SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Restano tre i ricoverati Covid-19 all’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto, tutti e tre nel reparto terapia intensiva (a proposito: al momento nelle intere Marche sono 17 i ricoverati in intensiva e 29 in semi-intensiva, per un totale di 46).

Tre pazienti che costringono ancora l’intero nosocomio ad essere praticamente vuoto, con macchinari e personale ancora al Mazzoni di Ascoli dopo il trasloco deciso a marzo, quando il Madonna del Soccorso divenne un ospedale Covid-19.

Il ritorno alla normalità pre-Covid è stato programmato in una delibera della giunta regionale dello scorso 5 maggio:

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Mentre in un documento interno dell’Asur Marche del 24 aprile si prevedeva come, nel mese di giugno, si sarebbe tornati ad un “graduale reintegro” per gli ospedali Covid-19 delle Marche, ovvero San Benedetto, Civitanova, Camerino, Jesi e Senigallia, nel mese di giugno.

Riviera Oggi può pubblicare adesso una lettera inviati ai dirigenti sanitari marchigiani e scritta dal dottor Remo Appignanesi, direttore sanitario Asur Marche, e Nadia Storti, direttore generale Asur Marche. L’oggetto della lettera è appunto “attuazione Dgr 523/2020 e revisione offerta ambulatoriale”.

Dal punto di vista dei volumi di attività, si deve prevedere un avvio limitato e progressivo delle attività per il mese di giugno, perché il Dpcm del 26 aprile 2020 prevede un meccanismo di monitoraggio dell’andamento epidemiologico che potrebbe determinare misure di blocco delle attività” si legge nella lettera.

Quindi, come da noi più volte sottolineato, gli 84 posti del Fiera Covid Hospital di Civitanova non garantiscono che alcuni ospedali, come quello di San Benedetto, una volta ripristinato l’uso precedente alla diffusione dell’epidemia, non vengano nuovamente bloccati.

Sperando, ovviamente, che non vi debba essere questa necessità.