SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Non venite nella Riviera delle Palme per Pasqua”.
E’ l’appello, diffuso il 5 aprile del sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti, riportato da una nota dell’Ansa dove si legge: “Sia chiaro, siamo sempre la città dell’accoglienza ma la stagione balneare è fortemente a rischio a causa dell’emergenza Coronavirus ed è per tentare di salvarla che ho invitato tutti a non venire in Riviera”.
L’appello è rivolto in particolare agli ascolani che hanno seconde case in Riviera. Per invitarli a rimanere nella loro città Piunti ha usato la storica rivalità calcistica: “Quella divisione che è sempre stata il nostro tallone di Achille ora deve essere la nostra forza” si legge nella nota diffusa dall’Ansa.
Non tutti l’hanno presa bene, specialmente nella città delle Cento Torri, giudicando inopportuno il paragone dato il delicato momento.
“Gli amici ascolani sono benvenuti – precisa poi Piunti, leggendo dalla nota dell’agenzia di stampa – ho usato un’iperbole per far capire che uno sforzo fatto insieme ci consentirà di battere il nemico comune del Covid-19 e aumentare le possibilità di ritrovarci tutti a godere del nostro mare la prossima estate. Evitiamo ora rischi alla salute pubblica”.
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Ora dovrebbe seguire un altro comunicato per invitare i Sanbenedettesi a non recarsi nelle altrettanto ospitali località dell’hinterland Piceno – e non solo Piceno – per evitare che la “scampagnata” del lunedì dell’Angelo si trasformi in “unzione degli infermi”, dato che i territori martoriati dei recenti terremoti – coloro che “STANNO A CASA” dall’agosto del 2016, 11.000 dei quali vivono ancora in soluzioni abitative d’emergenza – vorrebbero evitare le conseguenze di un altro terremoto dentro il terremoto.
Non si può andare in un comune diverso da quello di residenza (fatte salve le dovute e regolamentate eccezioni) quindi il sindaco Punti ha solo ribadito ( anche per i residenti di SBT) quanto previsto dalle varie disposizioni anti epidemia….. Perché fare polemiche ? Bisogna stare ognuno nelle proprie case punto e basta
Signor Silvestri purtroppo il limite per molti non è il comune di residenza ma il pianerottolo di casa, del bungalow o del container abitabile, e se questi cittadini sono costretti, come lei stesso sottolinea, a non andare oltre il proprio comune, il loro panorama sono le macerie e un’infinita tristezza che li attanaglia da anni, non mesi, non settimane.
MI creda, nessuna polemica, ma solo un tentativo di evidenziare come una legge, seppure necessaria, ricada diversamente sui cittadini che, indistintamente, sono tenuti a rispettarla.
Punto e basta? Spero proprio di no…
Ha ragione Sig. Gambini, ho dimenticato questo universo di persone sfortunate nella sfortuna e non volevo assolutamente essere cinico con loro. Il mio post era ovviamente indirizzato a chi come me ha la fortuna di abitare in una casa vera e intera con vicini tutti i servizi necessari per vivere quasi normalmente stando a casa, cosa che dovremmo fare tutti, con le debite eccezioni che mi sembra siano tutte praticabili da chi è ancora sfollato per il terremoto. La scampagnata per vedere i terremotati (purtroppo praticata da molti) è stata ed è una vergogna. Le auguro tanta salute di cuore… Leggi il resto »
Ma chi è che viene a festeggiare qua ? Cosa vengono a festeggiare in questi tempi di caccia alle streghe?Sbt come il farwest e i pionieri del 900, semmai vengono a brindare in strada con autocertificazioni e forze dell’ordine in stile “caccia all’untore” ma dai
https://www.rivieraoggi.it/2020/04/06/306266/pasqualino-piunti-deraglia-ascolani-non-venite-nelle-vostre-seconde-case-sulla-costa-essu/