SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un campione del Mondo alla Samb.

Messico ’86, Diego Armando Maradona, campione del Mondo: tre indizi che ci portano subito a capire di chi stiamo parlando. Pedro Pablo Pasculli è ufficialmente da ieri, 25 luglio, consulente dell’area tecnica della Sambenedettese.

Ecco le sue prime dichiarazioni in rossoblu rilasciate al portale della società rivierasca. 

La sua storia calcistica parla da sola: indimenticabile il gol agli ottavi di finale proprio di quel Mondiale in Messico contro l’Uruguay, super favorita di quell’edizione che ha dato il lasciapassare all’Argentina per salire sul tetto del Mondo: “Toccare il cielo con un dito: questa è stata la sensazione quando abbiamo vinto quel mondiale: eravamo una squadra, un gruppo unito. Certo avevamo il giocatore più forte al mondo in quella nazionale, ma per noi Diego è stato sempre e solo uno di noi: un punto di riferimento che ti infondeva fiducia mentre giocavi, ma il calcio è un gioco di squadra e tutti abbiamo bisogno di tutti”.

Un gioco di squadra in cui Pasculli crede molto: “Assolutamente: credo che tutti in un club possano concorrere a migliorare la vita della società. E anche nella Sambenedettese il lavoro di squadra sarà molto importante: io ringrazio il presidente Serafino perché mi ha voluto ancora una volta vicino a lui con l’incarico di consulente dell’area tecnica. Lui si fida molto di me come persona e come professionista e sono felice di poter mettere a servizio la mia esperienza”.

Ma come è nato questo rapporto di stima tra lei e il presidente?

“Lui ha vissuto in Argentina e ha conosciuto tantissimi professionisti del calcio: gli parlarono molto bene di me Sergio e Fernando Batista (ex CT della selecion Argentina uno e l’altro l’attuale CT della Under 21 Argentina) che sono anche suoi amici. Quando ha preso il Bangor gli hanno suggerito il mio nome: ci siamo sentiti per telefono, ci siamo dati appuntamento per un pranzo ed è stato un colpo di fulmine se così lo possiamo chiamare. Il presidente è una persona molto intelligente ed empatica con la voglia di fare bene e ci siamo subito trovati: poi a Bangor dai fondi della classifica siamo riusciti ad arrivare al secondo posto e ci ha potuto fermare solo il Covid, perché altrimenti chissà cosa avremmo potuto combinare! Ha apprezzato il mio lavoro e mi ha voluto di nuovo vicino a lui in un nuovo ruolo, molto avvincente”.

Quindi seguirà tutta la Samb dalla prima squadra alle giovanili: “Mi piace scovare talenti e guardare i giovani crescere: sarà un ruolo che prenderà la Sambenedettese a 360°, guarderò anche i giovani che devono essere il serbatoio per le squadre di calcio. Non possiamo pensare di fare calcio senza far crescere i talenti in casa. Ci vogliono progetti e Domenico sta programmando la sua Samb con la giusta visione: non fa proclami, è sempre misurato, e vuole puntare sui giovani. Mi dice sempre che è innamorato della Samb e di questi tifosi e so che farà il meglio per questa piazza”.

A proposito di gol all’Uruguay, mister Montero lo conosceva prima di questa nuova avventura?

“Personalmente no, ma ovviamente come calciatore prima e come allenatore poi ho avuto modo di seguirlo: ho visto spesso anche quest’anno il campionato di Lega Pro e ho apprezzato come imposta la squadra e come la fa giocare: mi piace molto e so che con lui e il direttore Fusco faremo un ottimo lavoro. Credo che il presidente farà di tutto, come ha già detto diverse volte, per fare una squadra che migliori quanto fatto lo scorso anno e sono certo che con la fiducia di tutti e della piazza che ha una tifoseria eccezionale faremo qualcosa di importante”.