SAN BENEDETTO – È ormai una regola per gran parte dei nostri politici non dormire la notte per pensare a come andare sui giornali la mattina dopo. Figuriamoci i sindaci in odore di rinnovo. Purtroppo anche in tempi in cui, prima di esprimere pensieri, servirebbe contare fino a cento.

Spesso, infatti, il solito motivo legato al futuro tornaconto elettorale li porta a deragliare (e quindi un boomerang) come è successo ieri a Pasqualino Piunti, sindaco di San Benedetto del Tronto: ha invitato i cittadini ascolani a non venire nella sua città anche se qui hanno seconde case. (clicca qui). Facendo oltretutto un paragone calcistico mai così fuori luogo e fuori tema. Una licenza egoistica, propagandistica e sbagliata per più motivi. Ne cito quattro:

a-gli ascolani non ci pensano proprio di venire sulla costa dove esiste l’ospedale Covid, cioè il Lazzaretto del terzo millennio mentre il loro “Mazzoni” (dove ieri il personale tutto è stato osannato da inni e da bellissime parole di grande elogio del sindaco Fioravanti e del direttore Asur 5, Milani) è usato per tutte le restanti necessità sanitarie

b-cosa c’entra il paragone calcistico e il campanilismo visto che non ho mai sentito nessuno lamentarsi perché gli ascolani vivono d’estate a Sbt con un indotto economico importante per le casse del suo comune. Nemmeno dal più accanito degli Ultras rossoblu.

c-cosa vengono a fare sulla costa se poi non possono uscire dalle loro seconde case. Per il periodo pasquale non mi sembra che ci siano ordinanze diverse

d-per non parlare che le attuali regole nazionali e comunali non permettono di fare spesa fuori il proprio comune di residenza. Siamo obbligati a servirci presso il supermercato più vicino

Mi fermo qui e vi rimando al mio ultimo Disappunto che pubblico fra  qualche minuto  perché verte su argomento simile.