FERMO – Nel mirino delle Forze dell’Ordine non solo le norme anti-Covid ma anche la prevenzione e vigilanza su irregolarità varie nel nostro territorio.

Nel corso dei continui controlli svolti dalla Polizia di Stato, nella località di Lido Tre Archi a Fermo, oltre alla verifica delle presenze a fini di prevenzione ed il monitoraggio degli appartamenti ubicati nei diversi comparti (spesso disabitati e facile obbiettivo di delinquenti per il bivacco, l’occupazione prolungata o per la perpetrazione di reati predatori) vengono acquisiti elementi sia di polizia giudiziaria che amministrativa che vengono successivamente analizzati, concordando con altri Enti ed Uffici le modalità di intervento ai fini della legalità.

Nella giornata di ieri 13 maggio, in particolare, vagliata la segnalazione del personale addetto ai controlli degli scorsi giorni relativa alla presenza di alcuni soggetti della zona che si allontanavano, visibilmente ubriachi, da un negozio etnico di somministrazione di generi alimentari (soggetti che venivano comunque sanzionati) personale della Divisione di Polizia Amministrativa  della Questura in collaborazione con personale altamente specializzato dell’Asur ha proceduto al controllo amministrativo dell’indicato esercizio commerciale, gestito da un cittadino pakistano.

Dopo le verifiche di rito, della documentazione autorizzatoria, si è proceduto all’analisi dello stato di conservazione degli alimenti conservati anche nei congelatori e della tracciabilità della provenienza degli stessi. Il controllo ha evidenziato numerose partite di prodotti non confezionati né etichettati a norma di legge, sistemati senza rispetto delle normative sanitarie, molti dei quali conservati in contenitori di cartone logoro ed a terra.

Nei congelatori sono stati rinvenuti prodotti ittici ed avicoli stoccati in modo promiscuo e non adeguato, emananti un forte odore rancido e riportanti, sulla superficie degli stessi, bruciature da freddo. È presumibile che a causa della rottura di un congelatore, con conseguente scongelamento delle merci, le stesse siano state successivamente ricongelate con gravi rischi per la salute degli acquirenti.

I prodotti in questione venivano sottoposti a sequestro e il personale dell’Asur procedeva alla raccolta di tutti gli elementi necessari per le previste contestazioni sia di carattere amministrativo che penale.