SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In occasione della Pasqua, il Vescovo della Diocesi di San Benedetto- Ripatransone-Montalto, Monsignor Carlo Bresciani, si rivolge a tutti i fedeli per rivolgere un augurio. Di seguito la sua lettera, giunta in redazione.
Carissimi fedeli,
una Pasqua davvero unica la nostra, quest’anno. Chiusi in casa, impauriti e preoccupati, attenti alle notizie circa il Coronavirus che insidia la nostra vita e ci costringe a stare distanti, in un mondo che sembra avvolto più dalla tempesta e dalle tenebre che non dalla luce pasquale. Eppure, in questa situazione possiamo invocare, come gli apostoli impauriti, il trionfo della vita che Gesù ha promesso.
Siamo chiusi in casa, timorosi come gli apostoli nel cenacolo dopo la morte di Gesù e, come loro, siamo pieni di domande sul nostro futuro. Gesù entra nelle nostre case come è entrato nel cenacolo e riaccende la speranza con un augurio di pace e con una domanda: “perché siete impauriti? Io sono qui vivo con voi” L’incontro con Gesù spazza via la loro paura, rinasce la speranza, ritorna la gioia. Sono rinati a nuova vita e non temono più la morte.
Carissimi ecco la Pasqua. Lasciamo entrare Gesù nelle nostre case, lasciamo che ci parli come ha parlato agli apostoli, lasciamo che ci parli della vita che vuole donarci. È un Gesù che era stato ferito a morte, ma viene a noi rinato a nuova vita.
Anche noi siamo feriti da quanto questo coronavirus ha introdotto nelle nostre vite. Gesù ci ripete: “Coraggio, non temete, io sono con voi e vi dono una vita che neppure il coronavirus vi potrà mai togliere”. È per questo dono che noi festeggiamo, recuperiamo la speranza e superiamo le paure. Non possiamo festeggiarlo in chiesa? Festeggiamolo nelle nostre famiglie. Sia pure separati, sentiamoci uniti nel festeggiarlo insieme. È questa la gioia della Pasqua.
Carissimi fedeli, vi auguro con tutto il cuore che la speranza di Cristo risorto rianimi tutti voi e che il vostro cuore sia riempito della pace pasquale.
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Non tutti gli Apostoli si nascosero impauriti… uno di loro, anzi una di loro, non ha mai distolto lo sguardo dal volto del suo Maestro, dell’Amato. Non sono solito frequentare i templi – di pietra – ma conosco la gioiosa consuetudine delle “campane” sciolte che la domenica di Pasqua, finalmente, tornano a suonare a festa, mentre invece ora sento il rumore inconfondibile di un elicottero che in questo istante sta sorvolando il mio paese, mentre le campane… tacciono. Non capisco: anche se fossi disteso in un letto d’ospedale, se fossi morente e sentissi quindi che questa esistenza è giunta al… Leggi il resto »
“…Chiusi in casa, impauriti e preoccupati, attenti alle notizie circa il Coronavirus…Lasciamo entrare Gesù nelle nostre case…”
(Leggo) Migranti: naufragio tra Malta e Tripoli. Lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà.”