SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito pubblichiamo un comunicato del Comitato Ballarin presieduto da Fabrizio Marcozzi.

“Noi del Comitato di volontariato cittadino propositore del Progetto “Ballarin-la Porta della Città, un Parco inclusivo sul Mare”  dal 2015 abbiamo deciso di redigere una proposta progettuale per la riqualificazione e rigenerazione dell’intera area dove è insediato il campo sportivo F.lli Ballarin attraverso interventi di tipo culturale, sociale, economico e ambientale, finalizzati al miglioramento della qualità della vita, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e della destinazione prevista dal vigente Piano Regolatore.

In sintesi di coniugare gli interessi collettivi di una città che ha una forte vocazione turistica e di conseguenza un pesantissimo carico urbanistico, soprattutto in quella zona dove si stanno definendo ulteriori aggravi attraverso diversi cambi di destinazione che prevedono nuovi insediamenti residenziali (vedi ex Santarelli, ex Fabbrica del Ghiaccio ecc.ecc.)
Riteniamo che in quel punto della città non abbiamo più bisogno di un campo di calcio, con la Curva Sud restaurata si dovranno garantire tra l’altro centinaia e centinaia di posti auto, oggi sarebbe del tutto anacronistico.

Abbiamo coinvolto tecnici esperti in progettazione Urbanistica, Paesaggistica e in Recupero Storico. Abbiamo avviato un percorso partecipato coinvolgendo la Soprintendenza, ci siamo confrontati con le realtà economiche e produttive della zona, con il Sindaco di Grottammare Enrico Piergallini, ascoltato i cittadini residenti e non, ci siamo confrontati con diverse associazioni sportive, di recente anche con il nuovo Presidente della Sambenedettese Calcio il sig.Domenico Serafino, abbiamo intrapreso collaborazioni con associazioni di volontariato che si occupano di disabilità, con il Comitato di quartiere San Filippo Neri che con i suoi 4.500 residenti può rivendicare il diritto di territorialità, un quartiere dove mancano o sono carenti i servizi per la collettività, spazi verdi in sicurezza e di aggregazione.

Non abbiamo mai avuto la presunzione di avere la migliore o l’unica soluzione possibile ma abbiamo la certezza di averla maturata, condivisa e partecipata fin dove è stato possibile. La decisione di realizzare qualsiasi progetto spetta al Sindaco e la sua maggioranza, l’unico interlocutore è e rimane l’amministrazione che governa la città. Al sindaco Pasqualino Piunti, al suo vicesindaco Andrea Assenti e all’intero esecutivo abbiamo chiesto sin dall’inizio del loro mandato di prendere in seria considerazione la nostra proposta di riqualificazione e rigenerazione dell’intera zona, soprattutto che venisse rispettato il principio di una progettazione partecipata e condivisa con l’intera comunità sambenedettese, del resto loro stessi lo avevano sostenuto in consiglio comunale dai banchi dell’opposizione e riconfermato durante la loro campagna elettorale del 2016.

Abbiamo iniziato un percorso di confronto con questa amministrazione e con gli uffici tecnici. L’amministrazione ha sostenuto e riconfermato che i lavori di riqualificazione sarebbero iniziati solo a seguito di un progetto completo, partecipato, definitivo e preventivamente presentato all’intera comunità Sambenedettese. Purtroppo invece dobbiamo constatare che sono stati realizzati interventi puntuali apparentemente finalizzati a una messa in sicurezza ed annunciati altri provvedimenti che fanno comprendere ormai con assoluta certezza che l’unico obiettivo è quello di vincolare l’intera zona ad un solo, esclusivo e anacronistico campo di calcio. Hanno smentito loro stessi.

Alla faccia di una promessa di una progettazione partecipata e condivisa con la maggioranza dei cittadini. Abbiamo la sensazione che si sia scelta la strada meno coraggiosa, meno lungimirante per il futuro della nostra città, che inevitabilmente potrà favorire solo l’interesse di pochi. Forse qualcuno avrà creduto che certe scelte porteranno ad un risultato più conveniente dal punto di vista elettorale? Sappiamo benissimo che l’ipotesi del mantenimento è desiderata da molti concittadini ma altresì sappiamo e ne abbiamo la convinzione che la stragrande maggioranza preferisce una rigenerazione di quella zona, un nuovo volto, più vitale, un recupero funzionale delle parti frammentate per realizzare un unico spazio parco sportivo al servizio di tutti, nessuno escluso, una zona da mettere in sicurezza, svincolata dalla viabilità veicolare per una viabilità più fluida e meno invasiva.

Lo dimostreremo nei prossimi mesi anche attraverso la raccolta appena iniziata delle adesioni al nostro Comitato propositore del Progetto “Ballarin-la Porta della Città, un Parco inclusivo sul Mare” Dovevate semplicemente avere più coraggio ed avere più rispetto delle vostre promesse fatte e non mantenute. Facciamo un ultimo accorato appello: ” Fermatevi e non andate oltre, aprite un tavolo di confronto realmente costruttivo con tutte le rappresentanze dei cittadini, doprattutto coinvolgete esperti di progettazione urbanistica. L’ingresso a Sud è già fin troppo compromesso fate sì che almeno la porta a Nord restituisca dignità alla nostra amata San Benedetto.”.