
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo la richiesta di incontro in videoconferenza lanciata dalla Filcams Cgil per la tutela delle lavoratrici del settore delle pulizie, in special modo all’ospedale Covid-19, sempre la Cgil, nel suo settore della Funzione Pubblica, inoltra una nota stampa in merito alla difficoltà dell’Area Vasta 5 di reperire i Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi), ovvero mascherine professionali, guanti, camici. Di seguito la nota stampa.
Apprendiamo mezzo stampa dell’allarme lanciato dal Direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani, circa la difficoltà di reperire Dpi e di garantire il controllo tampone per tutti i dipendenti della Sanità.
A tal proposito la Funzione Pubblica Cgil si era già espressa sia pubblicamente, sia inviando una comunicazione al Prefetto ed alla Procura.
Constatiamo che la grave situazione permane con ovvie conseguenze peggiorative e per questo che la Fp Cgil chiede con forza al Consiglio Regionale, a tutti gli Amministratori locali e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di farsi carico direttamente con celerità a tutela della salute dei lavoratori e alla diffusione ulteriore del contagio.
Nella nostra realtà dei due Ospedali pubblici per acuti, un Ospedale, quello di San Benedetto del Tronto è stato trasformato in Ospedale Covid 19+ (circa 200 posti compreso intensivi e semi intensivi) con tutti i disagi procurati nel trasferimento dei ricoverati e reparti e gran parte dei lavoratori in altre sedi del territorio.
La necessità dei dispositivi di sicurezza per lavoratori della Sanità pubblica non può essere la prima incertezza del dipendente all’inizio del turno di lavoro soprattutto di fronte a tale situazione.
Non vogliamo dimenticare gli altri settori che attualmente nel nostro territorio vivono le stesse difficoltà come le Rsa, e Strutture Residenziali Riabilitative,i lavoratori della sanità privata, della cooperazione,quelli dell’Igiene Ambientale.
Oltre a rappresentare tali disagi, le ansie e difficoltà di chi combatte quotidianamente contro questa emergenza, vogliamo rivendicare una maggiore considerazione e attenzione alle nostre necessità da parte di tutta l’Amministrazione Pubblica e Istituzioni pubbliche.
I Lavoratori hanno bisogno di azioni concrete e di uno scatto di dignità da parte di chi ci amministra per garantire sicurezza e la possibilità di operare senza rischiare la vita.
La Funzione Pubblica Cgil della Provincia di Ascoli Piceno si auspica che le Istituzioni citate, possano intervenire con urgenza a garanzia della salute dei lavoratori, dei pazienti e dei cittadini del Piceno.
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Altri Cavalieri mandati in battaglia senza cavallo e senza spada! Eroi un caz.. In queste condizioni i lavoratori diventano servi della gleba… ai tempi della “glebalizzazione (Diego Fusaro)” Meno medaglie, meno elogi, meno ipocrite pacche sulle spalle e più “armi” in modo da poter combattere questa guerra in cui ci sono prigionieri – i cittadini – ma si sono soprattutto morti e feriti nelle milizie come pure tra i tanti civili. Che i governanti, seduti intorno ai tavoli di comando, riforniscano la Cavalleria e i loro Cavalieri di ARMATURE, SCUDI e LANCE per fa si che non cadano rovinosamente nel… Leggi il resto »
Mi piace. Il problema infatti non è che debbano essere applauditi per un lavoro che hanno scelto ma è il modo con cui fanno lavorare medici, infermieri, Os e tutti gli altri lavoratori della sanità.
E non solo della sanità …
L’eroe è colui che sceglie in libertà il suo sacrificio – sacrum facere – mentre un lavoratore non solo non sceglie ma se non avesse un sindacato non potrebbe nemmeno parlare, denunciare, perché incorrerebbe nel rischio, anzi nella certezza, di perdere il lavoro.
Con un distinguo e cioè che non mi sento, per esperienza diretta, di elogiare incondizionatamente i sindacalisti che come i politici nel tempo hanno modificato il senso del ‘sostantivo’ che rappresentano. Ogni tanto come in questo caso sì.
Infatti ci dovremmo indignare SEMPRE per ogni comportamento irrispettoso dell’etica e della morale e non solo quando ciò è normato dalla legge, dato che spesso sono tanti, troppi coloro che soffrono, nel corpo e nello spirito, di ingiustizie e soprusi… A NORMA DI LEGGE.
Perché attualmente in Italia è più facile trovare una bandiera italiana grande 35 metri quadri, un’autoscala e tre pompieri, che 20.000 “mascherine chirurgiche”.