 3 dipendenti.