
GROTTAMMARE – Come sta vivendo il nostro territorio questo particolare momento? Sicuramente in casa ma con un pensiero prevalente identico per tutti “che accadrà dopo un avvenimento così eccezionale che viene accomunato ad una guerra e quindi ad uno tsunami economico di immani proporzioni” Prevedere un cambiamento è facile ma quale e come ancora nessuno lo sa. Ci è giunta a pennello una lunga nota, una specie di utile trattato, di un imprenditore che si è fatto da solo creando un’azienda importante che ha portato avanti con successo e nel massimo rispetto delle regole come unanimamente riconosciuto, Adriano Maroni di Menowatt. Azienda di caratura nazionale e internazionale che ha sede a Grottammare sulla Valtesino. L’unica raccomandazione che facciamo ai nostri lettori è quella di leggere con attenzione e magari evidenziare tramite la rubrica dei commenti i punti deboli ma anche quelli condivisibili.
Questo il testo integrale:
“In tempo di quaresima, stiamo vivendo un periodo di cambiamento. Del resto il termine “Quaresima” sta a significare cambiamento. Sicuramente questo è uno dei momenti più complessi della storia umana recente e questi “periodi“ vanno gestiti con idee ferme e straordinarie.
Per ovvii motivi il nostro governo è in difficoltà, chi non lo sarebbe, ma credo che da queste condizioni “irreali” si debba trarre spunto per una Risurrezione, non solo spirituale. Dobbiamo infatti approfittarne per mettere in atto idee utili oltre che nuove.
Leggo di Decreti, di Europa Unita e tanto altro ma la realtà è che questa dovrà essere un’occasione unica che la nostra nazione non deve lasciarsi sfuggire.
Per esempio non sperperando miliardi di euro per:
a– incrementare “il reddito di cittadinanza”
b– attivare il “reddito di emergenza”
c– volare di “Helicopter Money”
Al contrario questa è l’occasione, ritengo ultima, per ridare dignità all’uomo. Dignità e nobiltà si recuperano soltanto con il lavoro: Il lavoro nobilita l’uomo… non il denaro.
Usiamo questo tempo per far emergere i problemi veri e risolverli. Penso al “caporalato”, a tutti coloro che hanno la pessima abitudine al lavoro sommerso. “Regalando” denaro si rischia di premiare proprio coloro che “sembrano non abbienti” ma che in realtà evadono continuamente ed in modo estenuante il fisco.
Coloro che si lamentano, coloro che lavorano in nero, siano aiutati ad emergere, ma anche subito dopo messi sotto tutela pubblica. Una volta ripartiti (accadrà sicuramente) allora i loro dati saranno ben visibili e inizieranno finalmente a lavorare regolarmente, ad essere retribuiti giustamente e, finalmente, a pagare le tasse.
Così facendo si avrà una crescita esponenziale di imprese “regolari”, di partite iva “regolari”, di lavoratori “regolari” che contribuiranno a sostenere lo Stato che in questo momento si trova a dover sostenere tutti.
Motivo per cui ritengo che lo Stato debba fare questo sforzo:
1-Aiutare chi opera (aziende, partite iva, eccetera) in maniera trasparente
2-Aiutare a chi contribuirà, datore di lavoro o lavoratore, a far sparire la parola “nero”
Il rischio attuale è infatti che: chi non ha mai pagato tasse, chi non esiste tra gli elenchi dei contribuenti, oggi si trovi ad essere premiato, ricevendo i soldi di chi ha regolarmente operato.
Quindi:
a-Ti sostengo se assumi regolarmente il tuo collaboratore
b-Ti sostengo se emetti regolarmente la tua fattura
c-Ti sostengo se emetti regolarmente il tuo scontrino
d-Ti sostengo se emetti regolarmente la tua parcella
e-Ti sostengo se emetti regolarmente la tua ricevuta
Alzi la mano chi vuole sostenere i fuorilegge. Anche perché, senza la creazione di una economia “collegiale”, dove tutti lavorano e pagano le tasse, l’economia non sta in piedi e le tasse per tutti non possono diminuire. Ovviamente in una evoluzione del genere la politica (ma anche il popolo) deve fare un passo avanti verso una etica e una professionalità elevatissima.
Altro tema centrale, su cui però si dibatte fuori luogo, secondo me, è quello delle banche. Sento dire che ad aiutare tutti ci penseranno le banche con i soldi della Bce. Fantastica utopia.
