SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Esplode in via ufficiale il caso degli operatori sanitari all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, trasformato in nosocomio per assistere gli ammalati Covid-19: è il segretario generale della Filcams Cgil di Ascoli Piceno, Luana Agostini, a richiedere un “incontro urgente in videoconferenza per l’emergenza Covid-19”. La Filcams è il settore della Cgil dedicato ai lavoratori dei servizi commercio, alberghi, ma anche mensa e pulizia.

La lettera, datata domenica 5 aprile, è stata inviata alla Direzione dell’Area Vasta 5, alla Direzione dell’Area Vasta 5, alla direzione di Formula Servizi, alla Prefettura di Ascoli Piceno.

“Alla data odierna i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Formula Servizi cantiere di San Benedetto del Tronto non ha mai ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’azienda, né è stata mai coinvolta in maniera fattiva nelle decisioni e nelle operazioni legate all’emergenza Covid-19″ si legge.

“In riferimento al reperimento dei Dispositivi di Protezione Individuale ribadiamo che le lavoratrici non hanno ricevuto tempestivamente la fornitura necessaria, ma solo dopo le diverse sollecitazioni da parte del sindacato e comunque risultano essere tuttora non in quantità sufficiente. Alle lavoratrici non è mai stata consegnata nessuna comunicazione scritta sul fatto che i suddetti Dpi potessero essere forniti  in tutto od in parte dall’Area Vasta 5″ continua la lettera.

Solo a partire solo dal 30 marzo 2020 è stata progressivamente consegnata alle lavoratrici una informativa con le indicazioni dei comportamenti da tenere e della prassi da seguire nello svolgimento della prestazione lavorativa in riferimento al rischio Covid-19. In riferimento alla formazione delle lavoratrici dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto siamo a precisare che la suddetta formazione ha coinvolto solo un piccolo gruppo delle suddette lavoratrici e per tutte le altre non vi è stato un momento specifico di formazione frontale” scrive la Cgil.

E si aggiunge: “In riferimento al lavaggio delle divise da lavoro delle addette al servizio di pulimento, a tutt’oggi non risulta che questo avvenga. E’ stata invece implementata una prassi secondo la quale, solo per alcuni reparti, le operatrici sanitarie consegnano alle addette al pulimento, prima dell’inizio della prestazione lavorativa nel reparto, una divisa tra quelle in uso alle Oss che viene restituita al reparto alla fine della prestazione lavorativa. Nessuna misura è stata presa per le divise che le addette utilizzano nella restante parte della prestazione lavorativa e per i reparti restanti”.

“Tutto ciò premesso, la scrivente ritiene necessario ed urgente la convocazione di un incontro in videoconferenza, alla presenza oltre che della Direzione aziendale, di Sua Eccellenza il Prefetto di Ascoli Piceno, del direttore dell’Area Vasta 5 e del responsabile dello Spsal di Ascoli Piceno, per un confronto tra le suddette parti volto ad una soluzione rapida e definitiva di tutte le problematiche sin qui poste a garanzia e tutela delle lavoratrici nell’espletamento delle proprie mansioni nonché per porre le basi per la creazione del Comitato di cui al Protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, Comitato che, a nostro avviso, deve vedere il coinvolgimento anche della Area Vasta 5 dal momento che l’organizzazione del lavoro dei servizi di pulizia, come già più volte rappresentato, è strettamente incorporato alle attività della struttura sanitaria” conclude Luana Agostini.