Potremmo dire che sia un caso il fatto che la Germania ha 28 mila posti letto in terapia intensiva, e l’Italia 5 mila (clicca qui) tanto che l’emergenza coronavirus fa tremare i polsi proprio per il rischio di saturazione di questi spazi, senza i quali la cura per i malati colpiti più gravemente (circa il 10% dei contagiati rilevati) rischia di diventare impossibile.
Potremmo dire che sia un caso il fatto che la spesa sanitaria in tutti i paesi del G7 sia cresciuta costantemente negli ultimi 10 anni, mentre quella italiana sia rimasta pressoché stabile e comunque inferiore al tasso di inflazione (dunque con una somma simile si acquistano meno beni e servizi rispetto a dieci anni prima). Qui la fonte dell’Osservatorio Gimbe, il definanziamento 2010-19 del Servizio Sanitario Nazionale Report Osservatorio Gimbe il definanziamento 2010-19 del Servizio Sanitario Nazionale
Potremmo dire dei luoghicomunismi degli sprechi (che ci sono sempre, forse anzi in percentuale superiore quando la spesa totale diminuisce), dei fannulloni del servizio pubblico oggi applauditi come eroi, dei pizzicagnoli che sono evasori fiscali.
Fatto sta che siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione nell’approccio alla spesa sanitaria pubblica, oltre che al ruolo precipuo del settore pubblico nell’economia e nella società: austerità, tagli, disoccupazione, emigrazione, classismo, persino terremoti sono trascorsi inutilmente, pur tra le proteste sempre più partecipate, e studi empirici incontestabili che testimoniavano la dannosità delle politiche intraprese. C’era il pilota automatico, come diceva Draghi, con il volante di guida tra Francoforte e Bruxelles. Persino il centro studi di Cottarelli ci ricorda che per il disastroso terremoto del 2016 la Commissione concesse le briciole di una flessibilità dello 0,18% del Pil, 3,1 miliardi di spesa aggiuntiva che sono uno schiaffo in faccia a tutti gli italiani, specie quelli che stanno sempre zitti ad obbedire.
Potremmo dire tutto, affermare che siamo di fronte ad un cambio di paradigma epocale e inaspettato che cancella “30 anni di cazzate del neoliberismo” (lo ha detto Carlo Calenda a proposito di se stesso già qualche mese fa), che i 25 miliardi di spesa del governo (in una settimana passati da 3,5 a 25, e poi da spendere subito) e la promessa di altri investimenti rapidissimi già dal mese di aprile sono, obbligati o meno, una giravolta totale rispetto al mantra sciocco dei “conti in ordine” che ha impedito allo Stato Italiano di aiutare davvero i terremotati o creare lavoro stabile quando necessario.
Potremmo dirlo, e va detto. Ricordando però che se la confessione monda dai peccati, la gestione della cosa pubblica non può tornare nelle mani di chi ha operato non per il bene dei cittadini rappresentati, e in applicazione delle disposizioni della Costituzione Repubblicana. Ma in obbedienza a poteri economico-finanziari e a indicazioni di Stati o organizzazione straniere che non rispondevano ai principi della democrazia.
I tagli alla Sanità italiana portano il nome, primo fra tutti, del governo Mario Monti (2011-12): così l’ex presidente del think tank Bruegel, che aveva per membri le più grandi aziende multinazionali europee, ha agito in pochi giorni, sulla scorta dello choc dello spread.
I governi seguenti hanno continuato nel solco del pilota automatico innestato da Monti. Come spiega lo studio dell’Osservatorio Gimbe sopra linkato, il definanziamento si è avuto con una crescita degli stanziamenti inferiore a quello dell’inflazione. Sono stati i governi Letta (2013-14), Renzi (2014-2016), Gentiloni (2016-18).
Diverso e troppo ravvicinato il discorso dei governi Conte 1 e 2. In entrambi vi è stata una leggera inversione di tendenza, non facile da misurare al momento con precisione. Ma adesso con l’emergenza coronavirus il governo in carica ha anche l’occasione storica per cambiare del tutto il paradigma. O, attenzione, il rischio di distruggere definitivamente il Paese.
Ci sono dunque nomi e cognomi, volti e mani che hanno letto e firmato, che speriamo restino confinati ad un passato che non vorremmo più tornasse tra noi. Che almeno questi sedicenti statisti evitino di spiegare come ci dobbiamo salvare; e che i media nazionali siano in grado di fornire una informazione corretta.
