SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una commissione urbanistica con la lente di ingrandimento su due varianti al piano regolatore che sono sulla scrivania di Piunti da tempo: Nidis, della ditta D’Isidori in zona stadio e Areamare, il progetto per un complesso di costruzioni tra via Mare e via del Cacciatore per cui è nato anche una sorta di comitato civico di protesta nelle scorse settimane. Un totale di circa 22 costruzioni fra villette a schiera e palazzine multipiano fra i due progetti.

La riunione, una delle prime dal vivo in questo momento  post-Covid, va in scena in viale del Gasperi nel pomeriggio del 23 giugno. Relatore dei lavori il dirigente all’urbanistica Germano Polidori: “Serve un documento programmatorio per verificare se la proposta di variante si possa inserire nel contesto della città” dice il dirigente e quindi oltre al contributo strordinario, soldi che possono far gola e entrare in contanti nelle casse dell’Amministrazione per ampliare i margini di spesa pubblica, ci sarà da valutare un interesse di non poco conto, quello pubblico. Per il semaforo verde alle varianti, insomma, si profila un iter piuttosto lungo che potrebbe portare a sbloccare i progetti a inizio 2022. Non prima di tre passaggi in consiglio comunale, il classico documento amministrativo di Valutazione Ammbientale Strategica di competenza provinciale prima del pronunciamento definitivo dell’assise sambenedettese.

E mentre il sindaco Piunti dice “Non ci interessano i soldi del contributo straordinario, è più importante l’interesse pubblico”, a breve anche il progetto di variante delle palazzine Santarelli, che ormai campeggiano nel degrado all’ombra del cantiere aperto (per chissà quanto) del Ballarin potrebbero essere inviate al catasto da Viale De Gasperi per quantificare la monetizzazione che il Comune potrebbbe ottenerne. Un progetto su cui però pesa anche il recente passaggio di proprietà dell’immobile, passato dalle mani della ditta ascolana a quella di un fondo britannico.