Il governo, molti osservatori e molti giornalisti hanno dimenticato due cose fondamentali e cioè che le banche non emettono moneta ma la commerciano, sono imprese normali che si sostengono facendo credito, in gergo tecnico facendo “impieghi”.
Se l’economia è ferma, come tutte le altre attività, anche le banche si estinguono, non potendo aiutare il sistema economico perché, nel frattempo, il sistema economico per la banca è divenuto sofferente e poi morente. Perché nel frattempo ha abbattuto il proprio capitale.
Anche su questo meccanismo urge un cambio repentino di regole perché solo cosi si può evitare il collasso bancario e quindi il collasso di una nazione. Nonostante che gli italiani siano un popolo laborioso, ingegnoso e straordinario.
Propongo:
1) chiedere alle imprese che hanno delocalizzato le attività all’estero di riportare in Italia la produzione , assunzione di personale con esenzione totale di tasse e balzelli per dieci anni (lo stato risparmierebbe i costi per i cassa integrati riammessi al lavoro)
2) allargare il concetto di sostituto d’imposta a tutti i cittadini (il sostituto d’imposta può detrarre il 100 % della prestazione, questo diventa ottimo strumento per l’emersione del nero)
3) attivare il progetto di investimenti pubblici aderendo al codice appalti europeo molto più agile e più veloce (snellendo cosi la forte burocrazia esistente), partendo da una attività di edilizia (il vero motore della ripartenza) a garanzia pubblica utilizzando tutte le imprese edilizie che ad oggi hanno incontrato difficoltà.
Non può mancare il plauso generale al quale mi aggiungo a chi, in questo momento di grande difficoltà, lavora senza sosta per aiutare tutti, a partire da coloro che operano nel settore sanitario”
Adriano Maroni
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Escludo a priori dalla mia riflessione l’economia in nero prodotta dalla “malavita”, anche se questa si è inserita anche nell’economia in “chiaro”. Cosa costringe imprenditori, artigiani, esercenti, a ricorrere saltuariamente a transazioni in “nero”, tenendo presente che da ormai più di dieci anni è aumentato il numero di coloro che non possono che lavorare in “nero”, sempre che ci riescano? L’economia del profitto e della concorrenza, ha fatto credere a quasi tutti che saremmo stati meglio e che la qualità dei prodotti sarebbe aumentata, chiedo perdono per la ripetizione, proprio grazie alla concorrenza. Tranne pochi casi (in cui magari la… Leggi il resto »
Mi pare di capire che lei è sulla linea di Maroni tranne che sul nero per il quale però l’imprenditore spiega perché e come provare a risolvere il problema. Se vorrà magari le risponderà anche se a me sembra che sia stato molto chiaro.
Devo ammettere che ignoro ciò che ha detto Maroni
???
Chiedo scusa, ma ho sbagliato il commento precedente: chissà perché mi è venuto in mente Maroni della Lega. La risposta precedente si riferiva a lui e non all’imprenditore. Certamente il mio commento non era una critica negativa su quanto hanno detto i due imprenditori. Su come sia composto il “nero” effettivamente sembra ci si discosti, ma occorre dire che l’argomento va affrontato adeguatamente. Confermo, comunque, che molto “nero” è in realtà economia di sussistenza e come tale non va perseguito e né incluso nelle statistiche sull’evasione fiscale, anzi, in una società ideale, una parte di economia in “nero” va necessariamente… Leggi il resto »
Quaresima… anche un “apostata” come me ricorda che rappresenta un periodo di digiuno, penitenza e preghiera della durata di QUARANTA GIORNI al pari di una QUANRANTENA. Laicamente parlando un lungo periodo di riflessione introspettiva. Dato che, a parte coloro che sono costretti a digiunare non per motivi religiosi bensì economici, e che di penitenza nemmeno l’ombra, visto che in tanti prediligono il ruolo di giudici accusatori a caccia di “peccatori a passeggio”, rimane la preghiera, pratica estremamente diffusa di questi tempi di QUARESANTENA: infatti non c’è una categoria che non stia chiedendo aiuto, che non stia pregando, dai liberi professionisti… Leggi il resto »
“spero ci sarà tempo e modo per approfondire”
Dipende dal Ministero della verità appena entrato in campo.
mha… una proposta del genere per esser presa in considerazione deve essere supportata da numeri, dai miliardi di euro da mettere e dall”eventuale leva che ne verrebbe generata. così come presentata equivale a sognare e i sogni sono infranti da tempo.
Con la volontà tutto è possibile.