SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Col contagocce“: questa sembra la parola chiave quest’oggi, martedì 24 marzo, in riferimento all’emergenza coronavirus e all’arrivo di Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi, in gergo burocratico), comunemente noti, oltre che guanti e camici, anche come mascherine protettive. Soprattutto, e qui siamo nel campo delle paroline magiche, quelle Ffp2 e Ffp3, in grado di proteggere sia chi le indossa da eventuali infezioni del paziente curato, sia il paziente da eventuali infezione del medico o dell’infermiere.

“Con contagocce”, viene ripetuto da diverse fonti, interne o esterne all’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto: il che significa “sì, stanno arrivando” ma anche “al limite dell’indispensabile“. La situazione è nota: l’esplosione dell’epidemia in Italia e nel mondo del Covid-19 ha generato una domanda globale insostenibile per la produzione, tra l’altro delocalizzata in alcuni paesi del Sud-Est Asiatico. La Protezione Civile e il Governo stanno cercando di reperirle ovunque, e diverse aziende italiane si sono già riconvertite nella produzione delle preziose mascherine. Ma l’emergenza ha tempi e picchi che non riguardano l’ordinaria produzione.

Il tutto si innesca, a San Benedetto, col fatto che l’ospedale cittadino, il “Madonna del Soccorso”, sia stato individuato come nosocomio Covid-19, e dunque sta gradualmente ospitando solo pazienti affetti da questa infezione. E la questione mascherine si intreccia anche con un altro aspetto importantissimo, specialmente per la protezione degli operatori sanitari: l’analisi dei tamponi per individuare eventuali asintomatici, ovvero portatori del virus e quindi capace di infettare altri ma senza manifestare alcun problema sanitario.

Vediamo qual è la situazione attuale, cercando di chiarire molti aspetti oggetto di polemiche o scarsi chiarimenti.

MASCHERINE Come detto, stanno arrivando, forse non nei tempi auspicati da chi ha ascoltato le parole del commissario Arcuri nel fine settimana. Ad ogni modo sembra che fino ad oggi il personale sanitario impegnato in attività che hanno avuto contatto con pazienti Covid-19 o sospetti tali abbia avuto le mascherine Ffp2 e Ffp3. La stessa cosa non è avvenuta però in tutti i settori, anche se la trasformazione dell’ospedale di San Benedetto sta di fatto riducendo a zero l’arrivo di pazienti “non Covid”. Se ne erano lamentati, oltre che i sindacati (clicca qui), anche gli infermieri (clicca qui).

TAMPONI Stamattina un foglio appeso all’interno dell’ospedale e poi fotografato e girato via social aveva provocato molto rumore. Il foglio è stato poi presto ritirato. Ad ogni modo in giornata è proseguita l’attività di verifica del funzionamento del macchinario che potrà eseguire diversi centinaia di tamponi al giorno: stamattina c’è stato un problema tecnico che ne ha bloccato il funzionamento. Problema poi risolto tanto che la macchina ha ripreso i test e da domani mattina sarà pronta per i primi 400 tamponi giornalieri.