SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito una nota stampa del Comitato Ambiente e Salute “Agraria” in merito ad una antenna telefonica prevista nel quartiere Agraria di San Benedetto. 

NB. Il Comitato non ha relazioni con il Comitato “Ambiente e Salute nel Piceno”.

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All’inizio del mese di febbraio è stato aperto un cantiere nel Comune di San Benedetto del Tronto in Via Valtellina in un’area privata, da parte della società telefonica Iliad Spa, per l’installazione su suolo privato di un’antenna radioelettrica (ripetitori telefonici) con una potenza superiore a 20 watt, alta 30 metri. Ciò è stato possibile sulla base di una concessione edilizia rilasciata dal Comune di San Benedetto del Tronto a metà gennaio 2020 senza che nessuno abbia verificato chi ci fosse nelle vicinanze. Vale la pena aggiungere che a poche centinaia di metri da questa postazione, precisamente in via Val Tiberina, sono collocate altre due antenne di una certa rilevanza.

L’operazione è avvenuta all’oscuro dei cittadini della zona che, venuti a conoscenza di tale scempio, hanno subito protestato nei confronti del Comune. Tuttavia non sono state date risposte chiare, solo confuse e dilatorie. Inoltre non si è fatto nessun intervento nei confronti della Iliad Spa per fermare i lavori, in attesa di approfondimenti. Anzi, proprio in questi giorni, nel pieno del blocco per l’emergenza sanitaria e sfruttando la disattenzione per tutto ciò che non concerne il Covid-19, i lavori di costruzione dell’impianto sono stati accelerati per sfruttare al meglio l’immobilismo dell’amministrazione comunale.

È evidente infatti, che in questo periodo paghi di più, politicamente, sanzionare il comportamento di un anziano solo per strada che salvaguardare la salute di ottanta ragazzi (tra gli 11 e i 18 anni) di un’intera scuola, poiché a pochi passi dell’antenna sorge l’Istituto privato Chesterton.

La condotta d’assenso silente dell’amministrazione comunale è in chiaro contrasto con il regolamento del piano antenne approvato dallo stesso Comune nella seduta del consiglio comunale del 28 settembre 2019, che recita testualmente al punto 2 e 3:

Con il presente Regolamento il Comune, in applicazione del principio di precauzione di cui all’art.1, comma 1, lettera b) della Legge n.36/2001 e in ottemperanza all’intero quadro normativo vigente, si intende assicurare: 

  1. a) il corretto insediamento urbanistico degli impianti di cui all’articolo 1; 
  2. b) la prevenzione e la tutela della popolazione dalle emissioni elettromagnetiche; 
  3. c) la salvaguardia dell’ambiente. 

Per i fini di cui al precedente comma, il Regolamento detta norme per il non superamento dei limiti di esposizione fissati dalla normativa vigente e per il perseguimento degli obiettivi di minimizzazione della esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, anche con riferimento agli impianti preesistenti. 

  1. Il Comune promuove iniziative per una corretta informazione della popolazione. 

ART. 3- MINIMIZZAZIONE DELL’ESPOSIZIONE AI CAMPI ELETTROMAGNETICI 

  1. Il Comune tutela la salute umana, l’ambiente e il paesaggio come beni primari. A questo scopo compie tutte le azioni e adotta tutti gli accorgimenti per ridurre al minimo le esposizioni della popolazione ai campi elettromagnetici, anche in virtù del progresso tecnologico e delle nuove scoperte della scienza, salvaguardando la qualità dei servizi di telecomunicazione.

Visto e considerato quanto dice la norma, tutti i cittadini del quartiere, firmatari anche di una petizione popolare già consegnata al protocollo comunale, chiedono ai responsabili della tutela della salute pubblica di far valere i diritti dei cittadini che per definizione non sono contrattabili.