SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presa di posizione ufficiale del Ministro Dario Franceschini in merito alla proroga delle concessioni balneari al 2033, rispetto alla Direttiva Bolkestein e all’eventualità che tutte le concessioni demaniali italiane decadano al 31 dicembre 2020.

Come riporta l’Ansa, Franceschini ha proposto  di inserire nel decreto aprile una norma per fugare ogni dubbio applicativo sulla proroga delle concessioni balneari, già disposta fino al 2033. Negli scorsi mesi, infatti, alcune amministrazioni hanno disapplicato la norma introdotta a fine 2018 dal primo governo Conte: per fugare l’incertezza il Mibact propone la sospensione di ogni procedimento di riassegnazione o riacquisizione eventualmente avviato.

Da quanto si apprende, il ministro Franceschini ha proposto di inserire nel decreto aprile una norma, nell’ambito della proroga delle concessioni balneari già disposta dalla legge n. 145 del 2018 fino al 2033, che fuga ogni dubbio applicativo di tale misura da parte degli enti locali.

Negli scorsi mesi, infatti, alcune amministrazioni hanno disapplicato la legge italiana, ignorando la proroga stabilita a fine 2018. A causa di questa incertezza, il Mibact ha proposto una disposizione che sospende ogni procedimento di riassegnazione o riacquisizione eventualmente avviato dalle amministrazioni concedenti in contrasto con la vigente proroga fino al 2033.

Tale sospensione, prevista fino alla durata di detta proroga, si è resa necessaria proprio allo scopo di dare certezza agli operatori economici che esercitano la propria attività avvalendosi di beni del demanio marittimo, soprattutto in questo drammatico momento di crisi.

“In Italia il turismo è un settore strategico dell’economia che contribuisce per il 13% alla formazione del Pil e rappresenta circa il 15% dell’occupazione. Le nostre imprese sono in larga parte di medie e piccole dimensioni perciò è fondamentale che ogni scelta che verrà presa, anche a livello internazionale, veda il coinvolgimento di tutte le categorie del settore” ha commentato Franceschini in una videoconferenza straordinaria del G20 dedicata al Turismo, “i dati Ocse sugli effetti della pandemia fanno tremare le vene ai polsi, nessun paese deve essere lasciato solo, servono interventi straordinari a sostegno delle politiche nazionali”.

L’Ocse indica una diminuzione del 45% del turismo internazionale nel 2020, che potrebbe salire fino al 70%. Su questi dati il World Travel & Tourism Council (Wttc) ha stimato che sono a rischio fino a 75 milioni di posti di lavoro nel mondo.