SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un mattone qua, uno di là. E poi ancora, uno qui e uno là. Così si preannuncia una settimana davvero infuocata, quella che verrà, con i comitati di quartiere di San Benedetto che potrebbero decidere persino delle azioni eclatanti e inedite per protestare contro l’assenza di coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale.
Ma andiamo con ordine. Martedì prossimo, giorno deputato agli incontri di giunta, sul tavolo arriverà un pacchetto delle famose “sette varianti” che la giunta Piunti ha già da tempo accarezzato. Le due più cospicue, ovvero le urbanizzazioni di via Mare e via del Cacciatore a Porto d’Ascoli, e un’area della zona Brancadoro.
Lunedì sera invece, probabilmente nel salone della parrocchia di San Pio X, si terrà un incontro della conferenza dei Presidenti dei Quartieri di San Benedetto, che avrà per tema sia il ritorno al normale funzionamento dell’ospedale Madonna del Soccorso sia l’eventuale progetto di realizzare il nuovo ospedale in zona Fosso dei Galli, con variante urbanistica nel caso necessaria.
Ma l’arrivo sul tavolo del sindaco Piunti e del suo vice Andrea Assenti delle tre varianti diventerà sicuramente il tema dell’incontro. Già lo scorso autunno i quartieri organizzarono due incontri esplicativi del progetto palazzinaro Anni ’70 della giunta Piunti con dure critiche, ma il sindaco mise le mani avanti (“Non abbiamo ancora deciso“, clicca qui)
Ora, finita la fase acuta dell’emergenza Covid-19, la politica amministrativa abituale ritrova immediatamente i suoi spazi e a causa della temuta decisione che la giunta potrebbe prendere – oltre Piunti e Assenti gli assessori che eventualmente voteranno saranno Andrea Traini, Alessandra Ruggieri, Pierluigi Tassotti, Filippo Olivieri, Antonella Baiocchi – alcuni presidenti di quartiere stanno spingendo per una proposta che sarebbe eclatante: le dimissioni dei comitati direttivi per protesta contro le decisioni di Piunti & C., anche perché prese contro il parere comune dei quartieri e senza alcuna partecipazione alle scelte urbanistiche.
Bisognerà vedere se lunedì sera prevarrà la linea del muro contro muro o una linea trattatista o, piuttosto, un ordine sparso: contrarietà unanime alle sette varianti e dimissioni dei direttive volontarie nel caso di approvazioni delle varianti. Con San Benedetto del Tronto che declina sempre più in un antiquato San Benedetto del Mattone. Ma a qualcuno piace così.
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Visione miope di sviluppo cittadino, sempre più Sant’Appartamento del Tronto, ma qualcuno li avrà pure votati e sono la maggioranza, quindi rappresentano il modo di “vedere” il futuro di questa città da parte della popolazione locale.
La gente vota chi puo’ permettersi una campagna elettrorale migliore. Di sicuro non vota pinco palla solo perche’ e’ bravo.
E le pare giusto?
Sant’Appartamento del Tronto me lo riuso!
A chi serviranno tutti questi appartamenti se il calo demografico non accenna a diminuire ?
Una città che cresce senza criterio, piani regolatori disattesi con varianti di comodo delle amministrazioni di turno, mancanza di una visione dello sviluppo della città quartieri abbandonati al degrado urbanistico (paese Alto Ragnola ed altri ).
Una città ad alta densità abitativa senza strade e servizi alla mobilità alternativa sommersa dal traffico ….. in questa città si parla solo di lungomare ma i residenti avranno diritto a vivere in una città con strade e servizi all altezza ?
Mi spiace il popolo dorme la politica fa quello che vuole.
Complimenti a voi tra pochi giornali a fare inchiesta…continuate
Quello che ci lascia sconcertati e che l’Amministrazione comunale nell’ottobre 2019 lanciò una campagna di ascolto con i comitati di quartiere sul tema delle nuove varianti. Tutti i comitati di quartiere (espressione dei residenti) furono contrari alle nuove costruzioni e proponevano, al contrario, solo la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Anche la nostra associazione ha espresso parere negativo alle nuove costruzioni, in quanto il consumo di suolo non porta benefici, ma solo danni al territorio dal punto di vista idrogeologico. Inoltre un’urbanizzazione eccessiva rende una città più fragile e insicura, anche dal punto di vista della mobilità. Ora, in un… Leggi il resto »