MAI VISTO PRIMA. Permettetemi un piccolo disappunto che nulla ha a che fare con il Covid-19 anche se mi auguro possa essere l’inizio di articoli che segnano il ritorno alla normalità.

Sappiamo tutti quando Paolo Montero sia amato dagli sportivi sambenedettesi che gli hanno riservato una grande accoglienza, e stima sempre e comunque, sicuramente diversa da tutti gli altri allenatori arrivati alla Samb, dopo una sfolgorante carriera da calciatori. Ne cito solo tre: Piero Pasinati, campione del mondo in Francia nel 1938; Angelo Domenghini vice-campione del mondo nel 1970; Francesco Moriero, protagonista ai mondiali del 1998 in Francia.

L’attuale tecnico rossoblu si sta però differenziando dagli altri per un distacco inusitato dalla piazza sambenedettese mai visto prima. A parte i pre e dopo partita con la stampa, il buon Paolo al quale voglio bene perché lo ritengo una persona pura,  è sembrato fino ad oggi un corpo estraneo ad un ambiente che avrebbe voluto un contatto più ravvicinato con il personaggio. Come farlo se non con i mezzi di comunicazione locali scritti e televisivi.

All’inizio del torneo c’è stato detto che giocatori e allenatori, compresi quelli del settore giovanile, non potevano apparire sui media se non tramite comunicazioni preordinate dalla società. Per la loro presenza nelle trasmissioni televisive le emittenti avrebbero dovute pagare la società con cifre intorno ai diecimila euro. Situazione mai verificatasi prima in serie C, in serie B e A ci sono direttive e situazioni diverse. Tutti gli organi di informazione locale hanno subìto la decisione, anche perché ritenevano che le regole sarebbero state uguali per tutti.

A questo punto però, dopo aver notato che Paolo Montero è spesso ospite di tv nazionali ma anche di testate estranee al nostro territorio o a trasmissioni su youtube che lo vedono a colloquio per ore con giornalisti ed ex compagni di squadra, quattro domande sorgono spontanee:

a-la società viene pagata?

b-se sì ok, se no è il direttore generale Walter Cinciripini che lo permette egualmente?

c-se no, la società (Franco Fedeli) è complice della disparità di trattamento con i media locali?

d-decide Montero dove andare, nonostante la regola immessa dal Dg?

Eppure il sottoscritto ha chiesto più volte alla società la possibilità di poter incontrare i tesserati tramite gli attuali mezzi (Zoom, Skype, WhatsApp etc) per parlare di come stanno vivendo la pandemia e in particolare con Montero per parlare di Samb e per farci raccontare della sua gloriosa carriera di calciatore come fa con altri nostri colleghi. Secondo me la città di San Benedetto e l’hinterland ne hanno più diritto.

Per la cronaca voglio ricordare che sia Domenghini che Moriero non si sono mai tirati indietro quando sono stati sollecitati a parlare del loro illustre passato di atleti. Ma anche  Franco Selvaggi, che da campione del mondo qui ha giocato.

Giorgio Rumignani, per esempio, giocatore e poi tecnico della Samb, riteneva che questo tipo di rapporto era fondamentale per conoscere l’ambiente e quindi per avvalersene anche professionalmente. Ho fatto qualche nome ma fino ad oggi tutti si sono immersi con piacere nel tessuto nostrano, non solo in occasione delle partite. Insomma mai nessuno ha fatto il prezioso fino a sottovalutare una città di provincia che ha però una storia calcistica molto importante.