Resta poi il grande incomodo. Qui riportiamo uno studio di una economista irlandese, Emma Clancy, che ha letteralmente “contato” il numero di raccomandazioni della Commissione Europea agli Stati Membri in merito ai tagli a varie voci della spesa pubblica. Qui il suo articolo “Disciplina e Punisci”.
Nel dettaglio: 105 per “Aumento età pensionabile – Taglio spesa pensionistica”; 63 per “Tagli alla spesa sanitaria – privatizzazione della sanità”; 50 per la riduzione di salari e stipendi; 38 per la “riduzione della sicurezza del lavoro e dei diritti dei lavoratori”; 45 per la riduzione dell’aiuto ai disoccupati, categorie svantaggiate e disabili.
E sarebbe clamorosa l’ipotesi che per il salvataggio di una Italia magari devastata, si chiamino in causa a furor di popolo coloro che hanno guidato, negli ultimi trent’anni, la distruzione del sistema costituzionale parzialmente affermatosi nel trentennio seguente al 1948. Come quel Mario Draghi, co-firmatario della famosa lettera che ha innestato il pilota automatico e tutto ciò che abbiamo descritto in questo articolo. Da non dimenticare (clicca qui).
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Eppure questi signori sopra ritratti sono stati e forse lo sono ancora, considerati come autentici salvatori della Patria. Dalle belle figurine pubblicate escluderei solo Mario Draghi, che non ha avuto incarichi politici ma solo tecnici, il resto vera immondizia, le figurine intendo, Periò la stampa e la cultura mainstream li ha osannati, Anche Conte oggi è osannato. Ho letto ieri su Repubblica: piena fiducia al governo Conte. Per la fuga di norizie del decreto restrittivo che ha provocato la fuga al Sud? Macron da cerebroleso lo ha proprio detto lui in Tv e l’effetto è stato lo stesso. Per la… Leggi il resto »
Il paragone tra 500 e 350 con i 25 miliardi dell’Italia è sbagliato e fuorviante. Per la precisione.
Non lo so direttore, forse ho perso un passaggio. Ieri sera per la verità si sono sentite altre cifre ed altre notrizie più vicine alla Germania e Francia, però Conte si lamenta della Lagarde perchè non ha attuato la politica di Draghi “whatever it takes” e poi lui attua il “whatever it takes” con i 25miliardi? Se sono impreciso direttore mi corregga pure, ripeto qualcosa può essermi sfuggito.
Ha spiegato tutto “pulito”, che ringrazio, con il commento che segue.
https://www.facebook.com/danilotoninelli.m5s/videos/632234660901461/
550 miliardi , il numero si riferisce alla leva finaziaria generata dalle misure adottate dal Governo tedesco, di certo non a miliardi messi sul tavolo; allo stesso modo le misure messe in campo dal Governo italiano stimano circa 250 miliardi di leva finanziaria. mettendoli a rapporto con la popolazione si fanno i conti.
