SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fabio Urbinati, del gruppo Italia Viva, che negli ultimi cinque anni ha ricoperto il ruolo di Consigliere Regionale, è tornato nel cuore della sua città di origine, più precisamente nella storica via Laberinto di San Benedetto, per fare il punto sul suo mandato ad Ancona.

Un dialogo con la giornalista Stefania Serino, dal quale sono emersi molti temi caldi (anche in vista delle prossime elezioni Regionali del 20 e 21 settembre 2020) come il suo passaggio dal Partito Democratico a Italia Viva, la questione dell’ospedale unico e la ricostruzione delle abitazioni nei paesi colpiti dal sisma.

“Perchè sono approdato al partito di Matteo Renzi? Mi sento un riformista e il PD aveva perso la sua iniziale vocazione di apportare cambiamenti attraverso le istituzioni democratiche. Inoltre ebbi un sostegno incondizionato da parte di Renzi nel corso della mia prima candidatura e penso che non si debbano lasciare le persone che ti hanno aiutato”.

Quali obiettivi sono stati raggiunti in questi cinque anni e che nuovi obiettivi si pone?

Ho sempre creduto, come diceva Montesquieu, nella separazione dei tre poteri. Tuttavia in regione chi opera da assessore può essere anche consigliere, causando un conflitto istituzionale tra potere legislativo ed esecutivo. Nel corso del mio mandato ho fatto 48 proposte di legge, ci siamo impegnati in vari campi, prestando attenzione ai problemi legati alla ludopatia, al cyberbullismo e all’ambiente. In caso di vittoria, le priorità mie e dei miei compagni di lista Maria Stella Origlia, Eleonora Bellagamba e Davide Aliberti, saranno il dragaggio del porto, la terza corsia della A14 e la ricostruzione privata nei paesi colpiti dal sisma del 2016”.

“Candidatura alle comunali del 2021? A maggio vedremo, ora sono concentrato sulle Regionali. Penso di godere di una buona fiducia”.

Poi si è passati alla questione sanitaria con i molti nodi da sciogliere: “Punto nascite? Tralasciando le statistiche del 2020 per i problemi legati al Covid, fino allo scorso anno il Madonna del Soccorso ha sempre incrementato i numeri, diventando tra i più importanti punti nascite delle Marche. Per quanto concerne l’hospice, grazie alla donazione di Viviana Campanelli, siamo riusciti a portare a San Benedetto otto nuovi posti letto per le cure palliative”.

Che idea ha Italia Viva riguardo l’ospedale unico?

“Nessuno è contrario ad un nuovo ospedale, ma non si può andare in conflitto col territorio. Bisogna studiare i bacini di utenza, mediante un’attenta analisi costi-benefici. Non basta una semplice delibera di giunta o una conferenza di sindaci per prendere una decisione che condiziona la vita di centinaia di migliaia di persone. La cosa più importante è mettere in chiaro cosa accadrà agli altri due ospedali di San Benedetto e di Ascoli”.

Negli scorsi giorni c’è stato un dibattito in seguito ad alcune dichiarazioni di Maurizio Mangialardi riguardo il confronto tra Senigallia e San Benedetto in termini di presenze turistiche. Come commenta?

Forse è passato un messaggio inesatto. Dopo il sisma del 2016, c’era il 72% di prenotazioni in meno nel nostro territorio: bisogna ringraziare il governo Renzi che ha messo a disposizione i fondi preziosi del decreto terremoto, riportando la nostra regione ad essere una delle mete turistiche più ambite nel panorama internazionale. Tuttavia la nostra città, negli ultimi quattro anni, ha fatto pochi passi avanti a causa della mancanza di idee e di progettazione. Resto sempre pronto ad un dibattito con gli altri candidati e anche con il sindaco Piunti, a cui lo chiedo da tempo”.