COLONNELLA – A seguito di complesse indagini dirette dalla Procura di Teramo, svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Teramo e dalla Compagnia Carabinieri di Alba Adriatica, alle prime luci dell’alba del 28 agosto i Carabinieri del Comando Provinciale di Teramo, coadiuvati da quelli dei Comandi Provinciali di Ascoli Piceno e Lecce, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Teramo su richiesta della stessa Procura, a carico di quattro soggetti, in carcere ed agli arresti domiciliari, ritenuti responsabili della rapina ai danni di una sala slot di Colonnella il 23 gennaio 2020.

Dall’Arma abruzzese ricordano, in una nota stampa: “La sera del 23 gennaio di quest’anno, pochi minuti dopo la mezzanotte, due soggetti con i volti travisati e armati, rispettivamente, di pistola e di una grossa ascia, fecero irruzione all’interno della citata sala slot. Minacciata l’impiegata, i due si fecero consegnare il denaro contenuto nelle casse del locale, circa 26 mila euro, per poi dileguarsi. Attimi di panico anche per un’avventrice del locale minacciata dai due affinché si disfacesse del proprio cellulare”.

“Le indagini, rese particolarmente complesse dalla capacità di delinquere degli arrestati, hanno avuto una svolta nel corso di altra attività investigativa: quella condotta dai Carabinieri in relazione al conflitto a fuoco avvenuto il 30 gennaio 2020 a Colonnella, nel corso del quale un albanese esplose diversi colpi di pistola all’indirizzo di una pattuglia del Radiomobile di Alba Adriatica, prima di darsi a una disperata fuga che si concluse a Brindisi con il suo arresto” aggiungono i carabinieri nella nota stampa.

I militari concludono: “Proprio allo stesso albanese e ad altri tre complici sono state infatti attribuite responsabilità, a vario titolo, per la rapina alla sala slot: si tratta, oltre il cittadino albanese, di una 43enne, di un 37enne pregiudicato, ritenuti esecutori materiali della rapina, e di un 69enne che avrebbe aiutato i tre a eludere le indagini ospitandoli in una sua abitazione in provincia di Ascoli Piceno. L’albanese e la donna sono in carcere, gli altri due ai domiciliari”.

“Uno degli odierni arrestati era già detenuto anche per un’ altra rapina – aggiungono dall’Arma picena in un comunicato -in quanto arrestato dai Carabinieri della Stazione di Castel di Lama, su ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Ascoli Piceno su richiesta della locale Procura  poiché, travisato da passamontagna e armato di una pistola semiautomatica, il 21 gennaio 2020 tentò di rapinare una nota tabaccheria di Castel di Lama, non riuscendovi per la prontezza del figlio del titolare che azionò il dispositivo antirapina con fumogeni causando la fuga del malfattore. 

“Le immediate indagini condotte dai militari della Stazione ascolana che acquisirono le immagini delle telecamere degli impianti di sorveglianza sia della tabaccheria che di altre nei pressi nonché le informazioni fornite dai testimoni, permisero di avere subito chiaro l’identikit del soggetto” affermano i carabinieri ascolani.