SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È passato un mese dal primo giorno di sospensione delle lezioni. Il 4 marzo è stato per alunni e docenti il primo giorno di assenza forzata. E già da quel primo giorno l’Ipsia Guastaferro di San
Benedetto ha messo in campo tutte le sue risorse umane e professionali e si è attivata perché i ragazzi non restassero soli in questa situazione.

Il 4 marzo c’è stato il primo di una serie di consigli di classe on line e già il 6, a due giorni dalla chiusura, la prima lezione in videoconferenza. I docenti hanno a cuore i loro ragazzi e questo si dimostra anche nel concreto.

Consapevoli che alcuni alunni non sono dotati degli strumenti tecnologici necessari per la didattica a distanza,
volendo superare il digital divide, sono state messe in campo tutte le risorse della scuola e l’impegno di tutto il personale.

E allora, vista la scarsità di giga che non permette a tutti di seguire le lezioni a distanza, il 28 marzo è stata lanciata la campagna Wifi Solidale sulla pagina facebook dell’Ipsia “Guastaferro”, invitando tutti coloro che possiedono una connessione ad aprirla ai ragazzi e alle ragazze delle scuole: un foglietto con la password passato sotto la porta di casa o magari l’esplicita disponibilità attraverso un foglio affisso nel condominio.

Ma all’Ipsia si è andati ancora avanti: dopo una ricognizione delle attrezzature presenti nella scuola, la Dirigente Scolastica Marina Marziale ha voluto mettere a disposizione dei ragazzi i computer portatili di cui la scuola è dotata.

Così, grazie alla disponibilità del Servizio di Protezione Civile di San Benedetto del Tronto, nella persona del responsabile, signor Cipolloni, oggi, 4 aprile, sono stati ritirati a scuola 21 notebook per consegnarli ad altrettanti ragazzi, perché da lunedì tutti loro possano seguire le lezioni a distanza con dispositivi adeguati all’emergenza.

Si è così cercato di colmare quel divario, spesso legato a condizioni economiche, tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, nella consapevolezza e nella convinzione che la scuola è di tutti e per tutti, nessuno escluso.