
ACQUAVIVA PICENA – Un gruppo di genitori di Acquaviva Picena si è fatto promotore di una petizione, a cui hanno aderito 448 firmatari tra cittadini e genitori sensibili alla problematica, per chiedere con forza il mantenimento della Presidenza nell’I.S.C. “Adolfo De Carolis” di Acquaviva Picena e Monsampolo del Tronto.
La petizione è stata indirizzata al Presidente del Consiglio Conte, alla Ministra della Pubblica Istruzione Azzolina, al Presidente della Regione Marche Ceriscioli, all’Assessore Regionale Loretta Bravi e al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Marche Filisetti.
Con Ddg del 3 giugno è stato infatti decretato il Dimensionamento dell’Istituto, con la conseguente perdita della Presidenza, che si va ad aggiungere alla riduzione del suo organico di diritto, “penalizzando così gli alunni già iscritti che si troveranno riuniti in sezioni oltremodo numerose e creando un ulteriore ostacolo al distanziamento fisico richiesto in questo tempo di
emergenza sanitaria”.
“E’ vero che per l’anno scolastico 2020/21 non è stato raggiunto il numero minimo di iscrizioni richiesto per poter mantenere la presidenza” scrivono i genitori nella lettera “ma è anche vero che questa decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale ci appare del tutto inadeguata e dannosa per la vita e per il futuro di tutta la nostra comunità scolastica, sia per il delicatissimo momento storico che stiamo vivendo, sia perché i nostri bambini e i nostri ragazzi vivono già da quattro anni una situazione di emergenza e di disagio. Infatti, in seguito al terremoto del 2016, il nostro edificio scolastico è stato dichiarato inagibile e la scuola è stata trasferita ed è tuttora in moduli prefabbricati provvisori”.
“Tutto ciò”, continuano i genitori nella lettera, “nonostante il Ministero della Pubblica Istruzione, con la sua nota del 12 giugno avesse precisato che per l’anno scolastico 2020/21 non vi è stata diminuzione di cattedre e che l’organico non è stato toccato, né diminuito e nonostante l’Ufficio Scolastico Regionale, con il suo Comunicato Stampa del 25 giugno, avesse affermato che l’unica possibilità di deroga è prevista dalla normativa solo in caso di istituzioni scolastiche ed educative i cui edifici, siti nelle aree colpite dagli eventi sismici sono stati dichiarati parzialmente o totalmente inagibili” e per “quelle ospitate in strutture temporanee”.
“Solo ed esclusivamente per il bene dei nostri figli, della nostra scuola e della nostra comunità” concludono i genitori, “ci siamo adoperati in prima persona per il riconoscimento di un diritto e per far sì che a settembre la nostra scuola possa riaprire con una Presidenza presente a tempo pieno nella sua scuola per gli alunni, per gli insegnanti e per i genitori“.
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