RIPATRANSONE – Contrario al 5G è il gruppo di opposizione Progetto Paese di Ripatransone, il quale preannuncia, in una nota stampa di seguito riportata, che il 1° giugno presenterà una mozione affinché l’Amministrazione Comunale non acconsenta allo sviluppo della nuova tecnologia.

Non sono passate inosservate le antenne che da otto (8) sono divenute dodici (12) sulla Torre Civica, la più tecnologica del centro storico della Città di Ripatransone, così come la convenzione per l’installazione di un’ulteriore antenna all’interno del cimitero.  Antenne presenti nel nostro territorio ma di cui non si conosce nulla: frequenze, entità delle radiazioni che emanano, distanza di sicurezza, limitazione del tempo di esposizione, utilità, pericolosità.

Il 15 novembre 2018 è stato ‘firmato’ un accordo tra l’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione e INWIT Spa, società di infrastrutture di Telecom. Dicono che ciò garantirà un “aumento” di copertura sui territori dei Comuni Bandiera Arancione, di cui Ripatransone fa parte, sia per la telefonia mobile che per la trasmissione dati multi-operatore in linea con il 5G e con gli sviluppi che questa tecnologia è destinata a raggiungere e implementare nei prossimi mesi.

Nessuno vuole bloccare il progresso, nessuno vuole tornare ai segnali di fumo, riteniamo però che in un momento storico in cui il tema della salute ha necessariamente monopolizzato l’attenzione collettiva, sia d’obbligo la massima cautela. Diversi ed autorevoli studi condotti su scala internazionale, hanno dimostrato il nesso tra le radiofrequenze 5G, ed altre, e lo sviluppo di alcune forme di tumore. Lo stesso Comitato scientifico sui rischi sanitari della Commissione europea afferma che ‘il 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche”.

Secondo un controllo da noi effettuato, dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2019, risulta che 86 cittadini di Ripatransone siano divenuti utenti del reparto di Oncologia dell’Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto, senza contare chi si è rivolto ad altri nosocomi. Fintantoché la scienza non avrà fatto chiarezza riguardo ai possibili effetti cancerogeni sulla salute pubblica, è opportuno sospendere ogni forma di installazione e sperimentazione legata al 5G, ricontrollando anche le esistenti come, peraltro, hanno fatto tanti Sindaci di buon senso.

Non è un obbligo di legge ma solo una scelta etica oltre che politica.
Ipotizzare, poi, l’installazione di antenne 5G nei parchi urbani, sportivi e nel centro storico solo per fare cassa, è inaccettabile.

Lunedì 1 giugno, sarà presentata una mozione, in tal senso, per impegnare l’Amministrazione comunale al no al 5G, su tutto il territorio comunale.