SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anche se al momento il calcio sembra così lontano dalle nostre vite, il mondo del pallone cerca soluzioni per ripartire nel miglior modo possibile una volta passata l’emergenza. Dal sito ufficiale della Sambenedettese Calcio apprendiamo che:

“Venerdì 3 aprile si è svolta in videoconferenza l’Assemblea dei Club di Lega Pro, la prima durante l’emergenza Covid-19. L’Assemblea si è svolta in un clima di commozione per il complicato momento che sta attraversando il Paese e per quanti, direttamente o indirettamente, sono toccati dal virus.Durante l’Assemblea sono stati illustrati e condivisi i primi risultati concreti che il Comitato di Crisi di Lega Pro ha conseguito, avvalendosi del supporto dei professionisti interni e dei consulenti di PWC TLS. I Club hanno manifestato la necessità di adottare il prima possibile misure che permettano la sostenibilità economica, a partire dallo svincolo sulle fideiussioni e la possibilità di accedere alla Cassa Integrazione in Deroga. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, i Club chiedono al Governo, al Ministro Spadafora e al Ministro Gualtieri la possibilità di prevedere questo intervento nelle prossime misure che saranno varate.

I Presidenti hanno dato al Presidente Ghirelli mandato di rappresentare alla Figc la specificità della Serie C, una Lega particolarmente in difficoltà in questo momento, soprattutto per quelle squadre che si trovano nelle aree del Paese dove il virus registra una maggiore diffusione. Difficile pensare di tornare a giocare in città sconvolte, pur avendo in grande cura le ragioni giuridiche. Questi due elementi vanno tenuti insieme.

“Ho già rappresentato alla Federazione – dichiara Ghirelli al termine dell’Assemblea – le necessità e le istanze dei Club. È necessario trovare un punto di equilibrio tra le questioni etiche, le responsabilità collettive e la possibilità per le squadre della Serie C di continuare a spendersi in prima linea per quel calcio che fa bene al Paese. Abbiamo tracciato una linea comune sull’esigenza di riforme basate sul taglio dei costi ai fini della sostenibilità economica – prosegue Ghirelli – Il rischio è enorme per la C anche in relazione alla continuità aziendale”.

Il Presidente Ghirelli ha avuto inoltre mandato di proseguire la trattativa con l’Aassociazione italiana Calciatori e con Aiac affinché si possa raggiungere una soluzione che richiede la consapevolezza che tutti devono fare grandi sacrifici in un momento di crisi così drammatica.

Nel corso dell’Assemblea, il Presidente ha ribadito che la priorità è la tutela della salute ed ha ricordato che la Serie C è stata la prima a fermare, lo scorso 21 febbraio, le partite nelle cosiddette zone rosse. Finché non ci saranno le condizioni sanitarie per giocare, come da indicazioni del Governo, non si scenderà in campo. Ghirelli ha citato le parole che il Presidente Infantino ha scritto all’omonimo calciatore della Carrarese per ringraziare i club di C e il loro impegno nel sociale, legato all’emergenza: “Tu e i tuoi colleghi siete un punto di riferimento dei tifosi, dei bambini. Con le tante iniziative che attraverso i social diffondete, siete un esempio di educazione nei comportamenti che occorre tenere, perché la salute, il bene più prezioso che abbiamo, venga salvaguardata. La salute al primo posto, ieri, oggi e domani. La voglia e la speranza di tornare a gioire per un goal che entra in rete. Sta in questo binomio salute e goal, cioè paura e speranza il nostro agire di ogni giorno”.

Parole di vicinanza sono state espresse nei confronti di Cesare Fogliazza, Amministratore Delegato della Pergolettese per i recenti lutti che hanno colpito il club”.

Le problematiche sono molteplici e per una volta non ci sono differenza su tutto il territorio nazionale. Soprattutto nelle categorie non foraggiate da grossi introiti televisivi le difficoltà di contemperamento fra i vari interessi in gioco si fanno più aspre.

Le società sportive sono vere e proprie aziende: ci sono lavoratori e famiglie da tutelare ma anche imprenditori che rischiano doppio. Sacrifici saranno richiesti a tutte le parti in causa.

Ed ai vertici della Federazione è richiesto un grande acume nella gestione di queste situazioni: si tratta di salvaguardare tante piccole identità portatrici di valori territoriali. Il compito è arduo, ma l’importanza, anche sociale, ne impone la riuscita.