GROTTAMMARE – Comune di Grottammare e scuola a confronto alla ricerca di soluzioni per riportare gli alunni in classe. Dopo una serie di incontri, è stato istituito formalmente un tavolo tecnico per predisporre e coordinare tutti gli interventi necessari alla ripresa delle attività scolastiche 2020/2021, dall’allestimento e adeguamento degli spazi didattici, ai relativi servizi, come il trasporto e la refezione.

Il tavolo tecnico comunale, composto dal Segretario Generale e dai Responsabili di Struttura, è integrato dai vertici dell’Amministrazione comunale e scolastica e dal personale amministrativo e tecnico di riferimento. Gli uffici comunali stimano un impegno economico di circa 120 mila euro solo per l’adeguamento logistico volto a garantire il distanziamento fisico tra gli alunni.

“Con la dirigente scolastica, docente Luigina Silvestri, i suoi collaboratori e i tecnici del Comune ci incontriamo già da qualche settimana e il lavoro svolto è già ad un ottimo punto – afferma il sindaco Enrico Piergallini -: abbiamo infatti reperito le risorse per allestire in sicurezza i locali necessari per lo svolgimento del prossimo anno scolastico. Oltre ai nostri plessi, infatti, metteremo in gioco altre strutture, nelle quali sono già avvenuti i sopralluoghi necessari per valutarne la compatibilità. Se tutto va bene, a giorni potremo approvare in giunta un atto deliberativo che darà gli indirizzi necessari per iniziare i lavori indispensabili per il riavvio dell’attività didattica”.

A copertura del fabbisogno finanziario, sul piatto delle risorse disponibili ci sono già 70 mila euro derivanti da fondi PON dell’Unione Europea, utilizzabili negli edifici compresi nel patrimonio scolastico, e altri 50 mila circa da fondi dell’ente.

“Una cosa è certa – aggiunge il primo cittadino – tutte le risorse disponibili e tutte le strutture della città sono state messe a servizio di questa ripartenza. Per poter allestire nuove aule in altri spazi che non sono sedi scolastiche l’amministrazione ha dovuto reperire risorse interne che dovrebbero essere comprese tra 40 e 50 mila euro circa. Questo solo per quanto riguarda la disponibilità di locali. Restano, infatti, ancora alcuni aspetti complessi da definire: i due principali sono la refezione e il trasporto scolastico. Dal Governo iniziano a filtrare alcune indiscrezioni sulla possibilità di un alleggerimento dei protocolli. Fino ad ora però non c’è una parola definitiva”.

“Far ripatire l’attività didattica è la sfida più grande che questa emergenza sanitaria ci impone di affrontare – chiude Piergallini -. Sino ad ora è stato complesso chiudere e riaprire i parchi, le aree e i teatri per gli eventi, i locali pubblici e quelli privati. Nulla però di paragonabile alla riapertura delle scuole, per complessità e per valore culturale dell’impresa”.