ASCOLI PICENO – Un clamoroso “autogoal” per un 28enne di origine pachistana residente a Servigliano nel Fermano.

Il ragazzo si era presentato in Questura ad Ascoli per ritirare i suoi documenti si è ritrovato, poi, in carcere, poiché aveva da regolare alcuni conti con la giustizia. E’ accaduto il 12 marzo quando il 28enne ha bussato il campanello dell’Ufficio Prevenzione Generale chiedendo se erano arrivati i suoi documenti trasmessi da Arezzo. I poliziotti lo hanno fatto entrare e, poco dopo, gli hanno risposto che in Questura non era giunto niente.

Ma prima di lasciarlo andare via gli investigatori, che nella loro carriera ne hanno viste di tutti i colori, hanno fiutato qualcosa di strano e approfondito la posizione dell’uomo. E hanno avuto ragione, poiché l’Ufficio Gip del Tribunale di Arezzo ne aveva disposto le ricerche poiché lui, già condannato per reati contro il patrimonio a quasi due anni di reclusione, aveva violato l’obbligo di dimorare ad Arezzo.

Pertanto, martedì scorso il giudice ha spiccato nei suoi confronti un ordine di carcerazione, che la Polizia di Stato gli ha notificato dopo soli due giorni. Una Volante poi l’ha condotto presso il carcere ascolano di Marino del Tronto.