SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Garantire la piena fruibilità delle spiagge libere, pur nelle regole di sicurezza, resta per la Regione Marche un punto fermo”. Lo afferma l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni, ribadendo la posizione già espressa più volte dalla Regione Marche su questo tema.

“Lo abbiamo sostenuto in ogni sede – prosegue Pieroni – convinti che soprattutto in questo periodo difficile per le famiglie occorre lasciare ampia facoltà di scelta a chi vuole vivere il mare senza dover pagare lettini e ombrelloni.  Pur essendo materia demandata ai Comuni la concessione degli spazi demaniali della spiaggia, ribadiamo il nostro orientamento per la libera fruizione, senza cioè costringere in qualche modo, per accedere alla spiaggia libera, a pagare balzelli o pseudo-noleggi che in sostanza vanificano il concetto stesso di ‘spiaggia libera’, cioè gratis. Comprendo che ai Comuni è richiesto un ulteriore costo per il controllo del rispetto delle misure di sicurezza, ma tutti dobbiamo fare uno sforzo ulteriore per assicurare il pieno esercizio dei diritti dei cittadini e non può ricadere sulle famiglie la spesa per usufruire di un servizio che sulla carta è sancito come gratuito. Abbiamo tenuto conto, comprendendo anche, delle limitazioni che hanno subito i concessionari balneari nell’organizzare gli spazi dei propri stabilimenti e per questo abbiamo previsto la possibilità per i Comuni di deroghe, condizionate però a precisi criteri , primo fra tutti la temporaneità della concessione di fasce di spiaggia libera di lunghezza massima di 25 metri lineari contenute tra due spiagge in concessione, o fasce di spiaggia libera confinanti con una singola concessione balneare per un massimo di 12 metri, al fine di attrezzarle“.

“Insomma – conclude Pieroni – su 113 chilometri di spiagge , circa il 60% è in concessione , ci sembra opportuno e doveroso, soprattutto in post emergenza sanitaria, che gli spazi restino tali raccomandando e ricordando che la spiaggia libera è un bene di tutti e come tale va tutelato e salvaguardato in primis da chi la usa, rispettando anche le regole di sicurezza”.