Il governo italiano dice 350. Cifra folle che lasciamo ai giornaloni: se ci fosse un moltiplicatore 14 allora bisognerebbe davvero internare tutti al volo per quanto hanno fatto coi tagli alla spesa pubblica (non che non vada ricordato). I moltiplicatori della spesa pubblica sono più alti rispetto a quelli del taglio alla spesa. Questa però è una crisi da domanda (perdurante ed indotta da decenni) e da offerta (non si produce perché è tutto fermo). Il Pil italiano in un mese è 150 miliardi; 70 circa di spesa pubblica extra interessi, e quella è intatta. Se degli 80 privati ne… Leggi il resto »
Io ho scritto un saggio sulla XVI legislatura. No, Draghi ha condizionato le scelte dei governi, tra cui quelli italiani (Berlusconi e Monti), con i suoi numerosi interventi “politici”. Tra i quali, la famosa lettera del 5.08.2011 al governo Berlusconi, al quale chiese, in contropartita di acquisti di titoli di Stato italiani per raffreddare lo spread, di anticipare al 2013 il pareggio di bilancio. Che costrinse Berlusconi a varare la TERZA, pesantissima manovra correttiva: il DL 138 del 13 agosto 2011, di 65 mld cumulati, a valere per il quadriennio successivo, ma le misure strutturali valgono tuttora. Che faceva seguito… Leggi il resto »
“….la Germania ha 28 mila posti letto in terapia intensiva, e l’Italia 5 mila…” e ci meravigliamo se in Germania ci sono meno decessi che in Italia? Ma questo non viene detto in televisione … anche i giornalisti più attenti sono in silenzio: contiamo i morti, che non hanno nome, cantiamo al balcone “ma il Cielo è sempre più blu” e stiamo zitti, stanno zitti, se ci dicono che siamo noi i responsabili della crescita dei morti perché ci assembriamo nei parchi e giardini… e che se continueremo a farlo saranno costretti a misure ancora più stringenti. Cosa volete toglierci… Leggi il resto »
Buon articolo, ma non credo che questo governo intenda invertire la rotta, anzi, sta instaurando un regime militare che ci accosterà all’Argentina e al Cile (e questo grazie anche al m5s … O forse proprio grazie a loro?). Si condannano severamente quattro passeggiatori (incarcerando tutti gli italiani) e chi ha causato il dissesto Italia (che è antecedente a Monti) invece continua a pontificare. Perché non liberiamo i primi e condannate i secondi? Alcuni dei vecchi sostenitori ora continuano a parlare attraverso i loro centri studi. Si saranno convertiti? Ho forti dubbi. Perché non dare risalto a coloro che da sempre… Leggi il resto »
Se l’attuale governo sarà incapace di comprendere le necessità del Paese ci getterà in una spirale che fa tremare al solo pensiero
Dal Corriere della sera riporto alcune affermazioni di Conte che a me danno i brividi: – adeguatezza delle misure e infine proporzionalità, senza la quale gli italiani, abituati ad un grande individualismo e a radicate libertà civili” (radicate libertà civili!) … visto che non siamo in Cina e non viviamo in uno Stato centralizzato». – determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo. (I migliori sul “mercato”) – abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica che in alcuni momenti della storia può guidare le decisioni politiche (ceduto il passo!)… Leggi il resto »
Semplificazione attuata mediante 3 decreti in una settiamana o poco più. Per il resto sono errori di comunicazione? Però vorrei far notare una cosa che forse già è nota. Pare che la differenza tra Italia ed il resto del mondo sia solo temporale. Due settimane fa, da noi bar e ristoranti chiusi dalle 1800 in poi, in Francia e Germania sono stati aperti fino a due giorni fa, a New York sono ancora aperti fino alle 20 se non sbaglio. Clamorosa fuga di notizie sul decreto restrittivo sul Nord Italia e fuga al Sud. Macron è lui stesso che lo… Leggi il resto »
https://scenarieconomici.it/emergenza-fino-a-fine-luglio/
Interessante articolo per capire come sta agendo questo governo.
Ora resta da capire per conto di chi agisce.
Faccio un’osservazione, da modesto ‘debunker’ (sulla XVI legislatura ho scritto un saggio). Anche questa volta (come nel caso macroscopico, ormai mondiale, delle BUFALE sulle intere manovre correttive della XVI legislatura – governi Berlusconi, 4/5, e Monti, 1/5 – e delle Riforme delle pensioni SACCONI e Fornero, oggetto, oltre che del mio saggio, di un centinaio di mie lettere circolari ai media, ecc.), si oblitera il governo Berlusconi e si attribuiscono (o per lo meno l’apparenza per chi legge è tale, come peraltro risulta dai media) tutti i tagli al governo Monti. I tagli cominciarono col governo Berlusconi-Tremonti, con i DL… Leggi il resto »
Pierpaolo, qui si tace troppo. Rilancio questo articolo perché invece di arrestare i reali colpevoli di quel che stiamo vivendo (e attenzione! i sospetti su una manipolazione del virus si ampliano e questo cambierà molte cose svelando molto di quel che viene attuato in tutto il mondo e anche qui), ormai i criminali siamo noi. Abbiamo meno possibilità di uscire di un carcerato in uscita vigilata (almeno fino a fine febbraio). Ora hanno ulteriormente ristretto la già quasi inesistela circolazione grazie alla nuova autocertificazione. Ogni giorno si inaspriscono le nostre condizioni e poco per volta le privazioni aumentano. La metafora… Leggi il resto »