SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “In occasione della Commissione Urbanistica del 23 giugno sono emerse in tutta la loro chiarezza le conferme delle peggiori valutazioni avanzate sull’attuale amministrazione ed in particolare sul sindaco Piunti, che si è tenuto la delega all’Urbanistica, ed ha presenziato con discontinua attenzione e frequenti allontanamenti, apparentemente causati dalle telefonate ricevute: distratto, dedito ad ammazzare zanzare, con i soliti sorrisetti beffardi, che vorrebbero denotare superiorità, il tutto dinanzi ai consiglieri comunali, a molti cittadini, nonostante il tentativo di tenere serrati gli ingressi, ed alla totalità dei presidenti dei comitati di quartiere, ha dato la peggior prova di sé, considerando la materia delicatissima di cui si è trattato, della quale egli ha voluto mantenere la delega, pur senza capirci nulla, né pare, in questi quattro anni, aver studiato un granchè la materia”.

Il J’Accuse porta la firma del consigliere comunale di opposizione Rosaria Falco su Piunti e sulle varianti urbanistiche che rischiano di popolare San Benedetto di numerose palazzine.

“Fin qui direte: nulla di nuovo. Se non fosse per qualche non trascurabile dettaglio. In primo luogo egli si beffa, con tale consueto atteggiamento, del consiglio comunale, organo supremo della città, i cui compiti principali e non delegabili sono la Programmazione del bilancio e la Pianificazione Irbanistica, quali materie di sua esclusiva competenza” prosegue Falco.

“Già appare abbastanza grave che egli abbia definito come false le affermazioni degli imprenditori apparse sulla stampa, mai contestate, secondo le quali gli stessi avrebbero predisposto il progetto Area Mare secondo le direttive dell’Amministrazione, tramite i tecnici competenti e senza ricorrere all’organo preposto alla pianificazione, oltretutto con una assoluta mancanza di rispetto non solo verso i consiglieri, ma anche nei confronti di soggetti che hanno impiegato molto tempo ed investito risorse nel progetto” continua la consigliera.

Ancora Rosaria Falco: “Sorge nel contempo anche un problema formale, che in materie come quella in discussione assume anche valenza sostanziale. Ad un certo punto, avendo dall’inizio della commissione preannunciato di avere un impegno inderogabile, senza aver dato alcuna risposta coerente alle domande poste dai consiglieri, l’assessore all’urbanistica Piunti si dileguava, facendosi sostituire dal “delegato” all’urbanistica consigliere comunale Gianni Balloni. Esaminando la circostanza, a prescindere dalle pseudorisposte del collega di maggioranza alle precise domande avanzate, avendo riguardo alle differenti e peculiari competenze dei consiglieri comunali e della giunta, emerge che chi riveste un ruolo di pianificazione e controllo, non può in alcun modo essere delegato, puranche come paravento o quale “contentino”, a svolgere le funzioni proprie di un assessore, in quanto ovviamente ciò contrasterebbe con l’obbligo di terzietà del consigliere comunale votante, facendo coincidere le funzioni di controllore e controllato, quelle di pianificatore e gestore. Dunque, solo gli assessori possono essere incaricati e delegati a rivestire le funzioni di gestione di un settore amministrativo, a maggior ragione quando si tratti di una materia così delicata come l’Urbanistica, che investe il futuro, l’immagine, la vivibilità e la concezione stessa della futura città. Crediamo che questa situazione, ideata dal nostro competente sindaco e aspirante podestà-legislatore, non abbia precedenti nella storia del nostro Comune”.