SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo e pubblichiamo una nota, giunta in redazione, di un nostro lettore su un tema molto sentito in Riviera come quello dei posteggi per i velocipedi carenti o comunque non sufficienti. 

Vi scrivo per riportare un fatto che certamente, se confrontato con i problemi del periodo recente che tutto il Paese ha affrontato e sta ancora affrontando, può sembrare insignificante, ma merita forse molta più attenzione di quanto effettivamente gli si dà.

Sul lungomare non ci sono a disposizione sufficienti posteggi per biciclette (le classiche rastrelliere).

Questo obbliga le persone a lasciarle dove capita, ovvero attaccate ai lampioni o ad altri decori urbani come le panchine, appoggiate alle palme e agli oleandri, sopra le aiuole, in mezzo al marciapiede ed altro ancora.

Se da un lato questa grande quantità di biciclette presente sul lungomare durante la stagione estiva è qualcosa di positivo perchè indica un crescente interesse verso questo tipo di mobilità, dall’altro fa emergere anche l’esigenza di supportarla e accoglierla a dovere.

Non si possono chiedere comportamenti corretti e virtuosi ai cittadini, se poi non si fornisce loro la possibilità di metterli in atto.

Inoltre, non è affatto un bel biglietto da visita di una città accogliente, che vuole esserlo, e preparata ad esserlo.

In attesa del coraggio e della competenza per una più ampia veduta del futuro della città, come per esempio la rivisitazione in ottica ciclo-pedonale del lungomare nord come da progetti già presentati al pubblico, per la presente questione delle biciclette basterebbe veramente poco, ovvero raddoppiare (almeno) il numero di rastrelliere presenti (o con altre tipologie di posteggi più moderni).

Lo spazio ci sarebbe, dato che sono molti i segmenti di strada tra la pista ciclabile ed il marciapiede che sono vuoti e potrebbero ospitare altri dispositivi.

Rendere la città più accogliente e vivibile passa anche da queste “piccole” grandi attenzioni.