SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anche gli infermieri dell’ospedale “Covid-19” di San Benedetto temono per la proposta di modifica del disegno di legge numero 1776 al Senato. Se ne fa portavoce, come per altri nosocomi italiani, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie Nursing Up, il quale “esprime la massima contrarietà e tutto il suo sdegno per l’emendamento che, aggiunto ai decreti per l’emergenza Coronavirus, il Governo potrebbe approvare volto a garantire l’incolumità e a cancellare tutte le eventuali responsabilità, penale e civili, di direttori e dirigenti della sanità per eventuali eventi avversi verificatisi nel periodo dell’emergenza epidemica”.
Il Governo, con il benestare di tutte le forze politiche di ogni schieramento, rischia di preparare una sorta di scudo penale “per tutti i nominati dalla politica nella sanità e per tutti coloro che hanno preso decisioni, nel caso in cui giustamente chi tali decisioni le abbia subite – e pensiamo alle centinaia di morti registrati tra infermieri e professionisti in questi mesi per il Covid-19 – pensi di far valere i suoi diritti chiedendo conto delle responsabilità di chi decide”.
Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, intervistato da Assocare News, quotidiano della salute, attacca: “Dalla individuazione del primo caso di Covid-19 in poi, ogni giorno di questa maledetta lotta al coronavirus abbiamo chiesto che fossero adottati i provvedimenti di prevenzione adeguati, ai diversi livelli di competenza, per tutti gli operatori. Abbiamo chiesto e ripetuto che venissero applicati i protocolli di protezione specifici per le epidemie, con un governo clinico dell’epidemia in corso e con percorsi dedicati per i malati, con dispositivi di protezione individuale certificati per tutti gli operatori, con la formazione del personale e con personale specifico destinato solo a questa emergenza. Abbiamo ripetuto allo sfinimento che c’era urgentissimo bisogno di altri operatori e infermieri per rimpolpare gli organici che erano e sono inadeguati per quanto andava affrontato. Non siamo mai stati adeguatamente ascoltati“.
“Oggi, invece, non escludiamo che, se questo emendamento o questi emendamenti non dovessero essere subito stracciati e ritirati, si possano mettere in campo tutte le azioni di protesta che possediamo. Noi siamo persone che ogni giorno responsabilmente donano abnegazione e la propria vita a salvare quella degli altri, ma abbiamo una dignità e chiediamo rispetto. Questa idea dello scudo penale è una vergogna che non può essere taciuta e che gli infermieri e i professionisti sanitari di tutto il Paese, e le famiglie di coloro che non ci sono più, non si meritano” conclude.
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I Generali che muovono le truppe sul campo di battaglia – come pure i sottoposti che hanno l’obbligo di eseguire gli ordini – non vengono mai puniti per le loro decisioni e azioni, nemmeno dai tribunali militari. Solo la STORIA è autorizzata a farlo e volte, anzi quasi sempre, non accade nemmeno il quel caso dato che spesso, la STORIA, non viene raccontata in modo SOGGETTIVO e non, più propriamente, OGGETTIVO nemmeno nei libri di scuola.
Omettere, nascondere, mentire, eccedere … “il fine giustifica i mezzi”. Così è se vi pare.
Se la cantano e se la ballano da soli.
E’ facile dirigere così.
Ci posso provare pure io?
La proposta è stata ritirata… Più che uno scudo penale per i dirigenti, sarebbe opportuno proporre uno scudo protettivo per quei lavoratori che vorrebbero denunciare disservizi e altre vergogne, ma senza correre il rischio di essere licenziati.
“Soldati” costretti al silenzio ma che saranno anche costretti a ricordare per il resto della loro vita ciò che non si può dimenticare, non si può cancellare neppure se ti viene ordinato di farlo.