SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se i mercati rionali sono di fatto stati annullati ovunque (domani si attende la decisione del comune di San Benedetto); se i bar e i ristoranti si vedono costretti a chiudere alle 18, riducendo o annullando le entrate; se hanno chiuso asili nido privati, piscine, palestre, centri sociali e via dicendo; non va meglio al settore più strettamente commerciale, che pur non rientrando tra le attività che devono abbassare la saracinesca in virtù del decreto coronavirus, si trova ad affrontare una vera e propria gelata dei consumi.

Così in molte città, ma anche a San Benedetto, molti negozi del centro cittadino hanno deciso di sospendere temporaneamente le vendite, sia per motivi strettamente connessi alla sicurezza (magari non riuscendo a garantire mascherine e guanti al personale), sia perché l’invito ai cittadini di restare a casa e ad evitare gli spostamenti non necessari (tanto che risulterebbe non giustificato lo spostamento da un comune limitrofo a San Benedetto per motivi di shopping) ha ridotto in maniera considerevole gli acquisti, fino ad annullarli.

Tanti i cartelli, fuori dalle vetrine, in cui si spiegano le motivazioni della chiusura, che si sottolinea temporanea, in attesa che la situazione migliori. Per la salute, e per il lavoro.